
800 ed oltre… L’Inda attesta al Liceo Lombardo Radice di Catania, una partecipazione numericamente straordinaria ed impeccabile per atteggiamento, tra tutti i licei presenti
Data: Sabato, 20 maggio 2023 ore 08:05:00 CEST Argomento: Redazione
Conferire
un’anima all’agorà cittadina, con le giovani leve di un Liceo che mira
a
valorizzare il patrimonio culturale anche attraverso la fruizione di
una
tragedia greca, è stato l’obiettivo raggiunto anche grazie a questo
progetto.
È
Aristotele
stesso ad insegnarci che il pensiero è la più alta forma di attività:
una
passione che non è semplice emotività, semplice stato d’animo, ma
soprattutto riflessione e consapevolezza, educa
innanzitutto, sia
che il teatro lo si pratichi, sia che si assista
semplicemente alla
rappresentazione.
Partendo
da
questo assunto, notiamo nella radice del termine Teatro, l’idea non
solo di
semplice rappresentazione drammaturgica, ma di “theorìa”,
processione e
celebrazione sacra di cui nessuno è semplice spettatore. Ed è qui a
Siracusa
che la condizione umana con la tragedia di Euripide, si è presentata
nella sua
forma essenziale ed anche tragica.
Medea
ci ha
dimostrato quanto terrificante sia la possibilità per l’uomo di essere
artefice
delle sue sventure nel momento in cui si fa accecare dalla “ybris”,ci
ha indicato la perdita del senso del limite, la tracotanza, l’orgoglio
privo di
misura e freno. Eppure eravamo lì per tre giorni, stregati, ammaliati
ed in
religioso silenzio ad aspettare Medea.
Anche
nel
2023,il dipartimento di lettere, ha lavorato
duramente
affichè il maggior numero degli studenti potesse fruire di questo
prodigio.
Il
nostro
plauso va quindi al dirigente scolastico, prof.ssa Concetta
Mosca,
che ha contribuito alla realizzazione di questa straordinaria
opportunità
formativa per i discenti, allo staff della vicepresidenza, al Dsga
dott. Valentino
Grasso ,nonché al suoi collaboratori puntuali e disponibili
nel
risolvere tutte le difficoltà che si sono presentate per consentire la
fruizione di numeri così importanti di studenti ad una rappresentazione
classica.
Così,
in
un teatro stracolmo, l'applauso più deciso è andato a
Laura
Marinoni, una Medea “straordinaria, intensa, lucida,
regale nel
suo manto ricoperto di piume”. Ma anche ad un Coro solenne, presago
del lutto ed accorato nella disperazione di chi strenuamente vorrebbe
invocare
la necessità di sfuggire all’amaro e nefando destino ed ultima ma
non
ultima, alla scelta, da parte del regista Federico Tiezzi,
di una
musica e danza performanti che hanno espresso alla perfezione
l'angoscia per la
perdita di ogni valore e di ogni bene.
Tutti,
proprio
tutti abbiamo sentito: l’abisso, la perdita della casa, della patria,
degli
affetti più cari ed il peso della solitudine.
La
referente del progetto Professoressa Marcella Labruna



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