
Aspettando il mattino di PASQUA (la dispersione scolastica una priorità da risolvere)
Data: Domenica, 17 aprile 2022 ore 09:00:00 CEST Argomento: Redazione
Quest’anno
celebriamo la Pasqua non al suono gioioso di campane, ma con il rumore
sinistro
di bombe ed esplosioni devastanti.
È
stato consacrato il crisma della pace, sono state elevate le profezie
di fraternità, sono stati illuminati segni di concordia tra russi e
ucraini
nel portare insieme la croce della Via Crucis, ma la triste realtà
della guerra
non cambia e si prevede ancora lunga e dolorosa.
Come
si può festeggiare la gioia della Pasqua
mentre ancora predomina la geografia della
guerra?.
Pasqua
vuol dire passaggio: che “passaggio” potrà essere se non cambiano i
cuori, gli
stili di vita, se non si
realizza il verbo “cambiare” del testo
biblico “cambiate le vostre lance in
falci, le vostre spade in aratri e i vostri missili in fabbriche e
case”?
Il
messaggio di Pace che l’Arcivescovo di Catania, Mons.
Luigi Renna ha inviato alla Comunità
diocesana prende in esame il ventaglio variegato della realtà locale,
dando
precedenza ai “luoghi di pena, dove uomini, donne e
ragazzi si stanno
riconciliando con la vita e con il futuro”;
alle aule dei “Consigli comunali,
dove si organizza con fatica il bene comune”; ai quartieri “dove
non
risuonano voci di festa tra le strade, ma si muovono sinistri venditori
di
morte, che forse spareranno fuochi d’artificio perché un altro carico
di droga
è arrivato, ignorando che stanno festeggiando la loro sconfitta di
fronte alla
vita”.
Con viva sensibilità pedagogica l’Arcivescovo rivolge
un pensiero di particolare attenzione ai “ragazzi che hanno
abbandonato la
scuola e attendono che noi ci prendiamo maggiormente cura di loro”.
Il
problema dell’abbandono e della dispersione
scolastica è una particolare emergenza per la provincia di Catania e
gli
interventi che sono stati messi in atto dalla Prefettura, dal Tribunale
dei
Minori, dall’INPS e dall’Ufficio
scolastico provinciale, sono tutti convergenti a porre
rimedio a questa dolorosa piaga.
Se
tutto ciò avverrà la Pasqua non resterà una
semplice data del calendario, giorno di vacanza e di riposo, ma una
vera festa
di luce e di Risurrezione nel cammino della vita che continua il suo
corso.
Allora
potranno suonare le campane e con la
gioia nel cuore, da veri “ambasciatori di pace” diffondere il
suono
armonioso della festa di Pasqua.
Giuseppe Adernò
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