18 novembre: Anniversario della “Unam Sanctam”. Un documento profetico di 720 anni
Data: Venerdì, 19 novembre 2021 ore 17:15:00 CET Argomento: Redazione
Il prossimo
anno, il 18 novembre . celebreremo i 720 anni della famosa Bolla “Unam Sanctam promulgata da papa
Bonifacio VIII il 18 novembre del 1302
E’
stata considerata
e definita dagli studiosi di Storia della Chiesa un “documento
profetico”.
Nella
Bolla si
legge appunto: ” “I Vangeli ci
insegnano che ci sono due spade:
la spirituale e la temporale. La spirituale deve adoperarsi per mano
del
sacerdote; la temporale, invece, per mano dei re e dei guerrieri, ma al
cenno e
col consenso del sacerdote. E’ necessario, infatti, che una spada sia
sotto
l’altra spada e che l’autorità temporale sia sottomessa all’autorità
spirituale
(…). Pertanto, se il potere terreno sbaglia, sarà giudicato dal potere
spirituale; se, però sbaglia l’autorità suprema (il pontefice), non da
uomo
essa potrà essere giudicata, ma solo da Dio, come attesta
l’Apostolo:’L’uomo
spirituale giudica tutti, ma egli da nessuno è giudicato. ‘ Pertanto
dichiariamo
e affermiamo essere assolutamente necessario alla salvezza che ogni
umana
creatura sia sottomessa al Romano Pontefice.”
Da queste
parole sono chiare sette tesi che nel tempo hanno caratterizzato
futuri,
diffusi errori:
1)
Si afferma che esiste una sola Chiesa al
di fuori della quale non c’è salvezza”.
2)
Si
condanna l’assolutizzazione del
potere dello Stato che si manifesterà nei secoli successivi, prima con
l’assolutismo
monarchico e poi con lo statalismo
totalitario, che oggi nella problematica dei
vaccini sembra riaffiorare, creando tanti disagi e contrapposizioni.
3)
Si
afferma che Cristo è il capo della Chiesa,
Corpo mistico ed opera per
mezzo del suo Vicario “dolce
Cristo in terra”, come diceva Santa Caterina da Siena.
4)
Si
afferma la dottrina delle due
spade: quella spirituale usata dalla Chiesa e quella temporale concessa
al Regno
e si condanna il futuro laicismo
moderno, ovvero la
separazione tra potere religioso e potere politico, che inizierà ad
affacciarsi
con il non lontano “machiavellismo” ed oggi con il diffuso
allontanamento dalla
pratica religiosa e il relativismo etico all’insegna del libero
arbitrio e del
soggettivismo imperante.
5)
Si
definisce che il potere temporale
è subordinato a quello spirituale e si condanna la relativizzazione
dell’autorità del Romano Pontefice che si manifesterà nei secoli
successivi con
il rifiuto dell’autorità suprema del Papa.
6)
Si
precisa che il riconoscimento
dell’autorità suprema del Papa non significa convincersi che il Papa
non possa
mai sbagliare, bensì che non può essere sottoposto al giudizio di
alcuna
autorità terrena. “nemime iudicatur”.
7)
Si
condanna la relativizzazione
della Chiesa Cattolica e si ribadisce la sua necessità per la Salvezza.
Errore,
questo, diffusissimo nella Chiesa di oggi.
Oggi appare venir meno il senso del
sacro, del divino, del mistero e ci si accontenta di surrogati e di
materialità
che si consumano come polvere.
L’aver demolito l’immagine suprema
dell’auctoritas del Papa, Magister e la
valenza guida del Magistero, ha indebolito le radici della verità e la
forza
della Parola che salva.
Benedetto Caetani di Anagni, che successe a Celestino V,
papa del gran rifiuto, con il nome di
Bonifacio VII, un anno prima di morire (1303 )
con questa bolla sottolinea inoltre l'unicità della Chiesa attraverso il riferimento biblico alla costruzione
dell’arca di Noè di cui proprio il 18 novembre si fa memoria tra i
Santi. “Al tempo del diluvio invero una sola fu
l'arca di Noè, raffigurante l'unica Chiesa; era stata costruita da un
solo
braccio, aveva un solo timoniere e un solo comandante, ossia Noè, e
noi, come
ci dice la Scrittura, leggiamo che fuori di essa ogni cosa sulla terra
era
distrutta.».
La visione del solo timoniere e del solo comandante oggi
nell’ecclesia comunità sinodale risuona forse anacronistica, ma la
storia, magistra vitae, insegna. La nave di
Pietro ha sempre bisogno del nocchiero, “Pastor
et nauta”.
Le celebrazioni dei 700 anni della
morte di Dante Alighieri hanno fatto luce anche sugli eventi del tempo
e per il
prossimo anno sarebbe auspicabile una rilettura critica dell’opera del “magnanimus pontifex”, il Papa delle due
spade e dell’unicità della Chiesa, che auspica “ut unum
sint”.
Giuseppe Adernò
|
|