Un piano e un progetto per il futuro. Inizia il terzo anno di scuola di formazione per il bene comune
Data: Martedì, 16 novembre 2021 ore 14:00:00 CET Argomento: Redazione
La
prima lezione del terzo anno della “Scuola di formazione per il bene
comune”, promossa dall’Associazione “Futurlab “,
ha avuto luogo presso il CAMPLUS universitario di Catania, sabato 13
novembre.
Sin
dalle prime ore del sabato l’aula era gremita di studenti dell’Istituto
De
Felice-Olivetti, con la dirigente Anna
De Francesco, dei ragazzi del “Vaccarini”, del “Turrisi Colonna”,
del “Cutelli,
ragazzi ex sindaci del CCR, studenti universitari e professionisti
iscritti al
Corso, i quali hanno avuto modo di meglio comprendere la genesi del
PNRR e lo
sviluppo evolutivo che li coinvolgerà per i prossimi sette anni.
Dopo
i saluti di apertura del presidente di Futurlab, Antonio
La Ferrara, dell’assessore comunale alle politiche
comunitarie Sergio Parisi, della
dott.ssa Nicolosi, Vice Prefetto
vicario, del prof. Filippo Caraci,
delegato del Rettor Magnifico dell’Università, i relatori della prima
giornata
hanno sviluppato il tema “La sfida della ripresa: fra Next
Generation e programmazione 2021-2027”.
Il
vicepresidente della Regione e assessore all’economia Gaetano
Armao, in video collegamento ha plaudito all’iniziativa ed
ha messo in luce le criticità del PNRR, non sempre attento alle
esigenze
specifiche del territorio.
Il
prof. Fabrizio Tigano, ordinario di
Diritto Amministrativo dell’Università di Messina, ha introdotto il
tema,
presentando gli aspetti salienti della crisi sociale che la pandemia ha
acuito
e come il progettare per le future generazioni investe la società
civile in una
scommessa epocale che impegna a “non lasciare indietro nessuno”.
Il Next Generation EU (NGEU), noto con i
nomi informali di Recovery Fund, Recovery
Plan, apre uno spiraglio di opportunità, un afflato d’innovazione e
di
sviluppo attraverso il PNRR, che nelle due “R” sintetizza la
progettualità. Con
la “Ripresa” intende ricostruire
il tessuto economico e sociale
coniugando e incentivando le opportunità connesse alla transizione
ecologica e
digitale, così da poter creare occupazione, migliorando al contempo la
qualità
del lavoro e i servizi di cittadinanza, quelli incentrati sulla salute e
l’istruzione
e con la “Resilienza”
intende evidenziare le capacità di reazione alla crisi
pandemica.
Sono
questi i blocchi indicati dal prof. Francesco
Tufarelli, direttore generale dell’Ufficio per il Coordinamento
delle
Politiche Europee, Presidenza del Consiglio, il quale, anche con
esemplificazioni dettagliate ha tratteggiato la genesi e il percorso
del PNRR per
ben utilizzare i 215 miliardi assegnati dalla Comunità Europea
all’Italia da
spendere in sette anni.
Ha
inoltre spiegato la funzione e i compiti del Comitato Internazionale e
del
Comitato Tecnico che collaborano con il Governo nella pianificazione
dei
progetti.
L’esperienza
dell’austerity del 2010 è risultata inefficace per l’economia italiana
che ora
guarda al futuro in una dimensione d’investimento.
La
puntuale trattazione sul “bene comune” che non riguarda solo il
profitto, è
stata presentata dal prof. Roberto
Cellini, direttore del dipartimento Economia e Impresa
dell’Università di
Catania, in un’ottica di multidisciplinarietà convergente nella
comunicazione
dei valori che si alimentano di regole e di fiducia.
Un
particolare richiamo alla dispersione scolastica, come una delle
priorità nella
scala dei bisogni, sollecita una particolare attenzione al tema
dell’Istruzione, della formazione e della scuola, palestra di vita.
L’intervento
finale online è stato quello del dott. Mauro
Antonelli, capo della segreteria Tecnica del Ministero delle
Infrastrutture
e della Mobilità sostenibile.
L’incontro
con docenti esperti e qualificati ha reso particolarmente significativa
la
mattinata scolastica, fuori dall’aula, suscitando tra gli studenti un
reale
impegno a sentirsi ed essere attivi costruttori del futuro, veri
azionisti del
bene comune, che si consegue non con le parole, ma con una responsabile
azione d’imprenditorialità
nel progettare un futuro migliore.
Il
monito di
John Kennedy: “Non chiederti
cosa il tuo Paese può fare
per te, chiediti cosa puoi fare tu per il tuo Paese “,
li responsabilizza ad essere attenti
osservatori dell’oggi e, alla luce dei valori del Bene comune,
costruire una
società nuova e migliore.
Il
corso, articolato in otto giornate, prevede per il
prossimo appuntamento, sabato 4 dicembre, la trattazione del tema: “Regionalismo, istituzioni e ruolo degli Enti
locali”, in collaborazione con l’ANCI – Associazione Nazionale
Comuni
d’Italia.
Giuseppe Adernò
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