FESTA DELLA MAMMA ALL’ISTITUTO “JOHN DEWEY”. Segno concreto del “learning by doing”, giunge a casa il profumo della scuola
Data: Lunedì, 09 maggio 2022 ore 08:50:41 CEST Argomento: Redazione
Con
un originale dono preparato dai bambini è stata preparata la prima
“festa della
mamma” all’Istituto “John Dewey”
Essendo
un istituto green che adotta l’outdoor education, il
biglietto
augurale, con la cornice disegnata da ogni singolo bambino, e stato
corredato
da un fiore vero, raccolto nel giardino, dove i bambini esercitano
attività di
seminagione, giardinaggio e cura delle piante messe a dimora da loro
stessi.
All’interno
del biglietto la letterina scritta con le espressioni semplici di un
bambino di
prima classe, ma segno dell’affetto per
la Mamma e documento delle abilità di scrittura acquisite nel corso
dell’anno
con la guida della Maestra Federica.
Nel
laboratorio di creatività artistica, coordinato dalla Maestra
Alessandra, come piccoli
pittori, ciascuno ha realizzato un originale ritratto della mamma
che è
stato incorniciato e presentato con un fiore, nei cui petali sono
scritte in
inglese, in tedesco e in spagnolo le espressioni di affetto e di auguri
alle
mamme.
Hanno
collaborato le maestre Ruth, Veronica, Karina e la signora Barbara,
collaboratrice scolastica.
Giunti
quasi al termine dell’anno scolastico il dono alla Mamma, espressione
del “learning
by doing”, di cui John Dewey è stato maestro, testimonianza di aver
“imparato facendo”, sintetizza e
documenta il lavoro didattico e formativo che ha caratterizzato il
percorso
formativo realizzato nella prima classe
della
scuola paritaria; innovativa; ad indirizzo internazionale;
“senza zaino” perché i bambini stanno
a scuola fino alle ore 16,30 ed escono “bambini”, senza l’assillo di
fare i
compiti a casa; inserita nel verde della collina di Cibali, nei pressi
della
Facoltà di Agraria dell’Università di Catania.
L’8
maggio è una bella festa, che porta a casa il profumo della scuola che
istruisce, educa, forma le menti e il cuore dei piccoli che crescono
come uomini,
donne e futuri cittadini.
Giuseppe
Adernò
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