Lezione di legalità e impegno civile. Alle Ciminiere ricordo del Maresciallo Alfredo Agosta a 40 anni dall’uccisione
Data: Sabato, 19 marzo 2022 ore 08:05:00 CET Argomento: Redazione
L’auditorium
delle Ciminiere, nel giorno della festa dell’Unità d’Italia, Bandiera e
Costituzione, è diventato una grande
aula scolastica dove il Prefetto, Magistrati, Carabinieri, Avvocati,
docenti
Universitari, giornalisti hanno presentato agli studenti delle scuole
secondarie di Catania il messaggio-ricordo della prima vittima della
mafia
catanese, Maresciallo Maggiore Alfredo Agosta, ucciso il 18
marzo 1982.
Il
tema del convegno “Le attività di contrasto e di prevenzione alle
mafie,
prospettive tecnico giuridiche, investigative e di controllo del
territorio”
ha impegnato gli illustri relatori a declinare i passaggi salienti
delle
mutazioni che la mafia ha registrato negli anni. Da mafia agricola alle
stragi
di sangue e di morti ed ora a sotterranee infiltrazione nei poteri
forti, nei
gangli delle Amministrazioni, nelle gare di appalto, nel commercio
della droga.
La
testimonianza del figlio Giuseppe Agosta e gli attestati di
stima e di
ricordo anche per il tramite dell’associazione che negli anni ha
mantenuto vivo
il ricordo del tragico delitto, come ha dichiarato la presidente Vincenza
Bifara, fa sì che “la memoria di
fa impegno” ed ecco il progetto di legalità che incide sulla
formazione
civica degli studenti, che a scuola di preparano a diventare futuri
cittadini.
Una
targa e l’intitolazione all’eroico maresciallo
Alfredo Agosta della stazione dei Carabinieri nel quartiere di Nesima a
Catania
è segno di omaggio e di impegno civile.
Il
richiamo del Prefetto, Maria Carmela Librizzi, alla lotta per
vincere la
dispersione scolastica ha avuto eco nell’intervento del Generale dei
Carabinieri Rosario Castello il quale ha segnalato come sono state 270
le
denunce che le Forze dell’Ordine hanno registrato per evasione
dall’obbligo
scolastico.
Sono 270 ragazzi che, non frequentando la
scuola, sono coinvolti in azioni di criminalità, spaccio e attività
malavitose.
Citando
l’espressione dello scrittore Gesualdo Bufalino “La mafia sarà
sconfitta da
un esercito di maestri” viene ribadita ancora una volta la
necessità di una
diligente azione educativa che la scuola ha il dovere di compiere per
la
formazione del senso civico, del rispetto delle regole, per la fiducia
nelle
istituzioni e per un senso di responsabilità nel denunciare estorsioni,
scippi,
e richiesta di pizzo.
Con
grinta giornalistica Mario Barresi e Laura Di Stefano hanno
descritto
l’identikit del giornalista che non necessita l’etichetta di
“antimafia”, ma colui
che racconta e narra la vita, i fatti e l’attualità, nel rispetto della
verità,
della deontologia professionale e della tutela della dignità della
persona.
È stata altresì descritta e illustrata
dall’avv. Fabrizio Seminara e dal prof. Fabrizio Siracusano
la
nuova stagione di cultura e di normative legislative a favore dei
collaboratori
di giustizia, dei pentiti e di quanti. tramite la rieducazione
carceraria,
intendono cambiare stile di vita.
L’intervento
conclusivo del Procuratore della Repubblica, Carmelo Zuccaro,
ha riletto
gli eventi della criminalità mafiosa catanese alla luce di una nuova
prospettiva di recupero dei valori di legalità e giustizia che la
Magistratura
persegue con costante impegno.
Giuseppe
Adernò
Marescialo Maggiore Alfredo Agosta
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