Completato l’assetto politico-amministrativo del Ministero. Quale futuro immaginare?
Data: Lunedì, 01 marzo 2021 ore 14:10:00 CET Argomento: Rassegna stampa
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A
poco più di
una settimana dal giuramento del Ministro Prof. Patrizio Bianchi, la
governance
politica e amministrativa del ministero si completa con la nomina dei
Sottosegretari Sen. Floridia e On.le Sasso (in attesa delle deleghe)
cui si
aggiungono Luigi
Fiorentino capo
gabinetto
del Ministro, Stefano
Versari alla
guida del Dipartimento per il sistema educativo di
istruzione e di formazione e Giovanna Boda confermata alla guida del Dipartimento per le risorse
umane,
finanziarie e strumentali.
Una
squadra di
“donne e uomini di scuola” cui è affidata la gestione di un pilastro
fondamentale del sistema paese messo a dura prova nella gestione
pandemica.
Ancodis
si chiede
quale visione questa squadra abbia per il futuro del sistema scolastico
italiano e confida – a partire dalla straordinarietà di questa
emergenza – nella
possibilità di innestare quegli “elementi
innovativi” che devono riportare la scuola italiana ad essere
riferimento culturale e modello per gli altri paesi europei.
Vogliamo
confidare in una squadra che abbia una visione di sistema che guardi ai
grandi
e irrisolti temi di questo ventennio nel quale la nostra scuola ha
avuto “l’onore” di essere considerata uno
dei bancomat statali, utili solo a sottrarre direttamente o
indirettamente le
risorse finanziarie, concorrendo a destrutturare la storica identità
della
scuola e dei suoi protagonisti.
Il
moderno
sistema scolastico deve partire da un cambio di visione che abbia a
caposaldo
un solo obiettivo: “più scuola per tutti” con l’obbligo
scolastico e
formativo da 0 a 18 anni; “più scuola per tutti” in ogni area
territoriale; “più scuola per tutti” in ogni famiglia; “più
scuola per
tutti” per l’intero anno solare!
Per
affrontare
questa scommessa è necessario rivedere il modello scolastico attuale
che –
seppur segnato da tanti punti di forza – è contraddistinto da evidenti
elementi
di criticità.
Per
fare “più
scuola per tutti” occorre in primis dare attenzione ai suoi
protagonisti che –
a diverso titolo – saranno impegnati quotidianamente nella costruzione
del
nuovo modello scolastico dove però le regole contrattuali non possono
restare
ancorate all’arcaica visione novecentesca.
Cosa
fare
dunque?
Si
incominci a
cambiare il paradigma nel quale l’asserzione “spesa per l’istruzione”
(non
dimentichiamo i famosi tagli) si sostituisca con “investimento per la
formazione” (in questo anno abbiamo registrato segni di inversione di
rotta!) a
partire da un adeguato riconoscimento etico che uno Stato
assegna ai
suoi insegnanti impegnati nella costruzione culturale e professionale
delle
future generazioni: non si possono dimenticare gli indigesti
attacchi
mediatici anche di “fuoco amico” e la precarizzazione divenuta
sistemica che hanno
di fatto indebolito la figura dell’insegnante.
Ma
in un moderno
sistema scolastico occorre infrangere una arcaica condizione:
l’impossibilità
di una vera carriera docente oltre l’orizzonte dirigenziale!
Un
sistema
moderno capace di fare “più scuola per tutti” deve prevedere la
possibilità di
una carriera docente per tutti che non lasci su un piano
indifferenziato l’insegnante
che svolge la sola attività didattica e chi, invece, assume anche un
incarico
di governance scolastica per il funzionamento organizzativo e didattico
a
sostegno del complesso sistema qual è la scuola autonoma.
Non
possiamo più
censurare questa evidenza: prevedere il riconoscimento professionale di
chi –
oltre l’attività di docenza - svolge quella di collaborazione al
Dirigente
Scolastico nell’ambito gestionale, organizzativo, del coordinamento e
della
progettazione didattica è una scelta culturale non più eludibile.
Una
scuola
impegnata a “fare più scuola” non può prescindere da questo presupposto
che
deve avere una formalizzazione giuridica e contrattuale, aperta e
trasparente a
quanti vogliono investire nella loro professionalità oltre la sfera
didattica.
Inoltre,
nella
gestione della complessità – oggi affidata al dirigente scolastico –
non è più
possibile disconoscere la necessità del distaccamento dall’attività di
insegnamento di un docente Collaboratore del DS (ex vicepreside) del
quale è
nota la presenza in tutte le scuole ma non gode di alcun riconoscimento
giuridico e contrattuale. La scuola autonoma e moderna ha bisogno di
questa
figura istituzionalizzata che copra un vulnus nella governance
scolastica. Per
l’assenza del dirigente scolastico ai sensi degli artt.
13-14-15-16-17-21-22-23
del CCNL o nelle scuole in reggenza non è prevista una figura che possa
sostituirlo assumendo formalmente – entro certi limiti - la
responsabilità
della guida dell’istituzione scolastica.
Infine,
occorre
rivedere il modello di reclutamento dei docenti con adeguata formazione
prevedendo - per quanti decidessero di impegnarsi nella governance
scolastica
consapevoli degli effetti che produrranno nella loro carriera
professionale -
l’obbligo di frequenza a percorsi di formazione in gestione, direzione,
coordinamento, controllo, pianificazione, sicurezza e progettazione
didattica.
Ancodis
ritiene
che le risposte a questi temi potranno concorrere costruttivamente a
dare alla
scuola quel nuovo modello nel quale al “più
scuola per tutti” si affianchi una rinnovata “riconsiderazione”
della funzione docente prevedendone la piena valorizzazione
strutturata anche in una moderna carriera professionale ma con nuove
forme di
selezione.
Oggi
chiediamo
con forza quegli interventi normativi e contrattuali che dovranno dare
quel
necessario impulso sociale e orgoglio professionale a tutti i
suoi
protagonisti.
Alla
nuova
squadra ministeriale auguriamo – facendo nostre le parole del Ministro
Bianchi
- di “ripristinare l’idea che la
scuola è il perno dello sviluppo dell’Italia e della formazione di
buoni
cittadini” sapendo che tutto questo sarà più facile soltanto se
si
rimette in discussione il modello contrattuale superato dalla realtà.
Per
ANCoDiS
Prof.
Rosolino Cicero
L’ANCoDiS
è l’Associazione che sostiene il riconoscimento giuridico e
contrattuale dei Collaboratori dei DS e delle Figure di sistema che
lavorano
nelle autonome Istituzioni scolastiche.
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