IL CORAGGIO DI EDUCARE. Nuova proposta di recupero: affido temporaneo educativo
Data: Venerdì, 02 giugno 2023 ore 08:00:00 CEST Argomento: Redazione
In
risposta alle sfide della contemporaneità ci vuole coraggio per
educare,
occorre fare delle scelte e guidare gli altri alle scelte. La scuola,
luogo
privilegiato di educazione, segno concreto di un atto intenzionale,
impegna a
scegliere di voler donare
agli altri qualcosa di sé, non soltanto
nozioni e formule disciplinari, ma “educare alla vita”.
Questo hanno insegnato i grandi Maestri
Educatori ed in questi giorni è stato ricordato Don Lorenzo Milani,
testimone e
modello di coraggio.
Intervenendo
alla tavola rotonda promossa dalla Comunità di Chiesa Mondo e
dall’Ufficio per
la dispersione scolastica, l’Arcivescovo Mons Luigi Renna, che
per
primo ha attivato un ufficio diocesano
per rispondere al bisogno dettato dalla povertà educativa
nella provincia etnea, ha introdotto
il tema “Il coraggio di educare , in
ascolto delle
sfide della contemporaneità”.
Cooperando
in rete con la Prefettura e con il Tribunale dei Minori la piaga della
dispersione comincia ad essere guarita, ma occorre da parte degli
educatori una
“scelta di coraggio” a mettersi in ascolto dei ragazzi che hanno
bisogno di una
guida, e rispondere ai loro bisogni celati e inespressi. Nella parola
“scuola “
c’è la consonante “C” che dà significato
al termine, con il rischio che si legga “suola” e questa “C” che si collega al “cuore”, indica anche il
coraggio di scegliere una scuola di periferia ed il
coraggio di restare a lavorare con i
ragazzi del quartiere come hanno lodevolmente fatto alcuni dirigenti e
docenti
dei quartieri di Picanello e Librino.
Alla
tavola rotonda, moderata dalla
coordinatrice
della Comunità Chiesa Mondo, Lidia Curcio, con
la collaborazione della direttrice
dell’Ufficio per la Pastorale scolastica, Agata Pappalardo, sono interventi il prof Giuseppe Vecchio,
garante per l’infanzia presso il Tribunale dei Minori, il quale ha
portato i
saluti del presidente Giudice Roberto
Di Bella.
Nell’intreccio
tra educazione e istruzione si incontrano ad operare insieme la
famiglia e la
scuola. L’emergenza del presente sollecita un
puntale intervento di prevenzione
e, come già realizzato con il progetto nazionale “Liberi di
scegliere”
che favorisce il trasferimento in altri contesti dei ragazzi bisognosi
di
particolari attenzioni, in applicazione della Legge Regionale n. 16 è
stato
presentato un progetto di “affido educativo temporaneo” che
potrebbe
offrire ad alcuni ragazzi di vivere un’esperienza di famiglia in
contesti
diversi da quella di origine e maturare
consapevolezza e responsabilità. Anche per la realizzazione di questo
progetto
ci vuole “coraggio di scegliere” e di portare a compimento l’impresa.
La
prof. Maria Teresa Consoli, dell’Università di Catania, ha
evidenziato
come il fenomeno della dispersione e dell’abbandono degli studi è
presente
nell’ambito universitario e sono stati attivati numerosi progetti di
coinvolgimento e di premialità. Lodevole è stata l’esperienza degli
studenti
universitari che prestano il loro servizio tra i 73 detenuti che hanno
aderito
al progetto del “Polo didattico per detenuti” promosso
dall’Università
di Catania.
Così
pure la lodevole azione di volontariato e di servizio che offrono gli
ex
allievi salesiani de La Salette, nel quartiere San Cristoforo, con la
guida del
prof. Alfredo Petralia, è segno di una vitalità educativa
presente in
Città che anima e sollecita un positivo coinvolgimento di tanti
operatori.
In
risposta alla complessità dell’educazione che presenta aspetti,
formali, non
formali ed informali, l’attivazione di un’efficiente rete di
sussidiarietà
potrà dare risposta ai sogni di futuro dei giovani, che spesso restano
con le
dita sulla tastiera del cellulare e non entrano in sintonia e in
dialogo con la
realtà, mentre le loro braccia forti e l’energia dell’età giovanile
potrebbe
costituire una vitale risorsa di ripresa e di resilienza.
Un
applauso finale è stato dedicato ai ragazzi dell’Istituto Pestalozzi
che hanno
prestato un lodevole servizio di accoglienza per la buona riuscita
dell’evento
formativo.
Giuseppe
Adernò
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