SIAMO ANCORA IN GUERRA CONTRO GERMANIA E GIAPPONE?
Data: Mercoledì, 27 aprile 2005 ore 06:00:00 CEST
Argomento: Rassegna stampa


SIAMO ANCORA IN GUERRA CONTRO GERMANIA E GIAPPONE? Gli italiani, si sa, sono un popolo strano. Ogni tanto creano qualche pasticcio, magari qualche improvviso voltafaccia…e voilà, son cambiate le carte in tavola! Bisogna però riflettere sulle conseguenze, spesso tragicomiche, delle nostre diciamo “oscillazioni”: cambiar partito crea confusione, molta, e anche qualche equivoco. Pensiamo alla seconda guerra mondiale: è stato firmato un trattato di pace fra Italia e Germania? E ancora: dato che l'Italia non è stata tra i firmatari del trattato di pace firmato dagli Alleati con il Giappone, siamo ancora tecnicamente in guerra contro il Giappone oppure solo successivamente, e per giunta all’insaputa di tutti, è stato stipulato il trattato di pace? Se l’Italia infatti dichiarò guerra ai suoi vecchi alleati (alla Germania il 13 ottobre 1943, al Giappone il 15 luglio 1945) la ripresa dei rapporti diplomatici alla fine del conflitto avrebbe dovuto avvenire dopo la conclusione di un trattato di pace. E allora cosa accadde? Sappiamo che il governo Badoglio dette istruzioni all’ambasciatore d’Italia a Madrid di consegnare al suo collega tedesco una formale dichiarazione di Guerra che i tedeschi, però, rifiutarono perchè sapevano, evidentemente, che le dichiarazioni di guerra non rientravano fra i poteri e le competenze del governo italiano. Questo confuso stato di cose fece sì che I soldati italiani che risalirono la penisola combattendo a fianco degli Alleati non furono mai considerati dai tedeschi «nemici combattenti», secondo le norme delle Convenzioni di Ginevra. E i soldati italiani che furono trasportati in Germania non vennero considerati prigionieri di guerra, ma internati. E qui dobbiamo per certi versi ringraziare Mussolini il quale sostenne che aveva accettato di tornare al potere per impedire che l’Italia venisse trattata come la Polonia. E che, se non avesse difeso gli italiani in Germania dalla collera nazista, avrebbe smentito se stesso e pregiudicato quel tanto di consenso che ancora gli restava nel Paese. Insomma un pasticcione in cui non ci fu trattato di pace non fu necessario perché la guerra, giuridicamente, non c’era mai stata. O forse sì? SILVANA LA PORTA





Questo Articolo proviene da AetnaNet
http://www.aetnanet.org

L'URL per questa storia è:
http://www.aetnanet.org/scuola-news-2497.html