Accussì, il libro di poesie in lingua siciliana di Angelo Battiato
Data: Sabato, 03 aprile 2021 ore 11:34:54 CEST
Argomento: Redazione


Accussì. Così anche gli insegnanti scrivono poesie. E Accussì è il primo libro di poesie in lingua siciliana di Angelo Battiato, fresco di stampa per i tipi della Youcanprint Editore. E in tempi di social, e a causa del covid, l’opera è stata presentata direttamente in Rete, sul canale Youtube dell’autore. Le poesie di Angelo Battiato evocano, con un linguaggio semplice, asciutto, pregno di musicalità, le emozioni, i sentimenti e i ricordi dell’autore, ma anche i modi di vivere di un’intera comunità. Parlano di amore, di passione, di memorie di gioventù, del lavoro dei campi del padre, e di tanto altro. E poi c’è la lingua siciliana, che costituisce il segno distintivo e di riconoscimento di un popolo, ne racconta le storie, le leggende, i miti, le passioni, gli amori.

Perché il titolo Accussì?
«Con “Accussì”, una parola piccola, semplice, essenziale, vorrei dire tanto cose: svelare, far capire, far immaginare, ma anche nascondere, coprire, contenere. Accussì è la parola che ho scelto per indicare la mia raccolta di poesie in lingua siciliana. Perché anche i miei versi sono piccoli, umili, asciutti. Come le parole vive, come i versi veri, come le poesie autentiche».

Ma cos’è la poesia?
«La poesia è un sigillo, un messaggio, un passaggio, impalpabile e generoso, impenetrabile e costante, fatto di carne e sangue. La poesia è un piccone, una zappa per scavare, cercare, scendere in profondità nel cuore dell’uomo, per rispondere alle eterne domande dell’uomo. La poesia è ogni cosa, se solo sfugge alla banalità del quotidiano, alla finzione, al consueto, se solo conferisce senso al mondo. Se esprime compiutamente l’anima dell’uomo».

E poi c’è la lingua siciliana?
«Anche Dante amava la lingua siciliana, ed aveva studiato i poeti e le poesie della “Scuola siciliana”. Luigi Pirandello ha fatto la sua tesi di laurea sullo studio del siciliano. Per non parlare di Pasolini che ha iniziato a scrivere poesie in dialetto friulano. La lingua siciliana è musicalità, armonia, bellezza, ma è anche cultura e identità, esprime i sentimenti, le emozioni, i ricordi, il modo di vivere d’una comunità. La lingua costituisce la “bandiera” ideale e culturale di un popolo, il suo segno distintivo e di riconoscimento, marca i caratteri e ne misura la caratura, la sua propulsione a guardare al passato e al futuro. E il dialetto è compendio di fascino e di saperi, capace di combattere l’omologazione e la standardizzazione culturale della nostra epoca. E poi, il siciliano è la mia lingua, che mi rappresenta e mi racconta pienamente e semplicemente. Accussì, come sono io».

Angelo Battiato, misterbianchese, insegnante nel Liceo Artistico Statale “Emilio Greco”, di Catania, cultore di storia locale, di tradizioni popolari e di dialetto siciliano, ha già pubblicato i seguenti lavori:

‘A Mascara – La Commedia dell’arte misterbianchese” (Ed. Comune di Misterbianco, 2001);

La chiesa della Madonna degli Ammalati e la famiglia Bruno – tra diritto di proprietà e devozione popolare” (2009);

Canticu di’ Cantici” (Ed. Le Farfalle, 2012), traduzione in siciliano dell’omonimo libro sacro della Bibbia.

Ha curato la prefazione di alcune opere poetiche di importanti autori siciliani. Inoltre, svolge un’intensa attività pubblicistica con diverse testate giornalistiche regionali, con MCTV, la prima Tv Web siciliana, e con il sito scolastico nazionale “AetnaNet.org”.


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