Un anno senza DAVID SASSOLI. Un libro raccoglie i suoi discorsi e la lezione di ottimismo e di speranza
Data: Lunedì, 09 gennaio 2023 ore 08:00:00 CET Argomento: Redazione
“L’Europa
ha bisogno di un nuovo progetto di speranza, un progetto che ci
accomuni, un
progetto che possa incarnare la nostra Unione, i nostri valori e la
nostra
civiltà, un progetto che sia ovvio per tutti gli europei e che ci
permetta di
unirci. Abbiamo
bisogno di innovazione, non solo nella tecnologia, ma nelle
istituzioni, nelle
politiche, negli stili di vita, nel nostro essere comunità”, è questo
il monito
di Davide Sassoli, che nel primo anniversario della scomparsa
ritorna
vivo e pressante.
L’innovazione
negli stili di vita,
seguendo il sentiero dei valori, della cultura, del rispetto della
dignità
della persona, porterà certamente innovazione nella politica, nelle
istituzioni
e nell’intera società.
La
transizione ecologica, di cui l’Europa può farsi motore nel mondo, sarà
possibile solo se verrà assicurata una vera equità sociale,
riaffermando la
centralità della persona, la tutela dei diritti, il rispetto delle
differenze e
della pluralità.
In
questo difficile tornante della storia europea (guerra,
pandemia, crisi economica, scandali…), le idee e la testimonianza
culturale e
politica di Sassoli lasciano intravvedere nuovi orizzonti per il
processo di
integrazione continentale Sassoli
sosteneva, infatti, che “i cittadini
europei sentiranno di
appartenere all’Europa se il suo modello di democrazia, di libertà e di
prosperità si rafforzerà e sarà in grado di diffondersi, anche al di là
delle
nostre frontiere”.
Rileggendo
il suo ultimo
discorso al Consiglio europeo del
16 dicembre 2021
ritroviamo
la ricchezza del suo
testamento spirituale:”L’Europa
ha bisogno di un nuovo progetto di speranza. Penso che
questo progetto possa essere costruito intorno a tre assi forti, a un
triplice
desiderio di Europa che sia unanimemente condiviso da tutti gli
europei: quello
di un’Europa che innova, di un’Europa che protegge e di un’Europa che
sia
faro».
Abbiamo trascorso un anno segnato dall’ombra nera della
guerra Russia-Ucraina, tanti morti, tante case, palazzi, uffici,
impianti
distrutti, tanti sacrifici annientati da missili e bombe e dal faro
dell’Europa
la luce della solidarietà, dell’unità, della convergenza
nell’aiutare le popolazioni
ucraine è stata sempre accesa, anche se ancora non si è pervenuti
all’auspicato
accordo di pace.
Come
ha scritto Sassoli “i
nostri confini in alcuni casi sono diventati confini tra morale e
immorale, tra
umanità e disumanità, muri eretti contro persone che chiedono riparo
dal
freddo, dalla fame, dalla guerra e dalla povertà” e gli aiuti
umanitari
anche da parte del Vaticano sono stati un segno concreto di attenzione
e di
solidarietà.
Le
parole di Sassoli profumano di fraternità e proprio di questo
ha bisogno
la società di oggi, spezzando la crosta di egoismo e di interessi
personali.
I
recenti fatti di cronaca che hanno interessato i palazzi dell’Unione
Europea e
i comportamenti di alcuni parlamentari, hanno tracciato un segno nero
che potrà
essere cancellato se viene riaccesa la luce dell’onestà nella ricerca
del vero
bene dell’intera Comunità Europea.
Nel
corso dell’anno, numerose sono state le iniziative e le
manifestazioni in onore di Davide Sassoli ed ora giunge anche il volume
“David
Sassoli. La saggezza e l’audacia. Discorsi per l’Italia e per l’Europa”
Il
libro, edito da Feltrinelli e curato da Claudio Sardo con la
prefazione
firmata dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, sarà
presentato il 9 gennaio a Roma, al Teatro Quirino con la partecipazione
della
presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, di Romano
Prodi (già presidente del Consiglio e poi della Commissione Ue).
David
Sassoli ha indirizzato il suo progetto
europeo, ricalcando i valori acquisiti e interiorizzati nel corso della
sua
formazione alla scuola di Don Milani, del quale quest’anno, il 27 maggio, si celebrerà il primo centenario
della nascita: “Tra giustizia e ingiustizia non esiste il
centro; I privilegi ricevuti vanno restituiti con l’impegno di essere
al
servizio dei più deboli; Al primo posto la non violenza, lo studio e la
competenza; Il
problema degli altri è il
mio problema; L'indifferenza non è un'opzione”
Ricordare,
a un anno dalla scomparsa,
il presidente Sassoli, significa anche confermare il percorso verso una
maggiore integrazione comunitaria che
consolidi politiche atte a rispondere ai problemi quotidiani dei
cittadini,
delle famiglie, delle imprese, degli Enti locali dei 27 Stati aderenti,
nella
prospettiva di un’Europa efficace al suo interno e aperta verso il
resto del
mondo.
Il
suo sorriso rasserenante e giovanile rimane, ora, in questo difficile
tornante
della storia europea, un segno di speranza.
Giuseppe
Adernò
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