
Lettera aperta alla Preside del Liceo Scientifico “Leonardo da Vinci” di Firenze
Data: Domenica, 05 marzo 2023 ore 08:00:00 CET Argomento: Istituzioni Scolastiche
 Carissima Preside,
sono
una docente da poco
in pensione ed ho dedicato
all’insegnamento ben 38 anni della
propria vita e Le confesso che la Scuola mi manca, sono i ragazzi a
mancarmi,
perché la scuola è fatta proprio da loro.
Sentito
il bisogno di
scriverle perché non si può tacere davanti alla condivisione di
un’esigenza
educativa, di fronte ad una problematica così importante quale quella
della
formazione delle coscienze. Un docente resta tale a vita, checché se ne
dica.
Le
manifesto
la mia sincera amarezza per lo spiacevole equivoco scaturito a seguito
della
sua lettera aperta ai ragazzi del suo Istituto, e di certo non solo a
loro. Lei
è un’educatrice e quella lettera l’ha giustamente rivolta agli alunni
di tutte
le nostre scuole. Ha sentito il bisogno di scrivere, e questo è un
grande
pregio. L’ha fatto con immediatezza, con spontaneità, con “urgenza”
educativa.
Il messaggio che passa è certamente quello della condanna dei
totalitarismi, e
fino a qui sono in perfetta sintonia con lei.
Mi preme puntualizzare alcuni aspetti integrativi.
Ripercorrendo la mia
carriera di studente universitaria e di
docente ho imparato che “La Storia non si studia mai su un solo testo”
non può
e non deve essere unilaterale. Di conseguenza i diritti della Persona
sono
inviolabili, la libertà è inalienabile, la Democrazia è la forma di
governo più
equa, la vita umana è sacra.
La
violenza, per me, non
aveva colore. Non ho mai indossato i panni dell’ideologizzazione. Non
ho mai
messo i paraocchi di chi guarda solo in una direzione, né gli occhiali
scuri di
chi non vuol vedere, né tantomeno ho mai immerso la testa nella sabbia
per rifiutarmi
di capire. Quando parlavo di storia ai miei alunni, non ho mai, dico
mai, fatto
emergere le mie conclusioni. Dovevano essere loro a tirarle fuori, alla
luce di
un sereno ed obiettivo confronto dei fatti.
Amavo
parlare della
“bellezza” della nostra Costituzione commentandone gli Articoli, di
come sia
perfetta per salvaguardare e tutelare i diritti di tutti e di ciascuno,
nessuno
escluso, e che la Democrazia, la “nostra” democrazia, fosse la forma di
governo
migliore al mondo, per farli sentire orgogliosi di essere italiani,
senza nulla
togliere alla fierezza di coloro che provenivano da Paesi lontani, nel
pieno
rispetto della loro cultura e delle loro tradizioni.
Quello
che è accaduto
davanti il Liceo di Firenze qualche settimana fa è un fatto gravissimo
e non si
può obliare con l’indifferenza, ha perfettamente ragione. Qualche anno
fa,
invece, è accaduta la stessa identica cosa davanti una Scuola superiore
di
Catania, con la differenza che “le parti” erano invertite. La vittima,
un
ragazzo di ultimo anno, non è venuto a scuola per diversi giorni a
causa delle
ferite del pestaggio, mentre i cinque aggressori già dall’indomani
erano in
classe. L’episodio è stato minimizzato per evitare strumentalizzazioni,
così si
disse e per non
fomentare l’odio con l’odio.
Ora
mi chiedo
spontaneamente: perché l’attuale Sinistra si è potuta scrollare di
dosso la
terribile eredità del comunismo mentre l’attuale Destra è costretta a
portarsi
appresso ancora l’orribile fardello del nazi- fascismo?
Veda,
cara Preside, purtroppo
non ci rendiamo conto che continuando a demonizzare, ideologizziamo
sempre più.
I tempi sono cambiati. Così come lo sono per la Sinistra, lo sono per
la
Destra. Grazie a Dio, non ci sono più per entrambe le condizioni di
attecchimento.
I
partiti del bipolarismo,
di centro- destra e di centro- sinistra, sono Parlamentari, ossia
esistono in
funzione dei dettami e del rispetto della Costituzione repubblicana e,
cosa non
irrilevante, RAPPRESENTANO IL POPOLO ITALIANO.
Onestamente,
non ravviso
nessuna forma di “rigurgito”. Non c’è nulla di organizzato o di
precostituito.
È violenza allo stato puro generata dal disorientamento di questi
giovani che
utilizzano vessilli e colori in nome del nulla che hanno dentro, e la
politica
non c’entra perché le vere cause vanno ricercate altrove.
Il
pericolo sta in chi,
invece, non si riconosce nella nostra Legge e nelle Istituzioni, in chi
vede
come nemici le Forze dell’Ordine, in chi delinque e combatte lo Stato.
Non mi
pare che nel nostro Parlamento possano esserci tali presupposti.
L’impegno
della scuola è
quello di guidare i giovani al rispetto della Persona e alla
consapevolezza che
chiunque usi la violenza per affrontare e risolvere un problema, sta
sbagliando
strada.
Ce
l’ha insegnato Ghandi
e, prima di lui, un paio di millenni fa, chi rivoluzionò la storia con
le sue
idee progressiste, gli fu riservata la fine dei peggiori criminali e
ancora
oggi lo perseguitano perché…troppo scomodo.
Le
auguro di cuore un buon
proseguimento di anno scolastico, nel suo impegno a servizio della
formazione
dei giovani, a cui è affidato il futuro di noi tutti.
Un
saluto cordiale,
Fania
Consoli
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