IMMISSIONI IN RUOLO, ENTRO FINE MESE LA PAROLA DEFINITIVA
Data: Mercoledì, 25 maggio 2005 ore 06:00:00 CEST
Argomento: Comunicati


SCUOLA – IMMISSIONI IN RUOLO: ENTRO FINE MESE LA PAROLA DEFINITIVA. di Andrea Smith Leggendo in questi giorni un articolo, tra quelli compresi in una recente pubblicazione di scritti inediti del prof. Francesco Bonardelli – Dirigente scolastico e giornalista di notevole spessore, profondo conoscitore del mondo della scuola, ne ho constatato la straordinaria attualità malgrado porti la data del maggio 1999: “Schizofrenia Istituzionale”. “Pur con motivazioni complesse di giochi di potere e veti incrociati, l’attenzione politica alla scuola ha rivelato di recente più di un sintomo di schizofrenia istituzionale: mentre prendono forma e assumeranno vigore i progetti della nuova istruzione, autonoma e svincolata dalle pregresse rigidità operative, vengono eccessivamente rallentati, con palleggi di sapiente abilità, i percorsi burocratici per le nuove immissioni in ruolo degli insegnanti. Che come un miraggio, più si distinguono nei contorni e più diventano immaginari nell’impegno finanziario indispensabile alla loro attuazione: Ciò che accade, appare nel contempo comico e tragico. I cambiamenti previsti …… preannunciano fondamentali innovazioni ……….. E via di seguito, con una serie ininterrotta di novità, penalizzata in partenza dalla sottintesa esitazione ad inserire il nuovo nell’istruzione. Ovvero, dar modo a docenti neo-assunti di configurare, con il loro entusiasmo e le loro quasi intatte energie operative, la nuova scuola. ………..” Uno scritto che a sei anni di distanza conserva tutta la sua attualità: il problema del “precariato”. Un nodo che non si riesce a sciogliere e che, con il passare del tempo, diventa sempre più complicato e difficilmente risolvibile. Il continuo rinvio delle assunzioni in misura adeguata appare difficilmente spiegabile anche tra gli addetti ai lavori poiché, se l’ostacolo principale è rappresentato dalla copertura finanziaria dell’operazione, di contro non si va a eliminare la spesa perché l’assunzione del personale della scuola sui posti vacanti è un atto dovuto e i supplenti, assunti in alternativa, vengono regolarmente retribuiti. Non si intravede l’economia. E, se si tiene conto dell’età ricorrente dei docenti inseriti nelle graduatorie permanenti – utili per le assunzioni – (45 – 54 anni), la conseguenza di una ritardata immissione in ruolo potrà essere quella del ritorno al punto di partenza tra qualche anno a seguito del maturato diritto dei “nuovi immessi in ruolo” della pensione. Le organizzazioni sindacali stanno cingendo di assedio il Ministero con richieste di incontro, rivendicazioni e sollecitazioni. Lo SNALS, con il Consiglio Nazionale tenuto dall’1 al 4 maggio a Portorose ( Slovenia), ha approvato una mozione conclusiva con la quale, tra l’altro, di fronte alle gravi questioni irrisolte della vertenza scuola, ha chiesto la risoluzione concreta e definitiva dell’annoso problema del precariato, secondo il progetto SNALS-CONFSAL che prevede la copertura totale dei posti disponibili con contratto a tempo indeterminato, sia per il personale docente, sia per il personale ATA. Scelta questa che, attraverso la stabilizzazione del personale - sempre secondo la mozione - assicura la necessaria continuità didattica e dei connessi servizi ATA, a salvaguardia dei diritti egli allievi e della qualità della scuola statale. L’orientamento ministeriale sembra sia, invece, rivolto a immissioni in ruolo attraverso un piano triennale, che non dovrebbe comprendere il personale ATA. Indicazioni più precise potranno aversi dopo il Consiglio dei Ministri del prossimo 27 maggio, nel corso del quale dovrebbe essere esaminato il programma delle assunzioni. Le ultime assunzioni disposte sono state quelle dell’a.s. 2004/05, per 15.000 unità di personale (di cui 12.363 docenti), precedute dalle 35.000 (di cui 30.404 docenti) dell’a.s. 2001/02 e dalle 39.559 (di cui 31.682 docenti) dell’a.s. 2000/01. A completare il quadro di una situazione che sembra incandescente, vi è la richiesta delle Organizzazioni sindacali di rivedere il Regolamento delle supplenze, con particolare riferimento al numero delle preferenze esprimibili per le graduatorie d’istituto e all’adeguamento delle sanzioni a carico dei rinunciatari per la biennalità delle graduatorie."





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