Protesta dei sindacati
Data: Domenica, 08 maggio 2005 ore 21:22:18 CEST
Argomento: Opinioni


Rullano di nuovo i tamburi di guerra dei sindacati della scuola contro i tagli agli organici. Secondo Flc-Cgil, Cisl e Uil, la situazione è drammatica:a fronte di migliaia di nuove iscrizioni, non viene garantito un corrispondente aumento dei posti nell'organico. Una questione che la Finanziaria 2005 tratta in maniera inequivocabile a partire dall'articolo 1: "Per l'anno scolastico 2005/2006 la consistenza numerica della dotazione del personale docente in organico di diritto non potrà superare quella complessivamente determinata nel medesimo organico di diritto per l'anno scolastico 2004/2005".

Ovvero, nonostante qualche aggiustamento, non un posto in più rispetto allo scorso anno. Conseguenza immediata, secondo i sindacati, è un abbassamento della qualità e della quantità dell'offerta formativa e il depotenziamento dell'autonomia delle scuole sempre più povere e con personale ridotto. E domani Cgil, Cisl e Uil, daranno vita ad un presidio davanti al ministero dell'Istruzione per ribadire il loro no "ad una politica contrassegnata da tagli di risorse economiche e di organico docente ed Ata (Ausiliari tecnici amministrativi ndr.)" e per "dare voce alle esigenze delle scuole".

Secondo uno studio della Flc-Cgil, il taglio dei posti negli ultimi tre anni per effetto delle leggi Finanziarie, riguarda oltre 7.000 posti in organico, parzialmente compensati dai 2.900 posti incrementati dalla legge 53 per gli "anticipi" e l'estensione dell'insegnamento della lingua inglese. Tagli che hanno comportato, per le elementari, l'eliminazione totale delle ore di compresenza e dei progetti per l'inserimento degli alunni stranieri e per il recupero delle situazioni di disagio. Difficoltà a proseguire delle esperienze di tempo pieno, lo stravolgimento del modello didattico consolidato del tempo pieno con il passaggio al modello "spezzatino" (27 ore + 3 ore + tempo mensa) e conseguente scomparsa delle ore di compresenza. Poi l'aumento degli alunni per classe, anche in presenza di portatori handicap e l'azzeramento dei posti in organico per l'alfabetizzazione degli adulti.

Per la scuola secondaria di primo grado, il taglio effettuato riguarda oltre 5.000 posti con conseguenze molto simili a quelle subite dalle elementari: da classi con 25-27 alunni all'impossibilità di attivare posti per attuare progetti specifici con l'eliminazione di ogni ora di contemporaneità per recupero o altro. La scuola secondaria di secondo grado è il settore dove il taglio dei posti ha inciso maggiormente con oltre 13 mila posti in meno in organico con la conseguente soppressione di molti indirizzi richiesti, anche storici, e l'impossibilità di attivare nuovi progetti e la conseguente eliminazione di quelli esistenti.

Inoltre, la riconduzione forzata delle cattedre a 18 ore, sconvolgendo tutti gli insegnamenti tradizionali, secondo il sindacato, ha aumentato il numero dei docenti che operano nelle classi, polverizzato gli interventi didattici, modificato la composizione dei consigli di classe e aumentato i "perdenti posto e i soprannumerari".

"Una riduzione di organico - dice il segretario generale della Federazione della Conoscenza Cgil, Enrico Panini - di circa 100 mila unità, che rappresenta, solo in mancati investimenti in personale, circa 2 milioni di euro. Questo taglio serve a ripianare i buchi di bilancio prodotti da scelte di governo su altri settori. La scuola pubblica, cioè, serve a ripianare i conti dello Stato pagando personale in meno".

Domani, spiega ancora Panini, "saremo in piazza con uno spirito arrabbiato e molto determinato. Il taglio è un taglio ancor più violento nel suo effetto. La legge finanziaria che conferma gli organici di un anno fa è una legge che penalizza due volte le stesse situazioni. Chiediamo quindi al governo di prendere atto che la finanziarie è iniqua, perchè è iniquo confermare ciò che già ridotto servirà per più ragazzi".

da "La Repubblica"







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