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Ritorna alla vita un maratoneta di 45 anni, da un anno
ricoverato in ospedale Notizia pubblicata da “La Stampa” del 27
febbraio-
«Mia
moglie ha fatto un voto a
Sant’Agata e sono tornato alla vita». Inizia così
la testimonianza di Maurizio
«Jack» Giustolisi, 45 anni, di Catania, dipendente della St
Microelectronics e
maratoneta, colpito da Covid, conosciuto e amato
nella città dove l’ultimo anno ci sono state mille e 100 vittime del
virus.
In
questi dodici mesi, «Jack» è stato ricoverato
in ospedale. «Morto tre volte», come racconta a «LiveSicilia.it» per
descrivere
i momenti più critici, quando i suoi polmoni sono stati collegati alle
macchine
per funzionare.
Lui
è certo: il voto fatto dalla moglie gli ha salvato
la vita. E’ avvenuto quando i medici gli hanno detto che non c’erano
più
speranze e che avrebbero staccato le macchine.
La
moglie è andata di corsa in cattedrale, racconta “con la
mia coccarda da devoto». Da quel
momento ha cominciato a muovere la mano ed ha ripreso a vivere.
I tanti mesi su un letto d’ospedale l’hanno reso
debole, il tono muscolare è ai minimi termini, pertanto la ripresa sarà
lenta,
ma lui è un maratoneta: è abituato a faticare per raggiungere
l’obiettivo di
una vita normale.
Non si
potrà
parlare di miracolo, ma l’evento ha tracciato un solco profondo nella
vita di
Maurizio, il quale attribuisce e collega la sua guarigione al gesto di
fiduciosa
preghiera della moglie verso S Agata, protettrice di Catania e di
quanti a Lei
si rivolgono con fede e devozione.
Le
testate
giornalistiche locali: Live Sicilia, LiveUnict, New sicilia,
Cataniah24.it
ed anche
la Fidal
, nei mesi di novembre e dicembre 2020 hanno pubblicato notizie di
giovani
atleti che sono rimasti vittime del Covid, come il 29enne Samuel
Garroto e numerosi sono stati gli appelli per sollecitare quanti
hanno superato l’infezione Covid, a donare il plasma per i pazienti in
grave
difficoltà respiratoria.
Dalla
redazione
un augurio a Maurizio di pronta guarigione.
Giuseppe Adernò
https://www.lastampa.it/cronaca/2021/02/27/news/catania-i-medici-vogliono-staccare-la-spina-ma-la-moglie-fa-un-voto-a-sant-agata-1.39962016