Anno verghiano. Primo centenario di Giovanni Verga - 27 gennaio 1922/2022
Data: Venerdì, 28 gennaio 2022 ore 18:00:00 CET Argomento: Redazione
“Ogni volta al pigliare la penna in
mano io risento tutti gli sgomenti, le esitazioni, il turbamento della
prima
volta…. E Mastro Don Gesualdo verrà fuori, con dolore o no”.
Queste
parole del
Verga, stralcio della lettera del Verga all’editore Treves – 18
agosto
1886 - sintetizzano lo stile di approccio alla cultura: “sgomenti,
esitazioni, turbamento come la prima
volta”: e questo messaggio del Verga, grande scrittore, è una vera
lezione
di impegno e di serietà nello studio che
giunge agli studenti ancora una volta in occasione del primo centenario
della
morte del Padre del Verismo italiano.
L’esclamazione:
“Mastro
Don Gesualdo verrà fuori, con dolore o no”, è segno e
monito di tenacia, costanza, impegno che comporta anche
sacrificio e forza di volontà.
Le
celebrazioni del Centenario, a causa del perdurare della pandemia
Covid-19 e
della variante Omicron, non ha avuto i segni esterni di solennità, che
la
ricorrenza meritava.
Le norme di
prevenzione contagi non consentono incontri, convegni, assembramenti.
Gli
studenti delle
scuole Verga della provincia non hanno potuto partecipare agli eventi
per la
preoccupazione di contagi e diffusione del virus.
La
Fondazione Verga
nel pomeriggio del 26 gennaio, anche per non sovrapporsi alle
celebrazioni
della “Giornata della memoria” ha promosso in collaborazione con
l’Università di Catania un convegno on line sul tema: “Le dieci e
venti.
Comincia l’immortalità”
La
prof.ssa Gabriella
Alfieri, presidente della Fondazione, ha letto “le ultime ore di
Giovanni
Verga” di Federico De Roberto e sono seguite le letture di brani dal
“Mastro
don Gesualdo”, dei “Malavoglia” e delle “Lettere al fratello e alla
madre” con
i commenti dei professori Andrea Manganaro, Carla Riccardi, Nicolò
Mineo,
Antonio Di Silvestro, Giuseppe Polimeni, ed infine la prof.ssa Rosaria
Sardo ha presentato “L’officina
verista, amicizia e scrittura condivisa nelle lettere di Verga,
Capuana, e De
Roberto”.
Le
opere, lo stile,
la lingua, l’arte, il sentimento di Giovanni Verga sono stati
presentati in un
variopinto caleidoscopio di immagini, parole e suoni.
Nel
corso dell’anno
verghiano con il patrocinio della Regione Siciliana si svolgeranno
diverse
manifestazioni culturali e giovedì 27 gennaio, anniversario della
morte, nella
Cattedrale di Catania è stata celebrata da Don Antonio Sapuppo,
Preside
dell’Istituto Teologico San Paolo, una solenne Santa Messa con la
partecipazione dei rappresentanti delle Amministrazioni di Catania,
Nicolosi e
Vizzini e dell’Associazione FITA (Federazione Italiana Teatro Amatori).
Nell’omelia
il celebrante ha evidenziato l’importanza dell’evento e l’attualità
dello
scrittore che, nella ricerca e descrizione del vero, ha dato voce agli
ultimi,
alla gente semplice, ai vinti dal destino, e dal fato.
Presso il
Cimitero
monumentale di Catania ha avuto luogo l’omaggio floreale alla tomba del
Verga,
iniziativa promossa nel gennaio 1996 dal preside Giuseppe Adernò
e poi
con la collaborazione della FITA nel
tempo è divenuta cerimonia ufficiale del Comune di Catania.
Portare
un fiore
sulla tomba dei propri cari nel giorno anniversario è un dovere e fa
parte
delle tradizioni familiari siciliane. Con questo gesto anche gli
studenti delle
scuole intitolate a Verga o che hanno attivato il progetto didattico
del
Consiglio Comunale dei Ragazzi (CCR) sono stati invitati a partecipare.
Quest’anno
le norme di prevenzione Covid e
la preoccupazione di contagi e diffusione del virus, non ha consentito
l’ampia
partecipazione come del 2020.
Dopo
la deposizione della corona d’alloro ha
preso la parola il Vice Sindaco di Catania, Roberto Bonaccorsi;
l’assessore regionale ai Beni culturali,
Alberto Samonà; l’Assessore alla Cultura di Catania Barbara Mirabella; l’assessore del
Comune di Vizzini, la
vice Sindaco di Nicolosi, Maria Grazia
Torre; la presidente della FITA, Antonella Saeli , Giovanni Laudani, ex direttore di Casa
Verga ricordando l’illustre cittadino che onora la città di Catania con
la
ricchezza delle sue opere veriste, patrimonio della letteratura
italiana. Il Preside Adernò ha letto
l’elegia sulla
tomba del Verga pronunciata nel 2002, in occasione dell’ottantesimo,
dal Cav. Giovanni
Garra Agosta, cultore e scopritore del Verga fotografo.
Santi
Consoli della
FITA ha letto un brano di
Federico De Roberto che racconta le ultime ore del Verga, fino alle ore
10:20
del 27 gennaio, quando “comincia l’immortalità”.
Hanno
presenziato alla cerimonia la signora Carla Verga Morgano e i
pronipoti
familiari del Verga.
In
rappresentanza dei Ragazzi Sindaci sono intervenuti: Francesco
Finocchiaro
dell’Istituto San Giovanni Bosco di Catania, con l’insegnante Elisa
Rosta
ed il presidente del Consiglio d’Istituto Giuseppe Buglio,
consigliere
della 1° Municipalità e Chiara Traviglia, sindaco dei ragazzi
della
scuola De Amicis di Tremestieri.
redazione@aetnanet.org
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