25 aprile: Liberazione, Memoria, Appello di Pace
Data: Martedì, 26 aprile 2022 ore 14:00:00 CEST Argomento: Redazione
La giornata del 25 aprile ha avuto inizio presso il
Sacrario
dei Caduti nella Basilica di San Nicolò – Monastero dei Benedettini –
con la
partecipazione dell’Arcivesovo Mons Luigi Renna, del Prefetto di
Catania, Maria Carmela Librizzi, del
Contrammiraglio Giancarlo Russo, dell’assessore Andrea
Barresi, in
rappresentanza del Sindaco con la fascia
tricolore, delle Autorità militari della Città, dei rappesentanti
dell’ANPI
(Associazione Nazionale Partigiani) e
dell’ANCRI, (Associazione degli Insigniti dell’Ordine al Merito della
Repubblica)
Una
cerimonia sobria, ma ricca di valenza simbolica di
attenzione agli eventi della storia di ieri e di oggi.
Le
33 lapidi in marmo
con i nomi dei 2300 Caduti catanesi costituiscono un segno di
particolare attenzione, secondo di progetto del Ten. Col. Vito Pavone e
nel
messaggio introduttivo alla benedizione dei Caduti di tutte le guerre,
Mons.
Renna ha evidenziato come il ricordo e la memoria delle vittime
innocenti di tutte le guerre che oggi
vengono onorate
con omaggio di corone d’alloro, in questo particolare momento storico diventa fervida invocazione del dono della
Pace che si unisce alla preghiera di
suffragio per i Caduti di tutte le guerre.
Il
fragore delle armi nella vicina Ucraina e la innumerevoli
vittime dei bombardamenti russi rende il 25 aprile di quest’anno
particolarmente vivo e non solo
come ricordo degli eventi di 77 anni fa,
ma l’avanzare della
nube nera della guerra in Europa, suscita
sgomento, allarme,indignazione.
L’invocazione
di Pace diventa corale desiderio che accomuna i
popoli e le Nazioni, il “ripudio della guerra”, come recita
l’at. 11
della Costituzione, aggrega il comune sentimento di armonia e di
benessere.
La libertà che si grida nei cortei, è stata una tenace
conquista che è costata sacrifici ed ha provocato tanti morti, per
questo è
necessario fare di tutto per evitare che questo dono di
valore,
foriero di democrazia e di benessere si possa perdere, come sta
avvenendo nella
vicina Ucraina.
“A
cosa serve oggi festeggiare se poi, ci
sono uomini che devono ancora resistere?” è questa una delle
tante
espressioni che vengono citate nei discorsi commemorativi della
ricorrenza.
L’impegno
civico di questo 25° aprile di solidarietà
verso il popolo ucraino non si limita alla sola accoglienza, ma a
sostenerli
nella faticosa resistenza, parola che inizia con la lettera “R” e che
richiama
la ripresa, la ricostruzione, il risveglio di quell’amor di Patria che
si
affievolisce sempre più.
La
cerimonia ufficiale della provincia di Catania ha
avuto luogo a Giarre nel corso della quale il Prefetto, i Sindaci, le
autorità
militari, le associazioni combattentistiche d’Arma hanno testimoniato
con
solennità la fedeltà ai valori proclamati.
Giuseppe
Adernò
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