
Il cristiano, lettera di Cristo che tutti possono leggere. L’Arcivescovo di Catania, Mons Luigi Renna nel Messaggio per la Quaresima promuove una raccolta speciale per le popolazioni della Turchia e della Siria colpite del terremoto
Data: Lunedì, 20 febbraio 2023 ore 17:00:00 CET Argomento: Redazione
Ad un anno dall’ingresso nell’Arcidiocesi di Catania,
Mons
Luigi Renna, nel messaggio all’inizio della Quaresima traccia il
percorso da
seguire con la preghiera, il digiuno e la carità.
Invita
a pregare con il Vangelo in mano, dando
ascolto alla Parola di Dio; a “digiunare dai social per ascoltare di
più e
meglio l’altro”, a convertire il digiuno in carità verso chi soffre
e come
segno comunitario della diocesi ha invitato le Parrocchie a promuovere
una
raccolta speciale per le popolazioni della Siria e della Turchia,
colpite dal
tragico terremoto.
Con
attenzione pastorale ha raccomandato: “Non manchi in questi quaranta giorni, in ogni casa un “salvadanaio” per i poveri,
accanto ad un angolo nel quale sia richiamata la preghiera, con un Crocifisso e la Bibbia
aperta sulla Parola della liturgia
del giorno”.
Sono
questi i segni e i gesti suggeriti per dare
testimonianza e credibilità all’essere cristiani, impegnati quest’anno a “scrivere una lettera di particolare rilievo
che è la sinodalità delle nostre comunità.”
Il riferimento alle parole di San Paolo “Voi siete una
lettera di Cristo composta da noi, scritta non con inchiostro, ma con
lo
Spirito del Dio vivente, non su tavole di pietra, ma sulle tavole di
carne dei
vostri cuori» trova un’articolata spiegazione e sollecita
raccomandazione ad
essere testimoni credibili, impegnati nel sociale e nella carità, “da cittadini onesti”, essere nel
mondo come diceva Madre Teresa di Calcutta “piccola
matita di Dio” per scrivere “con
l’inchiostro dello
Spirito Santo” una lettera di vita
vera, imparando anche a “saper
scrivere dritto su righe storte”, come spesso il contesto sociale
appare e, così facendo il cristiano
diventa autore del “quinto vangelo”, scritto con lo stile sapiente
della
carità , capace di allargare la casa della speranza
attraverso la testimonianza dei valori della
fede nella vita quotidiana.
Nell’augurio
per un buon cammino quaresimale a tutti Mons
Renna ha scritto: “Lo Spirito Santo
“riprenda” a scrivere
sulle pagine bianche
della nostra disponibilità; chi annuncia il Vangelo in
ogni vocazione a cui Di lo ha
chiamato ne sia un fedele redattore; che nessun “rigo” dei nostri giorni
rimanga vuoto, perché
priveremmo il mondo di testimonianza, della luce pasquale,
quella che il Risorto è venuto a far brillare e di cui gli occhi
dell’umanità
hanno bisogno!”
In
preparazione al festival della Comunicazione, che nel
mese di maggio avrà Catania come centro di promozione nazionale,
l’impegno ad
essere “redattori” e artigiani del bene, stimola tutti e
ciascuno a
percorrere il cammino sinodale che ha come meta il volto di una chiesa
senza
rughe.
Giuseppe
Adernò
Il
cristiano, lettera di Cristo che
tutti possono leggere
Carissimi
fratelli e sorelle della Chiesa di Catania,
all’inizio del Tempo quaresimale che ci preparerà
alla celebrazione della Pasqua, centro dell’anno liturgico e della vita cristiana, vi raggiungo con queste parole che San Paolo apostolo rivolse ai cristiani
di Corinto:
«È
noto infatti che voi siete una lettera di Cristo composta
da noi, scritta non con inchiostro, ma con lo Spirito del Dio vivente,
non su
tavole di pietra, ma sulle tavole di carne dei vostri cuori» (2Cor 3,3).
Perché
questo brano all’inizio della Quaresima? Perché possiamo avere chiaro il punto d’arrivo dell’invito che accompagna il rito delle
imposizione delle ceneri:
“Convertiti e credi
al Vangelo!” Ogni anno la Quaresima torna a ricordarci la necessità della
conversione perché l’unico
fine della nostra
vita di
battezzati è conformarci al Vangelo di Cristo!
Le
tre opere quaresimali hanno questo
senso e San Pietro Crisologo ci dice con efficacia come sono tra loro
connesse:
«Tre
sono le cose, tre, o fratelli, per cui sta salda la fede, perdura
la devozione, resta la virtù: la preghiera, il digiuno, la misericordia. Ciò per cui la preghiera
bussa, lo ottiene il digiuno, lo riceve la misericordia. Queste tre cose, preghiera, digiuno,
misericordia, sono una cosa sola, e ricevono
vita l'una dall'altra. Il digiuno è l'anima della
preghiera e la misericordia la vita del digiuno. Nessuno
le divida, perché non riescono
a stare separate. Colui che ne ha solamente una o non le ha tutte e tre
insieme, non ha niente. Perciò chi prega, digiuni. Chi digiuna abbia misericordia. Chi nel domandare desidera di essere esaudito, esaudisca chi gli rivolge domanda».
Non perdiamo di vista, cari fratelli e sorelle, il senso di un cammino
che ogni anno torna a rigenerare la nostra vita di fede. Ciascuno si applichi a “tenere insieme” preghiera, digiuno,
carità personalmente,
in
famiglia, nella comunità. Diamo più tempo all’ascolto della Parola,
come Maria
a Betania ai piedi di
Gesù;
partecipiamo più frequentemente all’Eucarestia; meditiamo la Passione
del Signore
con il pio esercizio della Via Crucis. Ma anche digiuniamo dai social per ascoltare di più e meglio l’altro. Asteniamoci da tutto ciò che provoca spreco di cibo o che, pur necessario al nostro sostentamento, può essere condiviso
con i tanti poveri che ci interpellano. In modo particolare, nel Mercoledì delle
Ceneri, ci sentiremo chiamati alla condivisione con le popolazioni di Turchia e di Siria colpite dal terremoto: la colletta del primo giorno di Quaresima
sarà per loro, e così il nostro digiuno diventerà
fecondo di carità. Ma non manchi in questi quaranta giorni, in ogni casa un “salvadanaio” per i poveri,
accanto ad un angolo nel quale sia richiamata la preghiera, con un Crocifisso e la Bibbia
aperta sulla Parola della liturgia
del giorno.
Perché tutto questo? Per rendere più nitide la lettera di Cristo che è ciascuno
di noi. San Paolo, scrivendo
ai Corinzi voleva ricordare loro che la prova della bontà del suo ministero
erano loro con la testimonianza, paragonata d una lettera. L’autore
di quella “lettera-che- è- la- nostra-
vita” è Cristo,
che scrive sul “foglio” della nostra storia con l’inchiostro dello Spirito Santo.
L’apostolo è solo colui che compone la lettera (san Paolo usa il verbo diakoneo, che indica il servizio di chi agisce sotto dettatura), ma chi scrive nella nostra vita è Dio con il Suo Spirito. Pensiamo
alla nostra esistenza
così: ogni giorno una parola, una frase, fatte dalle nostre azioni, dai nostri
sacrifici. Ma anche dagli errori
che vorremmo cancellare, o dagli spazi
vuoti in cui non permettiamo a quel grande “Scrittore” che è lo Spirito Santo, possa lasciare
la sua traccia di bene. A volte
quell’inchiostro risulta sbiadito, a causa del peccato: le nostre incoerenze, le chiusure a Dio e a quelli
che dovremmo considerare fratelli. La Quaresima torna per ridare
splendore alla buona
testimonianza cristiana, alla nitidezza della fede, della carità, della speranza, delle azioni umili che ogni giorno compongono stupende storie, quelle
che uno scrittore contemporaneo ha chiamato
“il quinto evangelio”, quello che ciascuno
scrive con la sua vita (Mario Pomilio).
Digiuno, preghiera e carità ci permettono di “riconsegnare la penna” allo Spirito Santo,
perché continui a scrivere Lui.
Quest’anno siamo chiamati a scrivere una lettera di particolare rilievo
che è la sinodalità delle nostre comunità. A che punto siamo nell’ascolto dello Spirito e dei fratelli? L’iniziativa principale in tutte le parrocchie sia l’ascolto sinodale: vivere almeno due incontri,
quello con le famiglie (magari
con i genitori dei ragazzi
della catechesi o con i membri adulti delle parrocchie; come anche con gli adulti più lontani)
e con i giovani, per chiedere loro: “Come vivi la
fede? Cosa chiedi alla comunità cristiana?” Sento il bisogno di “leggere questa lettera”
con voi, il frutto dell’ascolto del popolo di Dio e mi aspetto
che ogni comunità
parrocchiale, il 30 maggio, al pellegrinaggio al Santuario Mariano
di Mompileri, arrivi
con questa testimonianza, questa lettera
scritta dalla sinodalità, dalla narrazione, che ci permetta
di fare il punto del nostro cammino
e ripartire, nella luce pasquale
e sotto lo
sguardo di Maria.
San Paolo al versetto
2 dello stesso capitolo scrive che questa lettera è “conosciuta e letta da tutti
gli uomini” (cfr. 2Cor 3,2):
queste parole ci richiamano al senso della testimonianza
cristiana da cittadini onesti. Cosa
leggono gli altri quando vedono la mia vita? Vi scorgono la presenza, l’accoglienza e la misericordia di Cristo? Vi leggono la forza del Signore Gesù che nel deserto ha saputo vincere
le tentazioni che gli proponeva il maligno, ossia l’ingordigia, il potere, l’idolatria che si sostituiscono a Dio? La nostra testimonianza nelle città cresca,
e sia quella di cristiani coerenti,
onesti, amanti del bene comune. Per questo motivo le mie catechesi
quaresimali in Cattedrale, dalla I alla IV settimana, saranno sul tema: “Da
Babele a Geusalemme: costruire la città
dell’uomo a misura
d’uomo”.
BUON
CAMMINO QUARESIMALE A TUTTI!
Lo Spirito
Santo “riprenda” a scrivere sulle
pagine bianche della
nostra disponibilità; chi annuncia il Vangelo in
ogni vocazione
a cui Di lo ha chiamato ne sia un fedele redattore; che nessun “rigo” dei nostri giorni
rimanga vuoto, perché
priveremmo il mondo di testimonianza, della luce pasquale,
quella che il Risorto è venuto a far brillare e di cui gli occhi
dell’umanità
hanno bisogno!
|
|