Benedetto XVI, un papa che ha segnato la storia
Data: Domenica, 01 gennaio 2023 ore 08:00:00 CET Argomento: Redazione
Papa Benedetto XVI dal cielo continua ad assistere la
Chiesa per la quale Egli ha pregato, ha sofferto, ha operato da
Maestro,
Pastore e Guida.
Gigante
della fede e della ragione, maestro
di Teologia e fine
scrittore, umile operaio della vigna del Signore, Papa
Ratzinger ha
guidato la Chiesa come 265° Pontefice, raccogliendo l’eredità di San
Giovanni
Paolo II e dopo le storiche e
impensabili dimissioni dell’11 febbraio 2013. come un semplice “pellegrino” ha
percorso nel ruolo di Papa Emerito
l’ultimo tratto di cammino che
il 31 dicembre chiude l’anno 2022.
In
una lettera del 8 febbraio 2022 quando il
suo nome fu tirato in ballo nell’inchiesta sugli
abusi nell’arcidiocesi di Monaco e di Friburgo, Papa Ratzinger ha
scritto
«Ben
presto mi troverò di fronte al Giudice
ultimo della mia vita. Anche se nel guardare indietro alla mia lunga
vita posso
avere tanto motivo di spavento e paura, sono comunque con l’animo
lieto
perché confido fermamente che il Signore non è solo il giudice
giusto, ma
al contempo l’amico e il fratello che ha già patito egli stesso le mie
insufficienze e perciò, in quanto giudice, è al contempo mio avvocato
(Paraclito).
In
vista dell’ora del giudizio mi diviene così chiara la grazia
dell’essere cristiano. L’essere cristiano mi dona la conoscenza, di
più,
l’amicizia con il giudice della mia vita e mi consente di attraversare
con
fiducia la porta oscura della morte.
Queste parole sono sintesi di una vita di preghiera e di fede
che Benedetto XVI, dal voto ieratico, sereno e sorridente, ha saputo
trasfondere nel suo Magistero anche attraverso le tre encicliche che
celebrano
l’amore di Dio; dalla “Deus caritas est“ del 2005, alla “Spe
Salvi”
del 2007 e del “Caritas in veritate” del 2009. Una preziosa
trilogia
delle virtù teologali che viene arricchita anche dalla vita di “Gesù
di
Nazaret” e come dono di Natale del 2012 “L’infanzia di Gesù”
definito “un piccolo gran libro e non solo per i bambini”.
I
commenti, i messaggi e
le testimonianze che si raccolgono in questi giorni, anche perché molto
di noi
hanno avuto la fortuna di incontrarLo e di salutarlo esprimono
l’affetto e la
devozione per un Papa Santo che ha tracciato un solco nella storia
della Chiesa
ed è stato vigile custode della tradizione, avviando il dialogo tra la
Fede e
la Ragione, in risposta al dilagante relativismo che ha vanificato
tanti
preziosi valori della dottrina cristiana.
Egli ha
avuto il coraggio di andare
controcorrente e di affermare, con una profondità che nessuno ha
nemmeno sfiorato,
le ragioni del pensiero forte.
Come ha dichiarato Gaetano Quagliariello, ex
ministro e più volte senatore della Repubblica, Papa Ratzinger “ha
indicato
una strada: quella di edificare delle minoranze creative ed il futuro
ci dirà
se esse riusciranno a invertire o quanto meno cambiare la rotta del
secolo. In
questo tentativo Benedetto XVI è destinato a restare un punto di
riferimento
indelebile”.
Giuseppe
Adernò
Papa Benedetto XVI dal cielo continua ad assistere la
Chiesa per la quale Egli ha pregato, ha sofferto, ha operato da
Maestro,
Pastore e Guida.
Gigante
della fede e della ragione, maestro
di Teologia e fine
scrittore, umile operaio della vigna del Signore, Papa
Ratzinger ha
guidato la Chiesa come 265° Pontefice, raccogliendo l’eredità di San
Giovanni
Paolo II e dopo le storiche e
impensabili dimissioni dell’11 febbraio 2013. come un semplice “pellegrino” ha
percorso nel ruolo di Papa Emerito
l’ultimo tratto di cammino che
il 31 dicembre chiude l’anno 2022.
In
una lettera del 8 febbraio 2022 quando il
suo nome fu tirato in ballo nell’inchiesta sugli
abusi nell’arcidiocesi di Monaco e di Friburgo, Papa Ratzinger ha
scritto
«Ben
presto mi troverò di fronte al Giudice
ultimo della mia vita. Anche se nel guardare indietro alla mia lunga
vita posso
avere tanto motivo di spavento e paura, sono comunque con l’animo
lieto
perché confido fermamente che il Signore non è solo il giudice
giusto, ma
al contempo l’amico e il fratello che ha già patito egli stesso le mie
insufficienze e perciò, in quanto giudice, è al contempo mio avvocato
(Paraclito).
In
vista dell’ora del giudizio mi diviene così chiara la grazia
dell’essere cristiano. L’essere cristiano mi dona la conoscenza, di
più,
l’amicizia con il giudice della mia vita e mi consente di attraversare
con
fiducia la porta oscura della morte.
Queste
parole sono sintesi di una vita di preghiera e di fede
che Benedetto XVI, dal voto ieratico, sereno e sorridente, ha saputo
trasfondere nel suo Magistero anche attraverso le tre encicliche che
celebrano
l’amore di Dio; dalla “Deus caritas est“ del 2005, alla “Spe
Salvi”
del 2007 e del “Caritas in veritate” del 2009. Una preziosa
trilogia
delle virtù teologali che viene arricchita anche dalla vita di “Gesù
di
Nazaret” e come dono di Natale del 2012 “L’infanzia di Gesù”
definito “un piccolo gran libro e non solo per i bambini”.
I
commenti, i messaggi e
le testimonianze che si raccolgono in questi giorni, anche perché molto
di noi
hanno avuto la fortuna di incontrarLo e di salutarlo esprimono
l’affetto e la
devozione per un Papa Santo che ha tracciato un solco nella storia
della Chiesa
ed è stato vigile custode della tradizione, avviando il dialogo tra la
Fede e
la Ragione, in risposta al dilagante relativismo che ha vanificato
tanti
preziosi valori della dottrina cristiana.
Egli ha
avuto il coraggio di andare
controcorrente e di affermare, con una profondità che nessuno ha
nemmeno sfiorato,
le ragioni del pensiero forte.
Come ha dichiarato Gaetano Quagliariello, ex
ministro e più volte senatore della Repubblica, Papa Ratzinger “ha
indicato
una strada: quella di edificare delle minoranze creative ed il futuro
ci dirà
se esse riusciranno a invertire o quanto meno cambiare la rotta del
secolo. In
questo tentativo Benedetto XVI è destinato a restare un punto di
riferimento
indelebile”.
Giuseppe
Adernò
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