
Esame di maturità colloquio multidisciplinare
Data: Lunedì, 09 gennaio 2023 ore 07:00:00 CET Argomento: Redazione
VERSO GLI ESAMI: colloquio pluridisciplinare
segno di maturità
Le
recenti disposizioni che regolamentano lo svolgimento degli esami di
maturità, che
segna “un passaggio sostanziale e simbolico nel
processo di costruzione del proprio progetto di vita”, oltre
alle due prove scritte nazionali, prevedono la prova
orale che è definita con il termine “colloquio
in chiave
multi e interdisciplinare al
fine di valutare la capacità dello studente di cogliere i nessi tra i
diversi
saperi collegandoli opportunamente tra loro e sarà finalizzato ad
accertare il
conseguimento del profilo culturale, educativo e professionale”.
Viene, quindi, riproposta la formula di
“colloquio” e non di interrogazione, garantendo all’esame la valenza di
un “atto
educativo” a conclusione del percorso scolastico.
Il
colloquio finale si pone come momento di sintesi del “dialogo
educativo” che
l’azione didattica formativa ha inteso svolgere nel corso degli anni
scolastici.
La
connotazione “pluridisciplinare” caratterizza la specificità degli
argomenti
che vengono presentati dallo studente.
La
prova orale non potrà
essere, quindi, la “somma
di colloqui distinti”, secondo la tradizionale prassi di rispondere
a
specifiche domande, e spostare la sedia verso il docente che interroga,
mentre
gli altri componenti della commissione si dedicano a compilare schede e
tabelle.
IL
COLLOQUIO
Un vero colloquio sollecita un “ascolto
attento” da parte dei commissari interni ed esterni e prevede
un’organica
presentazione delle argomentazioni nell’ottica
dell’interdisciplinarità, al
fine di mettere in luce le competenze di riflessione, analisi,
selezione dei
contenuti, capacità espositive e di coordinamento logico tra i diversi
contenuti disciplinari e si valuterà la capacità del candidato di
collegare le
conoscenze acquisite.
Il
colloquio che caratterizza la conclusione del percorso di studio,
consente agli
studenti di fare un bilancio dell’esperienza scolastica ed offre loro
l’occasione
per dire “Grazie” alla scuola per il bene ricevuto e dare
dimostrazione
che le materie studiate hanno contribuito a sviluppare specifiche
competenze di
pensiero critico, di collegamento tra i saperi, di coordinamento
logico,
espositivo e comunicativo
La
presentazione del lavoro multimediale elaborato non dovrebbe essere una
semplice costruzione artificiale di accostamenti tematici, come
avveniva nelle
precedenti “tesine”, ma espressione di una diligente ricerca secondo le
indicazioni proposte con specifici collegamenti interdisciplinari.
Non
ci sono formule per avviare il colloquio che partirà dall’argomento
scelto dal
candidato, ma è importante evidenziare che le prime considerazioni
dovrebbero
vertere sul come ciascuno ha vissuto l’esperienza scolastica, il clima
della
classe, il rapporto e le relazioni con i docenti e i compagni, nonché
sulle
scelte future nel proseguimento degli studi universitari o dei percorsi
di
inserimento nel lavoro
Potrebbe
avere come modello di incipit: “In questi
anni, frequentando questo Istituto, ho appreso tante cose, sono
cresciuto dal
punto di vista umano e culturale. Con i compagni ho costruito un buon
rapporto
di amicizia e di reciproco scambio di esperienze. Ho avuto la fortuna
di
incontrare docenti che mi hanno aiutato a mettere a frutto le mie
potenzialità
e mi hanno aiutato nell’acquisire sia nuove conoscenze e ancor più un
metodo di
studio per rendere efficace l’apprendimento.
Le
materie che ho studiato, mi hanno
fatto scoprire e imparare tante cose nuove.
Concludendo
il percorso scolastico,
confesso di aver un po’ di nostalgia
della scuola e sento il dovere di dire “Grazie” per quello che mi è
stato
insegnato e che ho imparato”.
L’esposizione
consentirà di evidenziare non solo il livello di conoscenze culturali,
ma
principalmente i livelli di competenza espositiva del proprio pensiero,
delle idee,
dei concetti, dei valori interiorizzati attraverso lo studio e come
tutto ciò
ha contribuito alla formazione della personalità di ciascuno che si
proietta
nel mondo del lavoro come cittadino attivo e responsabile.
Nel
colloquio sono previste, infatti, oltre alle tematiche disciplinari
anche
quelle relative alla Cittadinanza e
Costituzione, perché per una piena
valutazione della maturità del candidato, e
nella considerazione che la scuola “colloca nel mondo una
persona, un uomo e un
cittadino”, è anche necessario che dal colloquio emerga una
competenza
civica che riveli il senso di responsabilità sviluppato e maturato tra
i
banchi di scuola ed esercitato
attraverso le molteplici esperienze formative offerte maturate nel
corso degli
anni.
La
proprietà di linguaggio, la sicurezza e le abilità espositive,
evidenzieranno
anche un senso critico e riflessivo, saranno segno e testimonianza
dello
sviluppo personale e del grado di maturazione, di pienezza e di
completezza
della “forma umana” dello studente che è cresciuto, aprendo i suoi
occhi e la
mente alle nuove conoscenze culturali e
disciplinari, che hanno sviluppato in lui la capacità di saper guardare
oltre,
di saper progettare il futuro, di comprendere il senso civico di
cittadino
attivo e responsabile e qui si
potrebbe
fare ampio riferimento alle esperienze di scuola lavoro, realizzate nel
corso
del triennio, anche se condizionate dall’interruzione delle lezioni, a
causa
della pandemia.
COLLEGIALITA’
I
venti punti previsti come votazione della prova orale, come gli altri
punteggi
per le prove scritte, saranno assegnati secondo i criteri della griglia
di
valutazione elaborata dal Consiglio di classe e concordata in sede di
commissione con la guida del presidente e la condivisione dei
commissari
esterni, a garanzia di una vera collegialità nella valutazione
dell’intero
percorso formativo ed il riconoscimento dei crediti e dei meriti
acquisiti.
Secondo
il modello di Kirkpatrick e la teoria di
Wiggins, “la valutazione
autentica”, mira ad
accertare non solo ciò che uno studente conosce,
ma ciò che “sa fare con ciò che sa”. L’apprendimento
scolastico
non si dimostra con l’accumulo di nozioni, ma con la capacità di
generalizzare,
trasferire ed utilizzare le conoscenze acquisite in contesti reali.
Nella
scuola di oggi permangono ancora le due anime: quella di
“ insegnare” svolgendo il programma, “interrogare”
sui contenuti e misurarne la quantità
acquisita , mentre l’altra dimensione
che viene definita “autentica”, impegna a “progettare per insegnare”
fornendo allo studente
costanti feedback
significativi,
compiti intellettuali e
reali
al fine di sviluppare
sempre nuove competenze e conseguire
traguardi
di performance, che costituiranno il vero e sicuro “portfolio” dello
studente, segno e documento di una
scuola di qualità.
Lo
stile cooperativo e di condivisione dei “commissari” interni ed esterni
nella “ricerca
del miglior bene e del futuro dello studente” costituirà la
garanzia di
serena conduzione dell’esame di maturità, ultima tappa del cammino
scolastico, punto
di partenza per il proseguimento degli studi universitari o
l’inserimento nel
non facile mondo del lavoro, dove la certificazione delle competenze
acquisite
costituirà la base del merito e la garanzia di successo.
Giuseppe Adernò
|
|