18° Festival della comunicazione. Anche i pupi siciliani parlano al cuore e insegnano la pace
Data: Lunedì, 15 maggio 2023 ore 08:00:00 CEST Argomento: Redazione
Una diligente e accurata rivisitazione del testo della
Chanson
de Roland ha
offerto ai Fratelli Napoli,
storica famiglia di pupari catanesi, l’opportunità di proporre ad un
numeroso
pubblico una lezione di pace ed un vibrante messaggio di armonia e di
conciliazione tra popoli e nazioni.
Nella splendida
e solenne chiesa di San Nicolò, un tempo chiesa abbaziale dei Monaci
Benedettini, è stato allestito il caratteristico teatrino dei Pupi
siciliani,
preziosa testimonianza di un’arte e di una cultura di comunicazione
popolare
che la Famiglia Napoli ha saputo custodire, valorizzare e diffondere.
I pupi
siciliani si
distinguono dalle altre
marionette essenzialmente per la loro peculiare meccanica di
manovra gestita
dai manianti e per il repertorio, costituito quasi per intero da narrazioni
cavalleresche derivate
in gran parte da romanzi e poemi del
ciclo carolingio.
Nel
2008 l’arte e la bottega dei Fratelli Napoli è stata riconosciuta
dall’Unesco
come “patrimonio immateriale dell’umanità”.
I figli di don Gaetano Napoli, Pippo,
Rosario e Natale, hanno raccolto l’’arte e l’attività del padre
avviata nel
1921 , dando voce agli artistici pupi, altri m.1,30
e pesanti fino a Kg. 35.
Nel
programma
del 18° Festival della Comunicazione, in preparazione alla 57.ma
Giornata delle
comunicazioni, sul tema “Parlare col cuore e farlo mitezza secondo
verità
nella carità”, che sarà celebrata a Catania il 21 maggio, insieme
agli
incontri culturali, presentazione di libri, proiezioni di film, gruppi
orchestrali e musicali, è stata inserita anche la speciale
comunicazione
teatrale attraverso il linguaggio dei pupi siciliani.
Numerosi turisti hanno apprezzato con
curiosità e ammirazione l’elegante rappresentazione curata
magistralmente dai
Fratelli Napoli, nei variopinti pannelli di sfondo alle diverse scene,
nella
suggestiva armonia musicale adatta ai momenti di dialogo e di duello e
ancor
più per la vibrante comunicazione espressiva degli attori che hanno
dato voce
ai cavalieri di Carlo Magno dagli originali costumi e vivaci colori.
Durante
la rappresentazione all’attento pubblico il dialogo dei paladini di
Francia ha
rievocato alla mente e al cuore una possibile trattiva di pace tra
Putin e
Volodymyr Zelenchy ed è stato costante e più volte ripetuto l’invito a
trovare
la conciliazione, a seguire la via del Signore, all’essere coerenti con
la
propria vocazione, a conversare i valori della cooperazione indirizzata al bene comun, nell’aiutare i
deboli e portare i benefici della pace nel mondo.
Nell’intervento
conclusivo l’Arcivescovo Mons Luigi Renna e Suor Cristina Beffa, delle
Figlie
di San Paolo, hanno molto apprezzato l’artistica rappresentazione e
l’originale
conclusione del racconto che si differenza dalla tragica scena di morte
nel
duello tra Orlando e Gano di Magonza, trasmettendo agli spettatori un
messaggio
di pace e di amicizia.
Il
desiderio dei Fratelli Napoli di avere una sede stabile come mostra
permanente
a custodia e documentazione di una così pregevole arte, trova il
consenso di
tanti e si auspica in una non lontana attuazione.
Giuseppe
Adernò
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