La XII edizione
del Convegno Nazionale del Settore Education di AICQ sul tema “Autonomia
del
Servizio Scolastico e Qualità Sostenibile - Potenzialità
dell’Autonomia
Scolastica in era Covid” ha avuto luogo il 12 gennaio dalle ore 14,
alle
ore 20,30
Oltre
duecento partecipanti hanno seguito l’intensa
carrellata d’interventi l’autonomia scolastica è stata esaminata e
riletta alla
luce della pandemia che ha messo a fuoco una cultura di scuola non
ancora adeguata
ai principi della qualità.
Dopo
i sei interventi dei saluti istituzionali da
parte dell’Assessore Regionale all’Istruzione, Roberto
Lagalla; del Direttore dell’USR, Stefano Suraniti;
dei presidenti dell’Associazione Cultura e
Qualità: Giovanni Mattana
(nazionale), Pietro Vitiello
(regionale); Catterina Pasqualin
(AICQ Education), coordinati dal referente AICQ Sicilia, Carmelo
Diana, sono intervenuti 10 relatori, moderati dal Prof. Salvatore
La Rosa, direttore della
rivista “Le nuove frontiere della scuola” e presidente regionale AIDU.
La lectio
magistralis del prof. avv. Alessandro
Pajno ha percorso il cammino
storico dell’autonomia scolastica che scaturisce dagli artt, 32 e 34
della
Costituzione, avviata con la Legge 537 del 1993 e definita con l’art.
21 della
Legge 59 del 1997 e dal successivo Regolamento del DPR 275 del 1999
La Conferenza Nazionale della Scuola del 30 gennaio
1990, guidata dall’allora Ministro dell’Istruzione, On. Sergio
Mattarella, oggi
Presidente della Repubblica, ha aperto il “cantiere dell’innovazione
scolastica” che si alimenta di autonomia e tende al miglioramento del
servizio
formativo nella direzione della qualità.
Oggi,
ha detto l’avv. Pajno, il “cantiere scuola” appare come
cantiere “interrotto” o “abbandonato”
e la tanto proclamata autonomia, vive di stenti, soffocata del virus
della
pandemia che ha prodotto limitazioni delle libertà personali,
distanziamento
sociale conflitto tra diritti soggettivi e interessi collettivi.
Ancora
una volta e ancor meglio l’autonomia è
la risposta alle problematiche della scuola, progettando il futuro,
ripensando
al passato e attivando un’efficace cultura di rete, agevolata dalla
tecnologia
digitale che sollecita un’effettiva “connessione”.
Ha
preso quindi la parola Roberto Ricci
dell’INVALSI, il quale ha indicato
l’importanza dei dati di qualità del sistema scolastico, evidenziando
come molti
studenti, pur superando gli esami di maturità, mantengono il primo
livello di
competenze che equivale alla terza media.
La
riflessione finale che in Olanda, dove le scuole sono efficienti e
tecnologiche
e la chiusura per la pandemia è stata limitata ad otto settimane, il
rendimento
scolastico ha subito un grave rallentamento. vien da pensare quali risultati emergeranno dalle prove
Invalsi nella scuola italiana con 18 settimane di chiusura e
le note carenze strutturali e tecnologiche.
Il panorama dell’INDIRE è stato illustrato da Paola Nencioni orientando l‘innovazione
della DAD verso un cammino di sviluppo che risulta efficace se la
leadership
del dirigente diventa “intermedia”, coinvolgendo la responsabilità dei
collaboratori, nel sentirsi tutti “azionisti” nell’impresa cooperativa
della
scuola.
Secondo
Gioacchino Lavanco del dipartimento
di psicologia dell’Università di Palermo la pandemia ha cancellato
l’autonomia
rendendo i docenti quasi “dispersi” dietro le slide della didattica a
distanza,
privi d’iniziative e quasi “rassegnati” ad un destino di blocco.
La
specificità dell’autonomia
“agita” anche a
seguito dell’organizzazione della scuola durante la pandemia, le
modalità messe in atto per
superarle, le resistenze al cambiamento sono
emerse dagli interventi di Maurizio
Miraglia del CIDI; Maria Paola
Iaquinta dell’osservatorio Dispersione scolastica della I
Municipalità di
Catania, Vincenzo Curion dell’istituto
Federico II di Napoli; Maria Franca
Intrabartolo dell’IPSIA “Galilei” di Caltanissetta e del dirigente Alfonso d’Ambrosio dirigente
dell’Istituto Lozzo, Atestino e Vo’ Euganeo, dove è stata attivata una
particolare sperimentazione didattica a seguito del Covid-19.
A
conclusione
del Convegno una tavola rotonda sulla cultura di rete ha consentito la
socializzazione delle esperienze dei RdR – La Rete delle Reti -
realizzate a
Torino con la Rete SIRQ, esposte da Vito
Infante; a Salerno dalla rete LISACA, come ha testimoniato Annalisa Frigenti; dalla rete FARO di
Palermo, coordinata dall’ispettore Sebastiano
Pulvirenti ed è stata presenta dalla dirigente Castorina,
in reggenza alla scuola di Melilli.
La
testimonianza di AICQ Education presentata da Catterina
Pasqualin; la rete AMICO, illustrata da Giacomo Dalseno
e del Centro studi
Au.Mi.Re. Mariella Paglialunga hanno
ampliato i colori dell’arcobaleno delle reti scolastiche che hanno
fatto da
apripista al cammino dell’autonomia e dell’innovazione, apportando
nella vita
scolastica semi di qualità, di operatività didattica efficace, positivi
risultati nel tempo, incoraggiando i docenti più volenterosi a
scommettersi per
la costruzione della scuola di qualità.
Giuseppe Adernò