L'Università dopo la riforma
Data: Sabato, 09 febbraio 2002 ore 10:00:41 CET
Argomento: Eventi


Lauree e master: la nuova segmentazione dell'Università

La riforma cambia radicalmente il modello di istruzione dell'università, prevedendo percorsi formativi differenziati per livelli. La laurea ( titolo di primo livello ) si consegue dopo tre anni. A questo punto è possibile scegliere fra l'ingresso diretto nel mondo del lavoro o la prosecuzione degli studi per conseguire, dopo altri due anni, la laurea specialistica ( titolo di secondo livello ).Per chi intende perfezionare la propria formazione e preparazione professionale in campi specifici, c'è l'opportunità di frequentare un master universitario di primo livello ( dopo la laurea triennale) oppure un master universitario di secondo livello ( che dà accesso al dottorato di ricerca, per chi vuole dedicarsi alla carriera accademica e scientifica.

Il sistema dei crediti

Il sistema dei crediti didattici, valido tanto per i corsi di laurea ( triennale e specialistica ) quanto per i master universitari di primo e secondo livello, è uno dei punti di forza della nuova organizzazione degli studi prevista dalla riforma. Il credito didattico è l'unità di misura del carico di lavoro richiesto allo studente per svolgere le diverse attività formative previste dal piano studi. Un credito corrisponde a circa 25 ore di lavoro per lo studente. Il conseguimento dei crediti avviene contestualmente al voto, al momento della registrazione dell'esame, o di altre eventuali forme di accertamento delle conoscenze.Nel definire i crediti, l'Italia si è allineata al sistema europeo ( ECTS, European Credit Transfer System ), che prevede che la quantità standard di lavoro che uno studente è in grado di svolgere in un anno accademico sia pari a 60 crediti.La laurea triennale comporta quindi l'acquisizione di 180 crediti, mentre la successiva laurea biennale ne conferisce altri 120, che sommati ai precedenti portano il "peso" complessivo della laurea specialistica a 300 crediti. 60 è anche il numero minimo di crediti necessari per il conseguimento di un master universitario di primo o di secondo livello.I crediti favoriscono la programmazione dei carichi di lavoro per gli studenti, permettendo ai docenti di calibrare in modo realistico l'impegno di studio richiesto per ciascun esame. Le università, infatti, decidono la proporzione di crediti da attribuire alle lezioni, ma anche alle esercitazioni, al lavoro sperimentale e pratico, agli stage, ai seminari, allo studio guidato, allo studio individuale, ai papere, alle attività extracurricolari, alle tesi e alle altre attività di formazione, in modo da attivare un modello formativo modulare che porta al raggiungimento finale del titolo di studio. Infine i crediti rendono confrontabile, sulla base di un parametro quantitativo oggettivo, l'attività di studio e ricerca che ogni studente ha svolto nel corso della propria carriera accademica e quindi, nel quadro dell'Europa, mira a incentivare la mobilità degli studenti nelle varie università e a rafforzare la cooperazione tra atenei.







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