IMMISSIONI IN RUOLO, TRASPARENZA E DIRITTI
Data: Giovedì, 19 maggio 2005 ore 06:00:00 CEST
Argomento: Comunicati


Immissioni in ruolo, trasparenza e diritti 19 maggio 2005 - CGIL Documento coordinamento nazionale precari FLC CGIL A metà maggio come ogni anno i precari si ritrovano con una doppia incertezza: ci saranno le immissioni in ruolo? Cosa comporterà l’aggiornamento delle graduatorie permanenti nelle loro posizioni? Il coordinamento nazionale della FLC Cgil ritiene indispensabile per la piena soluzione del problema del precariato l’immissione in ruolo di docenti e ATA su tutti i posti vacanti. Solo una politica organica di stabilizzazione del personale può garantire un buon funzionamento della scuola pubblica. In questa fase di gestione delle graduatorie permanenti si ribadisce l’esigenza di garantire efficienza, certezza delle scadenze e massima trasparenza delle procedure. Pertanto il coordinamento rivendica: 1) Maggiori controlli sulle autocertificazioni. La semplificazione amministrativa non deve andare a danno della trasparenza. L’incertezza delle norme determina spesso errori nelle dichiarazioni ed apre spazi anche ad abusi. 2) Il diritto dei precari a programmare la propria vita privata senza rimanere in balia di un susseguirsi di improbabili calendari. A tal fine è necessario definire, una volta per tutte, ed entro il 30 giugno (termine delle attività didattiche… e di moltissime supplenze) il calendario certo relativo alla pubblicazione delle graduatorie e alle operazioni di nomina. Tra gli elementi che rendono difficile la gestione e la valutazione dei punteggi si è aggiunta la proliferazione di un mercato incontrollato dei titoli. Si è assistito a corsi che hanno cambiato denominazione e caratteristiche durante lo svolgimento, a corsi di solo due settimane di 4 crediti spacciati per annuali ed altre amenità. Anche in questo ambito è opportuno rafforzare i controlli e le verifiche sulle certificazioni. Questa giungla non fa che avvalorare la richiesta di abolizione o almeno riduzione di tali titoli che il più delle volte non rafforzano la professionalità, ma svuotano le tasche dei precari. Altra nota dolente rispetto all’equità delle graduatorie è legata all’ormai famigerata supervalutazione del punteggio di montagna per il quale già diverse sentenze (TAR e Giudici del lavoro) hanno messo in rilievo l’errata applicazione della norma sia rispetto all’individuazione delle scuole di montagna che al superamento del tetto di 12 punti stabilito dalla legge 143/04. Il coordinamento nazionale precari FLC Cgil ribadisce ancora una volta le proprie posizioni e rivendicazioni: · immissioni in ruolo su tutti i posti vacanti; · netta contrarietà al decreto applicativo dell’art. 5 della legge 53/03, sulla formazione iniziale dei docenti; · abolizione della supervalutazione del punteggio di montagna; · allargamento dei diritti dei precari anche prevedendo un’eventuale progressione economica, analogamente a quanto già avviene per gli insegnanti di religione.





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