EUTANASIA LEGALE ? Speriamo di no. Sparare in testa a un ragazzo di 26 anni potrà essere prassi normale in un momento di sconforto
Data: Venerdì, 11 febbraio 2022 ore 08:05:00 CET Argomento: Redazione
La prima domenica di febbraio è stata celebrata la
“Giornata della vita” ,un valore
che appartiene a tutti,
invito a “non dimenticare che l’inviolabilità della vita, di tutta la
vita,
impone quello sguardo limpido e intenso che sa riconoscere nel figlio
concepito, così come nell’adolescente, nel giovane, nell’uomo e nella
donna, nell’anziano,
solo e sempre “uno di noi”.
Ora
si legge che il prossimo 15 febbraio la Corte
Costituzionale, presieduta da Giuliano Amato prenderà in esame
la richiesta
di modifica e di depenalizzazione dell’art. 579 del Codice penale
“omicidio del
consenziente” che recita : “Chiunque
cagiona la morte di un uomo, col consenso di
lui, è punito con la reclusione da sei a quindici anni”.
Delle
ottocentomila firme per legalizzare l’eutanasia
presentate in Cassazione ne sono state registrate valide soltanto
543.213 e non
un milione, come sbandierato nei social
da Cappato e Fedez.
Sul
modulo da firmare per
richiedere “l’eutanasia legale” c’era scritto di voler depenalizzare
l’articolo
579.
In una lettera indirizzata a Giuliano Amato, Mario
Adinolfi, leader del “Popolo della Famiglia” racconta un fatto
accaduto a
Porto Empedocle, quando “un ragazzo di 26 anni si aggirava
disperato sulla
spiaggia. Era il 25 agosto sera e la disperazione di Mirko La
Mendola
era dovuta al fallimento in un concorso pubblico. L’idea era di farla
finita.
Non avendone il coraggio Mirko si fece raggiungere sulla spiaggia di
Punta
Grande, tra Porto Empedocle e Realmonte, da un giovane “amico”. Il
quale prese
una pistola e sparò alla tempia sinistra di Mirko, uccidendolo. Il 21
gennaio
2022 il Gup di Palermo, Maria Pino, ha rinviato a giudizio il ragazzo
detenuto
dal 13 dicembre con l’accusa di “omicidio di consenziente” articolo 579
del
codice penale”.
Ora
si chiede che tale tipologia di reato venga depenalizzato
e il gesto di Porto Empedocle diventa “legale”.
Sparare in
testa a un ragazzo di 26 anni potrà essere prassi normale in un momento
di
sconforto.
Il
vento mediatico e politico soffia tutto a favore di
Cappato, solo la voce “clamanas in deserto” del “Popolo della
Famiglia”, grida forte allo scandalo di tale operazione
L’Italia, che
ha un ordinamento giuridico che complessivamente valuta la vita umana
come un
bene di cui non si può disporre, con questa modifica sarebbe come
consegnala ad
“un cortocircuito giuridico privo di senso e dalle conseguenze
pesantissime”.
Che
la Corte Costituzionale rigetti il quesito di
Marco Cappato.
Il “via libera”
richiesto aprirebbe le porte a un vero e proprio inferno, con persone
che
potrebbero essere uccise nelle modalità più violente e strampalate,
senza alcun
controllo, basta ottenerne uno straccio di “consenso”, e come scrive
Adinolfi,
“Mirko La Mendola, 26 anni, non merita un’ulteriore pistolettata
alla tempia”.
Giuseppe Adernò
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