APPELLO PER LA RIAPERTURA DELLE SCUOLE
Data: Lunedì, 11 gennaio 2021 ore 08:00:00 CET Argomento: Redazione
Da marzo 2020 da quando è stata dichiarata
la cosiddetta pandemia gli studenti italiani, più di ogni altro loro
coetaneo
europeo, praticamente salvo pochi giorni di ordinarie lezioni, non
hanno più
frequentato in presenza le lezioni; la sola alternativa della didattica
a
distanza, nonostante il più che ordinario impegno profuso dagli
insegnanti, non
rappresenta che una brutta copia di ciò che dovrebbe essere un serio
corso di
studi.
La
scuola italiana già abbandonata sia nelle strutture sia nei programmi
che
privilegiano un presente sganciato da una indispensabile conoscenza del
passato
e proiettato acriticamente verso un futuro incerto, sta subendo il
colpo
mortale non per il virus ma per la cattiva gestione di questa
emergenza.
Diffondendo
paura con la complicità dei
mezzi di informazione, il governo peggiore del mondo, che ha realizzato
il
record mondiale di morti e la peggiore decrescita del pil, ha
introdotto una
serie di norme e divieti in alcuni casi assurdi se non ridicoli come
per
esempio i banchi a rotelle, inoltre molti presidi dal canto loro non
hanno
fatto altro che essere “più realisti del re” aggiungendo altre
restrizioni
piuttosto che cercare soluzioni alternative che esistono.
Ogni scusa per contenere i contagi è stata
buona per chiudere le scuole e sospendere le lezioni in presenta
causando un
grave danno agli studenti e alle loro famiglie, danni le cui
ripercussioni
vedremo nei prossimi anni; è stato loro negato il diritto allo studio
costituzionalmente garantito sulla base di numeri che non giustificano
da soli
niente, infatti, premesso che il coronavirus non è “il flagello di
dio”, ed è
curabilissimo, occorre ribadire cha i contagiati non sono ammalati, la
scuola è
anche formazione alla vita e nella vita i rischi esistono quindi
impedirgli di
affrontare una realtà preservandoli chiusi in una campana di vetro non
fa il
loro bene.
Quest’ulteriore
ed ingiustificata misura
restrittiva di sospensione almeno fino a gennaio, condivisa dal governo
regionale di Musumeci e dal sindaco di Catania Pogliese, non è più
accettabile,
quindi, come Popolo della Famiglia, facciamo un appello per un
ripensamento di
questa grave decisione e quindi per la riapertura di tutte le scuole in
presenza.
La
politica deve ritrovare la sua
legittimazione avendo a cuore il miglioramento delle condizioni di vita
e non
contribuire ad accrescere la paura e nelle sue scelte non può essere
guidata da
un organo di presunti esperti senza alcuna rappresentanza politica e,
se il
Comitato tecnico scientifico regionale ha o come dovrebbe avere solo un
compito
consultivo, chiediamo in nome di una maggiore rappresentatività della
società
la presenza anche di un rappresentante delle imprese, del mondo della
scuola e
naturalmente di un rappresentante delle famiglie siciliane.
redazione@aetnanet.org
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