Libriamoci : Lombardo Radice con Neri Marcorè e tanti altri
Data: Mercoledì, 17 novembre 2021 ore 08:00:00 CET
Argomento: Redazione


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Sono stata testimone di un intenso e partecipato momento di confronto e arricchimento in cui i ragazzi e le ragazze del liceo G. Lombardo Radice, guidati da docenti appassionati, tra tutti la prof.ssa Marcella Labruna, hanno condiviso, tra forti emozioni, le letture selezionate per questa bella, quanto necessaria, iniziativa.
Dopo i saluti istituzionali dell’assessore ai beni Culturali dott.ssa Barbara Mirabella e del dirigente scolastico prof.ssa Concetta Mosca, ha aperto la manifestazione la scrittrice, giornalista Sarah Donzuso,che ha narrato, partendo dal suo libro di come sia importante USARE BENE LE PAROLE  perché queste possono ferire ed ha invitato tutti a leggere sempre e comunque.
La prof.ssa Labruna nel suo intervento, citando Eco, ha ricordato il potere della lettura e di come la vita, grazie ai libri, sia in grado di allungarsi. La lettura, come la musica, il teatro, la danza, aiuta a capire il mondo e, come diceva Calvino, a “mettere a fuoco visioni” in grado di contrastare l’afasia contemporanea.
L’attore Neri Marcorè ci ha regalato 20 minuti di sano piacere esprimendosi amabilmente sulla sua passione per la lettura, sull’importanza di momenti culturalmente intensi come questo e su come si possa viaggiare arricchendosi anche senza muoversi. Lo ha fatto leggendo ed interpretando magistralmente Mastro  Geppetto di Fabio Stassi edito da Sellerio.


Mentre io, Simona Scattina, ho scelto di raccontare alla studentesse e agli studenti del Liceo Lombardo Radice di “Mistero buffo” di Dario Fo. A Fo oggi riconosciamo quella straordinaria capacità di essere riuscito a vivificare l’equilibrio tra memoria e inventiva, equilibrio che da sempre costituisce la base del racconto orale e che sembra possa essere, ancora oggi, una delle risposte più potenti contro l’afasia contemporanea. Fo più di altri ha esercitato l’arte di far crescere le parole lungo i solchi dell’immaginazione consentendoci, ed e l’augurio che faccio ai ragazzi e alle ragazze, di continuare a “mettere a fuoco visioni a occhi chiusi” (Calvino), o, ancora meglio, con gli occhi bene aperti.


Simona Scattina, docente DISUM











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