Il prof. Giuseppe Di Giovanni va in pensione. I saluti del Liceo Artistico Statale 'Emilio Greco', di Catania
Data: Martedì, 31 agosto 2021 ore 20:26:20 CEST Argomento: Istituzioni Scolastiche
Spesso,
tra i corridoi silenziosi e la soglia scivolosa dell’ufficio di
presidenza, noi docenti parliamo di pensione, di scatti d’anzianità,
d’anni di servizio, di TFR, di “finestre d’uscita”, e ci sembra quasi
di vedere, di “toccare” con gli occhi, il tempo dorato e immaginifico
del pensionamento, di un tempo fatto di libertà, di pace, di riposo. E
mentre sogniamo ad occhi aperti, ogni santo giorno, di scatto, il suono
della campanella annuncia la fine della ricreazione.
Ma poi arriva, si che arriva, prima o poi arriva per tutti il gioioso
tempo d’andare in pensione. Che bello! E quest’anno poi è arrivato a
tanti colleghi, che hanno scavalcato la barricata del tempo per entrare
nelle praterie incontaminate del meritato riposo.
Ma cosa succede quando arriva il giorno del pensionamento!?
Cosa pensano gli insegnanti quando vanno in “quiescenza per
sopraggiunti limiti d’età”!?
E se poi l’insegnante è anche il vicepreside!?
Com’è che la mattina prima naviga a gonfie vele, sul ponte di comando,
a governare il timone in compagnia del comandante, e il giorno dopo si
ritrova nel salotto di casa sua, da solo, possibilmente in pantofole, a
guardare le lancette che segnano un tempo senza tempo.
Cosa succede dentro!?
Chi ci pensa ai tanti colleghi che hanno dato i migliori anni della
loro vita umana e professionale e che vanno, per sempre, a casa!?
Chi ci pensa al vicepreside che ha trascorso un’intera vita nelle aule
e negli uffici della sua scuola, tra alunni, circolari, autorizzazioni,
orario settimanale, consigli di classe, uscite anticipate, permessi
brevi, docenti da sostituire, assemblee sindacali, elezioni degli
organi collegiali, sempre dentro le quattro mura del suo angusto
ufficio di vicepresidenza, come una trincea, perennemente con la porta
aperta, come un porto franco di mare in gran tempesta, senza avere
neppure il tempo… di guardare l’orologio.
Chi ci pensa al loro ultimo giorno di scuola, all’ultima lezione,
all’ultimo suono della campanella, all’ultima uscita, in disordine e
senza speranza, in corridoi che avevano sempre calpestato con
“orgogliosa sicurezza”.
Per fortuna la scuola italiana è piena di insegnanti e di vicepresidi
che vanno via dalla scuola in punta di piedi, senza concedere (per
pudore e per virtù) “l’onore delle armi” alla tanto amata e temuta
pensione.
Perché quando un vicepreside va in pensione, se ne va via una parte
importante della scuola. Se ne va per sempre il docente che
rappresenta, forse più di tutti, gli alunni, i colleghi, persino la
dirigenza scolastica. Spesse volte è un confessore, un alleato, altre
volte un mediatore, un pacificatore, un arbitro; alcune volte si mette
la divisa di kapò (per il bene della scuola, s’intende!), altre volte
diventa un buon padre di famiglia, pronto a rimproverare e a perdonare;
ma è sempre il collega, l’amico, il conoscitore di ricordi, di gioie,
di segreti, di speranze. La memoria storica dell’istituzione
scolastica. Così è il prof. arch. Giuseppe Di Giovanni, Docente di
Disegno Geometrico e di Laboratorio d’Architettura, e responsabile del
plesso di San Giovanni La Punta del Liceo Artistico Statale “Emilio
Greco”, che dal prossimo 1° settembre 2021 andrà “in pensione”. Ma il
prof. Di Giovanni non è stato solo un insegnante, o il responsabile di
plesso. E’ stato di più. Forse perché un vicepreside è più d’un
docente, persino più d’un preside.
E’ l’anello d’unione tra la presidenza e le classi, tra la dirigenza e
gli alunni e i docenti, tra le “sudate carte” e la vita vissuta. E’
l’anello di congiunzione tra il preside manager e gli insegnanti
educatori, tra le circolari e le normative ministeriali e le ore di
lezioni scolastiche. Tra gioie, sospiri, assenze e presenze. Tra
l’appello e la ritirata.
Questo è il prof. Giuseppe Di Giovanni, soprattutto un maestro, con
l’odore dei suoi ragazzi, che conosce e ama, uno ad uno. Sino
all’ultimo giorno, quando, come un giocatore nella sua ultima partita
di commiato, sul terreno erboso del Polivalente, ha voluto salutare con
un lungo e commosso abbraccio, i suoi ragazzi, “protetti come figli”, i
suoi colleghi, il personale scolastico, la vicepreside prof.ssa Pina
Formica e il Dirigente Scolastico, prof. Antonio Alessandro Massimino,
del “suo” liceo artistico “Emilio Greco”. Buona vita da pensionato,
prof. Di Giovanni!
prof. Angelo Battiato
Referente Ufficio Stampa del Liceo
Artistico “Emilio Greco”, Catania
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