SEMINARIO DI RICERCA E PRODUZIONE NELL’AMBITO
DEL
PROTOCOLLO D’INTESA MPI-SIF-AIF-SAIt
PROPOSTA PER L’INSEGNAMENTO DELLA FISICA
“In un mondo in cui la scienza e la tecnologia hanno sempre
maggiore importanza, la cultura scientifica e tecnologica è diventata
un’esigenza universale se vogliamo che le persone:
- non vivano in qualche misura alienate
dalla società,
- non siano sopraffatte e demoralizzate
dai cambiamenti,
- posseggano le conoscenze e le
comprensioni di base necessarie per le molteplici scelte politiche, etiche e
ambientali imposte a tutti dalle conseguenze delle scoperte scientifiche”
F. Mayor (Direttore Generale UNESCO, Parigi,
1993)
- Premessa
La fisica
rappresenta certamente una delle più affascinanti conquiste dello spirito umano.
Essa è parte integrante della nostra cultura e sta alla base delle profonde
trasformazioni tecnologiche, economiche e sociali che caratterizzano il modo di
vivere della nostra società. Prodotto culturale di grande bellezza e potere
intellettuale, aggiunge alla sua eleganza formale la caratteristica di
soddisfare domande e curiosità per la comprensione del mondo in cui viviamo e
del suo divenire.
La conoscenza scientifica, e della fisica in particolare, è
necessaria per affrontare in modo consapevole e informato sia le grandi
scelte, sia molte questioni pratiche nella vita di tutti i giorni. Per chi
vive in una società scientificamente e tecnologicamente avanzata, la
comprensione della scienza e della tecnologia aiuta, infatti, a prendere
decisioni (nutrizione, salute, sicurezza, ambiente, politiche energetiche, etc.),
a valutare criticamente le informazioni ricevute, i rischi e i vantaggi delle
scelte effettuate. E’ anche da tener presente che esiste una stretta
correlazione fra il livello di consapevolezza scientifica di un Paese e la sua
ricchezza, il cui mantenimento richiede personale preparato scientificamente e
tecnicamente.
La fisica contribuisce alla formazione della
persona attraverso la sua specifica rete metodologica e conoscitiva, fondata
sulla descrizione della realtà con modelli posti dinamicamente in relazione sia
con l’evidenza sperimentale, sia con i presupposti teorici, in un continuo
confronto fra ipotesi e loro validazione. Le sue particolari strategie
conoscitive (rigorosità, sistematicità, essenzialità dell’indagine) sono oggi
estese a campi tradizionalmente legati a un diverso modo di trasmettere e
organizzare le conoscenze. Le sue caratteristiche metodologiche (l’osservazione,
la misura, la descrizione, la schematizzazione, la modellizzazione) e la
condivisione delle idee e dei risultati la rendono supporto insostituibile per i
giovani nel raggiungimento di una visione dinamica della realtà di cui loro
stessi possono essere artefici e protagonisti.
La fisica ha un ruolo fondamentale nell’educazione
scientifica, perché è alla base di molte discipline (chimica, geologia...neuroscienze)
e della tecnologia. Permette di comprendere il significato di operazioni e
concetti della matematica, con la quale si sviluppa in un processo di mutue
influenze. La costruzione della teoria e dei metodi d’indagine della fisica è
d’interesse per la filosofia (si pensi alle teorie sull’universo, ai paradossi,
all’epistemologia...) e il legame tra conoscenza comune e conoscenza
scientifica, tra linguaggio naturale e linguaggio scientifico, l’uso
convenzionale e condiviso dei suoi termini favoriscono lo sviluppo della
capacità di comunicare in modo articolato idee e progetti.
A tutti i livelli scolari, l’insegnamento della fisica rende
consapevoli gli studenti dei modi di indagare, di ragionare, di apprendere
strutture e concetti, costruendo conoscenze e abilità che sono ingredienti
fondamentali per la cultura del cittadino.
- La fisica per la formazione del cittadino
Il modello cui si fa
riferimento è basato sul presupposto che lo sviluppo di competenze e di capacità
dell’allievo si fondi sulla percezione-azione nella vita quotidiana e sulle
conoscenze ed abilità già in suo possesso. Una formalizzazione graduale
(scritta, grafica, iconica, simbolica, ecc.), adeguata all’età, è poi
indispensabile affinché le competenze e capacità acquisite diventino conquista
stabile, con possibilità di crescita progressiva.
Gli obiettivi specifici d’apprendimento indicano le
conoscenze, abilità ed atteggiamenti da acquisire per lo sviluppo di competenze
e capacità. Essi devono essere raggiunti con riferimento a possibili nuclei di
attrazione o di ordinamento quali ad esempio gli oggetti intorno a noi, come
e perché gli oggetti si muovono, la comunicazione, l’ambiente, i prodotti
tecnologici, il problema energetico, l’esplorazione spaziale, la salute.
Tali obiettivi sono ripartiti in una successione di bienni
scolastici, a partire dai sei anni d’età.
Primo biennio (6-8 anni)
Attraverso
il linguaggio verbale, iconico, o con azioni, gli allievi devono essere in grado
di:
·
riconoscere e descrivere la posizione relativa degli oggetti nello
spazio[1]
(vicino, lontano, destra, sinistra);
·
osservare, confrontare e ordinare oggetti in base a dimensioni
spaziali o ponderali;
·
operare confronti e ordinamenti riferendoli a unità di misura
arbitrarie (possibilmente corporee);
·
sperimentare e scoprire intervalli di tempo e successioni
temporali[2]
(es.: alternarsi del giorno e della notte);
·
esplorare, osservare e descrivere il proprio ambiente di vita[3],
riconoscendo gli elementi naturali e artificiali che lo caratterizzano;
·
cogliere semplici relazioni di causa ed effetto;
·
dimostrare sensibilità nel rapporto con la natura e verso la
difesa dell’ambiente (es.: attraverso semplici esperienze con piante, animali e
trasformazione di materiali);
·
operare con i compagni in modo rispettoso della salute e
dell'incolumità propria e altrui.
Secondo biennio (8-10 anni)
Attraverso il linguaggio verbale, scritto, iconico, metaforico,
simbolico, mediante semplici grafici, tabelle e prime modellizzazioni o con
azioni, gli allievi devono essere in grado di:
·
individuare grandezze significative relative a singoli fenomeni o
processi e identificare le unità di misura opportune usando i relativi strumenti
di misura (lunghezza, superficie, volume, peso, tempo e temperatura);
·
osservare e descrivere i cambiamenti nello spazio e nel tempo;
·
descrivere i rapporti tra gli elementi dell’ambiente in cui si
vive e le conseguenze dell’intervento dell’uomo (es. catene alimentari);
·
trovare segni, indizi, prove utili alla formulazione di ipotesi
sullo svolgersi di un evento e sviluppare strategie per verificarle;
·
costruire semplici modelli interpretativi di fatti e fenomeni,
anche provvisori e parziali (es. lunghezza delle ombre[4],
stagioni, esseri viventi);
·
collegare cause ed effetti relativi ad avvenimenti che presentano
qualche carattere di complessità, ma localizzati;
·
riconoscere modi di operare corretti e scorretti, dal punto di
vista della sicurezza, anche in azioni ed eventi della vita quotidiana.
Terzo biennio (10-12 anni)
Attraverso
il linguaggio verbale, scritto, iconico, matematico, ricorrendo anche a
strumenti informatici e a modellizzazioni, gli allievi devono essere in grado
di:
·
ricavare informazioni da un testo scientifico di livello adeguato
all’età;
·
misurare grandezze fisiche già note, avendo scelto strumenti e
unità di misura adeguati e effettuando una prima valutazione qualitativa
sull’incertezza della misura;
·
argomentare su fatti e fenomeni osservati, che non siano
direttamente accessibili ma che ci condizionano (es. moto apparente del Sole);
·
collegare cause ed effetti di diverso tipo e livello, tenendo
anche conto del rapporto tra locale e globale (es. le stagioni);
·
analizzare il sistema d’interazione degli esseri viventi nel loro
ambiente;
·
costruire modelli per approfondire e migliorare la comprensione
della realtà (es. modello del sistema solare).
Quarto biennio (12-14 anni)
Attraverso
esposizioni orali e relazioni scritte, con appropriato linguaggio matematico e
scientifico e ricorrendo anche a strumenti informatici, eventualmente in forma
multimediale, e a modellizzazioni, gli allievi devono essere in grado di:
·
utilizzare metodi e tecniche di misura adeguati, riportando i dati
nella scala più opportuna;
·
utilizzare le grandezze fisiche derivate più comuni (densità,
velocità, ..), dopo averne compreso pienamente il significato;
·
individuare, descrivere e modellizzare le proprietà fondamentali
di concetti complessi (es. relativi a forza ed energia), partendo
dall’osservazione dei fenomeni e dal linguaggio della vita quotidiana;
·
individuare e collegare cause ed effetti di diverso tipo e livello
(es. scoprire le cause che modificano la velocità di un corpo), partendo
dall’osservazione di cambiamenti e trasformazioni nei fenomeni di vita
quotidiana;
·
passare dall’analisi dell’esperienza all’esperimento controllabile
nello studio di fenomeni semplici;
·
riconoscere eventuali incoerenze ed errori nella realizzazione di
un procedimento scientifico;
·
individuare le variabili che caratterizzano un semplice
fenomeno/problema (anche in ambito ambientale); formulare ipotesi e acquisire le
conoscenze necessarie per realizzare un progetto di soluzione, prevedendo anche
semplici considerazioni riguardanti la sicurezza;
·
spiegare che la scienza è frutto dell’evoluzione storica del
pensiero, dopo averne acquisito piena consapevolezza.
Quinto biennio (14 –16 anni)
Attraverso
la gestione di situazioni incerte e problematiche, utilizzando le conoscenze e
le abilità acquisite nei bienni precedenti, gli allievi devono essere in grado
di:
·
analizzare fenomeni complessi riconoscendo le variabili coinvolte
e le leggi che le governano;
·
riconoscere nella vita di tutti i giorni i fenomeni fisici
studiati;
·
modellizzare fenomeni con dati ed elementi provenienti da varie
fonti;
·
correlare le informazioni, sia con le altre discipline
scientifiche, sia con la storia, la letteratura, la filosofia;
·
spiegare che la scienza rappresenta un processo aperto, ancora in
sviluppo, dopo averne acquisito piena consapevolezza.
Sesto biennio (16 –18 anni)
Attraverso
la gestione di situazioni incerte e problematiche, gli allievi devono essere in
grado di:
·
argomentare su questioni scientifiche e di altra natura,
riconoscendone eventuali aspetti fisici;
·
utilizzare criteri scientifici per giudicare la plausibilità di
affermazioni e/o conclusioni ascoltate o lette;
·
relazionare sullo sviluppo delle conoscenze scientifiche, avendo
preso coscienza delle sue dinamiche nell’interazione tra teoria ed esperimento;
·
riconoscere i principi fisici alla base delle principali
applicazioni tecnologiche;
·
utilizzare l’elaboratore nelle sue diverse potenzialità di
strumento di calcolo, nonché di acquisizione e analisi dei dati;
·
applicare le più importanti norme di sicurezza nell’uso delle
attrezzature e dei materiali.
Fermo
restando che quanto detto sopra deve rappresentare il bagaglio culturale
posseduto dal cittadino medio, si prevedono ulteriori obiettivi specifici
d’apprendimento per coloro che:
a)
desiderano continuare gli studi in facoltà scientifiche,
b) intendono
inserirsi in ambienti di lavoro ad alto contenuto tecnologico.
Essi devono essere calibrati tenendo conto dei profili dei
vari Licei e Istituti.
- Accesso alle facoltà scientifiche
Per continuare gli studi all’Università e poter accedere ad una facoltà
scientifica, gli allievi devono aver raggiunto con padronanza sicura i seguenti
obiettivi d’apprendimento. Essi devono essere in grado di:
·
osservare fenomeni in modo sistematico, identificando le grandezze
fisiche che intervengono e stimandone gli ordini di grandezza;
·
pianificare un esperimento anche per quanto riguarda la scelta più
opportuna degli strumenti di misura;
·
applicare le norme di sicurezza nell’uso delle attrezzature e dei
materiali, in conformità alle direttive europee;
·
utilizzare il Sistema Internazionale (S.I.) di misura;
·
valutare le incertezze delle misure e la loro propagazione;
·
raccogliere, organizzare,
rappresentare ed elaborare dati sperimentali (per esempio mediante il foglio
elettronico), riconoscendone possibili andamenti analitici (proporzionalità
diretta o inversa, lineare o quadratica, esponenziale, logaritmica, periodica di
varia natura);
·
redigere relazioni scientifiche su esperienze condotte,
utilizzando la terminologia appropriata;
·
effettuare ricerche o reperire dati, attingendo le informazioni da
varie fonti: libri, riviste, Internet, ecc.;
·
rielaborare autonomamente testi a contenuto scientifico, non
divulgativo;
·
risolvere problemi di natura teorica e sperimentale, esprimendo i
risultati con il corretto numero di cifre significative;
·
utilizzare in modo coerente e corretto i concetti di spazio e
tempo;
·
riconoscere la centralità dei
principi di conservazione in fisica e saperli utilizzare in diversi contesti;
·
rappresentare i fenomeni d’interazione (gravitazionale ed
elettromagnetica) tra corpi in termini di forze e campi;
·
riconoscere le principali proprietà macroscopiche e microscopiche
dei diversi stati della materia;
·
descrivere il comportamento delle onde elastiche ed
elettromagnetiche alle diverse lunghezze d’onda;
·
relazionare sui fenomeni di radioattività naturale e artificiale e
sul loro utilizzo in campo diagnostico;
·
relazionare sui principali modelli cosmologici;
·
valutare il rendimento delle diverse risorse energetiche e
l’impatto ambientale del loro sfruttamento;
·
riconoscere e descrivere i processi di trasformazione e gli stati
di equilibrio (statico o dinamico) nei fenomeni naturali, ambientali, sociali;
·
relazionare sull’evoluzione storica delle idee scientifiche e
riconoscere i limiti di validità dei modelli teorici.
- Obiettivi ulteriori finalizzati al lavoro
Nei corsi dell’istruzione tecnica e professionale,
le discipline scientifiche devono avere come base di riferimento il profilo
previsto dal contesto lavorativo.
Bisogna favorire al massimo l’interazione
tra gli allievi e la loro partecipazione attiva nel rapporto
d’apprendimento/insegnamento, non solo per la maggiore efficacia dell’attività
didattica ma anche per sviluppare capacità essenziali nella vita lavorativa
come:
·
essere in grado di procurarsi la necessaria documentazione da
varie fonti,
·
saper progettare,
·
saper lavorare in équipe,
·
sapersi assumere responsabilità,
·
saper prendere decisioni in situazioni nuove o impreviste.
- Moduli d’orientamento e d’eccellenza
L'orientamento fornito dagli insegnamenti
disciplinari deve interessare tutto l'arco della scuola per permettere agli
allievi di formarsi gradualmente un quadro coerente riguardo alle aree di
conoscenza e alle discipline che sottendono le materie scolastiche studiate: per
esempio, nei primi anni di scuola, la scienza come attività d’esplorazione della
natura nei suoi vari aspetti; successivamente la fisica in quanto scienza con la
propria specificità.
Tuttavia, fermo restando il fatto che
l'orientamento attraverso le materie scolastiche non può bastare, negli ultimi
due anni della scuola media gli allievi dovranno essere aiutati a finalizzare le
proprie inclinazioni personali e a scegliere tra gli indirizzi successivi con
moduli d’orientamento facoltativi, disciplinari o interdisciplinari.
Alla fine della scuola secondaria superiore, è utile
prevedere, oltre alle previste attività specifiche di preparazione per il
superamento dei test d’ingresso alle diverse facoltà, anche percorsi
d’approfondimento degli argomenti già trattati e, nei casi in cui se ne presenti
l'opportunità, percorsi d’eccellenza su temi di particolare rilievo.
Tali percorsi, analogamente a quelli finalizzati al
recupero, devono essere articolati in moduli di durata temporale contenuta.
Questi devono evidenziare gli obiettivi che s’intendono perseguire, i contenuti,
i prerequisiti, le attività e gli strumenti necessari, nonché le prove di
verifica per la certificazione finale delle competenze acquisite. La
progettazione dovrebbe risultare, nei limiti del possibile, da un lavoro di
gruppo non limitato ai docenti di una sola disciplina.
Per realizzare i moduli, gli istituti dovranno utilizzare al
massimo le competenze e gli interessi dei propri docenti, richiedendo anche,
dove è opportuno, la collaborazione di altre scuole e dell’Università. Resta
inteso che tale offerta formativa può essere estesa anche agli studenti di altri
istituti.
- Indicazioni metodologiche
Per innescare un efficace processo d’apprendimento è
fondamentale il costante raccordo con il vissuto dell’allievo e la realtà di
tutti i giorni. In particolare, il linguaggio deve essere inizialmente quello
quotidiano, perché facilmente comprensibile; esso sarà arricchito gradualmente
di termini scientifici, che acquisteranno, anch’essi gradualmente, un
significato più preciso.
Essenziale, nell’apprendimento e nell’insegnamento della
fisica, è l’attività di modellizzazione che deve essere sviluppata con strumenti
di rappresentazione adeguati all’argomento e al livello scolare. Un disegno, una
parola, una mappa, una relazione matematica, ecc. sono esempi di modelli che non
devono essere confusi con oggetti reali e fenomeni che s’incontrano nelle
esperienze proposte. La modellizzazione è alla base della ricostruzione
cognitiva di esperienze e di percorsi didattici: chi apprende deve essere
coinvolto nel collocare i modelli all’interno della teoria fisica che deve
essere costruita e condivisa. Nella scuola superiore la modellizzazione
matematica dei fenomeni fisici va integrata nell’utilizzo di strumenti di
calcolo e di tecnologie, costruendo capacità e competenze che sono
indispensabili in diverse discipline scientifiche, in economia, ecc.
Le attività di laboratorio (laboratorio inteso in senso
lato...) sono indispensabili nello studio della fisica, ma “il fare” da solo non
basta. A tutti i livelli scolari e per tutte le tipologie possibili di
laboratorio, anche quando si riferiscono a situazioni familiari e ad
esplorazioni qualitative della fenomenologia, queste attività non sono
“naturali” e comuni. Seppure con accentuazioni diverse che dipendono dalla
tipologia scelta, le attività di laboratorio sono attività di carattere
intellettuale che hanno sullo sfondo la realtà naturale, ma si distinguono da
essa per la finalizzazione tesa ad un risultato (non necessariamente
quantitativo o numerico) e per l'idea di progetto (nella procedura e nella
scelta di ciò che si vuole osservare) che le guida.
L’indagine in laboratorio si svolge con un gioco di domande
e d’interpretazione delle risposte. Compito dell’insegnante è rendere esplicito
il gioco della conoscenza in laboratorio. In indagini svolte in
diversi paesi emerge che il laboratorio tradizionale (di addestramento e di
misura) mostra limiti evidenti, mentre più efficaci risultano quelle attività
che integrano più momenti: attività esplorative, formulazione di ipotesi,
analisi qualitativa, misura, ricerca delle regole, ragionamento...
Gli insegnanti sono chiamati a svolgere un ruolo attivo
nella progettazione di attività didattiche, nell’individuazione degli obiettivi
formativi, delle capacità, delle competenze, nella valutazione formativa e
sommativa riflettendo sulle strategie e sui modi per rendere efficace
l'insegnamento. La scuola, l’aula, il laboratorio possono essere per gli
insegnanti un luogo di sperimentazione e di progetto, un luogo per lo scambio e
la condivisione di esperienze e di idee, in attività di auto-formazione
permanente all’interno della scuola e, territorialmente, a livello di rete di
scuole (anche telematica).
La rete verticale di scuole, con la presenza di ricercatori
e in un rapporto con università, enti di ricerca, musei scientifici, può aiutare
gli insegnanti nello sviluppo di una ricerca-azione che mira a migliorare
l’apprendimento/insegnamento della fisica aiutando, con la cooperazione, a
conoscere sperimentazioni in corso, a riconoscere modelli d’insegnamento (per
obiettivi, per processi, ecc.), a realizzare laboratori, a progettare e gestire
materiale per la valutazione.
Il presidente del Comitato paritetico
MPI – SIF – AIF – SAIt