Mons. Gaetano Zito, “Apripista del cammino Sinodale”. Presentazione del volume di Pino Scorciapino: “Gaetano Zito, Parroco di periferia, intellettuale storico della Chiesa” edito dal Comune di Troina
Data: Lunedì, 20 dicembre 2021 ore 08:00:00 CET Argomento: Redazione
E’
questo il messaggio che l’Arcivescovo di Catania, Mons.
Salvatore Gristina, ha consegnato ai partecipanti
all’incontro di presentazione del libro di Pino
Scorciapino, pubblicato a cura del Comune di Troina a due anni
dalla morte,
in occasione dell’intitolazione del piazzale antistante la Chiesa di
San
Silvestro, per ricordare la memoria dell’illustre cittadino, sacerdote,
scrittore, educatore, archivista, cappellano, guida, e come si legge
nel titolo
“ parroco di periferia, intellettuale
storico della Chiesa”.
Le
numerose testimonianze che hanno seguito l’intervento del sindaco di
Troina, Fabio Venezia, hanno tracciato il profilo
storico e teologico di Mons. Gaetano
Zito, da 27 anni, cappellano del Monastero delle Benedettine di Via
Crociferi, vox clamanantis della
devozione a Sant’Agata, intesa come imitazione delle sue virtù.
Il
già corposo curriculum vitae di 54
pagine dell’intellettuale della Chiesa di
Catania, cultore di storia delle Chiese di Sicilia, del Beato
Dusmet, della
festa di Sant’Agata, diventa ora un testo guida da leggere, quasi un “bignami” della storia catanese, ricco di
documentazioni e di riferimenti da sviluppare per dare seguito a questo
“primo tentativo”, disegno base di un
mosaico, che nel tempo potrà avere ancor più sviluppo e vivacità di
colori e d’immagini.
La
serata del 17 dicembre, data che ricorda l’anniversario
dell’ordinazione
sacerdotale di don Gaetano, celebrata nella Cattedrale di Catania il
1977
dall’Arcivescovo Mons. Domenico
Picchinenna, è stata condotta dal giornalista e amico Luigi
Ronsisvalle, nella barocca chiesa del monastero di San
Benedetto.
Sfogliando
le pagine del libro, che “racconta con
acuta sensibilità e asciutta sobrietà linguistica la vivace infanzia,
le
inquietudini negli anni della formazione liceale a Troina, la vocazione
sacerdotale, gli studi a Roma, il ministero pastorale a Catania, ”
come ha
indicato Mons. Salvatore Consoli, vengono
segnati i campi di azione, di lavoro e
di servizio: la parrocchia di Monte Po, lo Studio Teologico “San
Paolo”, l’Archivio
storico della Diocesi, il monastero delle Benedettine.
Dalla
lettura del testo appare ben evidente non solo il profilo biografico,
ma ancor
più la sua ricca e profonda umanità.
Il
testo raccoglie anche il testamento spirituale, l’omelia del 25°
anniversario
di sacerdozio (17 dicembre 2002) ed ancora un mosaico d’interviste, di
articoli, di pubblicazioni che innalzano quasi un monumento al
sacerdote
prematuramente scomparso il 10 ottobre 2019 ed il suo funerale in una
Cattedrale stracolma di fedeli e amici di variegata estrazione sociale
e
culturale, definito “unico”. ne è stato
un segno evidente.
Mons.
Consoli ha
tracciato le linee dell’autopercezione teologica: “Ciò
che so fare viene da Dio”; “ ho realizzato ciò che il buon Dio mi
chiede ed ha
voluto per me” ed ancora della “percezione
ecclesiale” di grande amore per la Chiesa di Catania, che ha
desiderato
sempre più bella.
L’Imam
della Comunità islamica di Catania Abdelhafid
Kheit,
ha definito Mons Zito: “uomo del dialogo” aperto
all’interazione culturale multireligiosa e
multietnica; Arianna Rotondo,
ricercatrice di Storia del Cristianesimo delle Chiese all’Università di
Catania,
ne ha tracciato il profilo di docente, maestro di metodologia e di
ricerca
storica, mettendo in luce i sui talenti ed il “carisma
della voce dell’abbraccio”; Suor Maria Cecilia La Mela
a
nome della Comunità monastica, l’ha presentato come “uomo
armonico”, padre e guida spirituale, operaio nella chiesa: “cattedrale di fede” e nell’archivio: “cattedrale
di conoscenza e di sapienza”,
unendo nel numero 27 gli anni di episcopato del Beato Card Dusmet e gli
anni di
cappellania del monastero donati da Mons. Zito.
Il
commosso ringraziamento ai numerosi amici intervenuti da parte della
sorella Antonella Zito ha concluso la
presentazione del volume, che la benedizione dell’Arcivescovo ha
consacrato
come rito di memoria e di affettuosa vicinanza nel costante ricordo e Luigi Ronsisvalle ne ha valorizzato la ricca
dimensione di “incontro che lascia un
segno” e del protagonismo di un “abbraccio”
che lo rende ancora presente.
“Ho incontrato un uomo, cresce la mia umanità”.
Quanti hanno avuto la fortuna di incontrare Mons. Zito, “sacerdote
di tutti”, sono cresciuti in umanità, cultura e impegno
di vita cristiana.
Giuseppe
Adernò
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