«La mia battaglia in difesa dei bambini», il nuovo libro su don Fortunato Di Noto
Data: Mercoledì, 12 maggio 2021 ore 17:00:00 CEST Argomento: Redazione
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“Lasciate
che i bambini vengano a me”, “Se
non
diventerete come i bambini…” sono queste le parole del Vangelo che
hanno
dato alla vita di Don Fortunato Di Noto un indirizzo di ministero
pastorale
nell’universo di internet.
Come
San Francesco applicò alla lettera
l’imperativo del Vangelo “Va’, vendi
quello che hai, dallo ai poveri, vieni e seguimi”, così Don
Fortunato dal
1989 ha messo in atto l’ammonimento di Gesù: "Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in
me, gli
conviene che gli venga appesa al collo una macina da mulino e sia
gettato nel
profondo del mare". (Matteo 18,6).
Roberto
Mistretta, biografo
di don Pino Puglisi e di
Rosario Livatino, nel recente volume “La mia
battaglia in difesa dei bambini”,
edito dalle edizioni Paoline, quasi in un libro-documentario ha
raccontato in
modo puntuale la storia, l’attività l’esperienza pastorale di Don
Fortunato Di
Noto, fondatore della onlus METER. un punto di riferimento nazionale e
internazionale per la
lotta alla pedofilia e alla
pedopornografia, soprattutto online, insignito anche del titolo di
“Cavaliere
dell’Ordine al Merito della Repubblica”, socio onorario dell’ANCRI di
Catania.
Nel
volume sono raccolte le storie, i drammi delle
vittime, la profonda solitudine e la speranza che hanno trovato coloro
che sono
entrati a far parte della grande famiglia dell’associazione Meter.
Oggi
sono 18.milioni i minori di età compresa tri i 2
e i 17 anni che in Europa hanno subito abusi sessuali.
Come il Buon
Pastore, Don Fortunato ha aperto
il suo cuore di Padre e ha messo sulle sue spalle e numerose vittime
degli
abusi sessuali di pedofilia ed in collaborazione con la Polizia postale
ha
denunciato fatti e misfatti, suscitando la formazione di una nuova
coscienza civile
di attenzione all’uso di internet.
Tra
le pagine del libro emerge come trent’anni fa un
prete, nella chiesa cattolica, si è occupato di pedofilia, “Voce
che gridava nel deserto” e
all’inizio il suo ministero non è stato accolto, ma la tenacia e i
benefici
sociali prodotti hanno dato merito e luce a questo “speciale servizio
della
chiesa” contro gli abusi e in linea con la tolleranza
zero adottata da Papa Francesco.
L’opera di don Fortunato e di Meter “non
è una storia di filantropia “, come dichiara Mons. Antonio
Staglianò,
vescovo di Noto -, bensì è “una storia teologica che parla della
fede e di
un particolare tipo di cristianesimo che ancora tarda a realizzarsi”.
La forza
di tanto innovativo ministero di “battaglia
in difesa dei bambini” Don Fortunato l’attinge dalla sua spiritualità,
dalla
costante preghiera, e dall’Eucarestia (nel libro si racconta del giorno
della
sua prima comunione), e l’Autore che è stato per due anni accanto a Don
Fortunato ha saputo cogliere quelle sfumature che rendono eccezionali
le cose
ordinarie.
“Io
sono convinto, afferma Don Fortunato, che
la Chiesa si riformerà partendo dai bambini. Il Catechismo della Chiesa
Cattolica, alla domanda “Chi sono i prediletti di Gesù?” risponde “I
poveri, i
bambini, i nemici e i lontani” e forse questo lo dimentichiamo, perché
non lo
diciamo mai. Allora io vorrei una Chiesa di bambini, una Chiesa pura e
semplice
come i bambini, quasi “una chiesa bambina”».
Molti,
troppi sono i bambini ridotti a schiavitù sessuale e manipolati da
chiare
ideologie che riducono la vita umana a scarto, a merce, a oggetti di
piacere e
l’emergenza educativa diventa sempre più drammatica.
Oggi,
la crisi
della
pandemia ha aggravato il problema
ed ha moltiplicato gli abusi sui
minori,
costretti a vivere con chi abusa di
loro. Le segnalazioni di abusi nel
decennio sono passare da 23 mila a 725 mila.
“L’impegno
dell’associazione Meter è di salvare tutti ma, un solo bambino
abbandonato dovrebbe
interrogarci e farci vergognare”,
invece prevale la globalizzazione dell’indifferenza,
dell’insensibilità,
dell’asfissia emotiva. Quanti hanno a cuore il bene comune, non possono
chiudere gli occhi dinanzi a questo dramma ed occorre lavorare insieme
e in
sinergia.
“Ciascuno
apporti il proprio contributo”, è
l’appello di Don Fortunato per garantire efficacia e
continuità ai tanti positivi interventi realizzati.
La
GBV, “Giornata dei bambini vittime di violenza” che dal 1995 si celebra
il 25
aprile ed anche la “Giornata nazionale contro la pedofilia” del 5
maggio
costituiscono delle positive occasioni per evidenziare come la
drammatica realtà
della pedopornografia che dovrebbe essere messa al centro dell’agenda
politica,
con maggiore incisività e con adeguati e commisurati fondi economici.
La tutela
dei minori, inoltre, necessita di una legge adeguata che disciplini le
trasmissioni televisive non sempre rispettose dei bisogni educativi dei
piccoli.
Giuseppe Adernò
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