“UOMINI NUOVI” PENSANO LE DONNE Sfogliando il libro di Tiziana Ferrario
Data: Sabato, 28 novembre 2020 ore 09:18:23 CET
Argomento: Redazione


All’articolata scansione formulata da Leonardo Sciascia nel definire le categorie sociali e comportamentali degli uomini.

La giornalista Rai, Tiziana Ferrario,  nel volume “Uomini, è ora di giocare senza falli”, scritto durante il lockdown,  ha classificato la tipologia caratteriale del maschilista, analizzandola negli atteggiamenti subdoli o violenti manifestati in famiglia o nelle variegate attività professionali. C’è il maschilista inconsapevole (che non sa di esserlo), il silente (che preferisce cambiare discorso), l'infastidito (che trova le donne esagerate nelle loro rivendicazioni), l'indifferente (che proprio se ne frega dell'argomento) e ci sono anche i maschilisti “asintomatici” e “planetari”.
Con sagace ironia, ma con una critica e attenta lettura del presente, la giornalista elenca anche le “donne maschiliste” che non fanno squadra con le altre donne ed hanno sempre bisogno di un referente uomo e fotografa uno spaccato di società costruita sul modello patriarcale e maschilista in ogni suo ambito, dalla politica allo sport, all'istruzione, alla scienza, allo spettacolo, al giornalismo e all'editoria.


Il contributo inedito della Ferrario, volge l’attenzione al futuro e “novella Diogene” con la lanterna ha cercato di individuare gli “uomini nuovi” che rispettano le donne, ed hanno il senso della dignità della persona e lo manifestano nella concretezza dell’agire quotidiano e nello stile di vita.

Ne ha trovati tanti: Riccardo Iacona, Federico Taddia, Matteo Bussola, Roberto Vecchioni, Frans Timmermans e molti altri di cui ha raccolto la testimonianza, ma molto spesso silenziosi e nell’ombra, quasi nascosti sul “sicomoro” come Zaccheo, che oggi vengono richiamati all’appello, invitati ad uscire dalla folla, a far sentire la loro voce, quando viene offesa e maltrattata la dignità della donna.
La violenza contro le donne, gridata dalle donne, è un messaggio forte alla società, constatando che ogni tre giorni muore una donna violentata o uccisa, ma se la denuncia viene fatta dagli uomini, ha una maggiore efficacia e contribuisce al ribaltamento del modello tradizionale che la storia ci ha consegnato e costituisce un esempio per le giovani generazioni, che spesso si limitano ad imparare “vedendo fare” e ad “agire senza pensare”. 
L’incontro con l’autrice in un Webinar promosso dall’Istituto comprensivo “San Biagio” di Vittoria sul tema: “Questioni di genere- La scuola non tratta”, ha favorito un approfondimento della tematica che la “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” pone all’attenzione dell’intera società con la campagna di sensibilizzazione Orange the World.
L’evento, coordinato dalla professoressa Adriana Minardi e presentato dalla dirigente Giuseppina Spataro, ha visto la partecipazione del Commissario del Comune di Vittoria, Prefetto Filippo Dispenza, della dirigente dell’ufficio scolastico provinciale di Ragusa, Viviana Assenza ed intercalando la lettura di brani dal libro, letti da Eliana Giudice, il Magistrato Bruno Giordano, presidente del Movimento per la Giustizia, ha stimolato il dibattito, ponendo domande all’Autrice, la quale ha maturato un’esperienza professionale anche come corrispondente a New York, seguendo il passaggio dalla presidenza Obama a quella Trump ed è rimasta colpita dalla ventata di orgoglio emersa tra le donne americane, che hanno chiesto maggiori parità e difesa dei loro diritti.
Sono state molteplici le tematiche emerse: dalle innovazioni rivoluzionarie di Papa Francesco che ha dato spazio alle donne nella Città del Vaticano; alla questione delle “quote rosa” nella politica, “offesa all’uguaglianza” e a volte negazione del merito e della qualità; al linguaggio che tende a declinare al femminile alcune professioni tradizionalmente maschili o all’uso del termine “femminicidio”.
Molto positivo il messaggio educativo per gli studenti invitati dalla lettura del testo interattivo di denuncia, capace di strappare anche un sorriso e coinvolgente nel saper declinare una nuova didattica orientata all’educazione sentimentale, ad una costruttiva socializzazione senza barriere e a costruire l’immagine del “Brav’uomo” del “Vero uomo” e degli “Uomini nuovi” che a scuola maturano, scegliendo per il loro domani secondo il talento e la passione, così da realizzare ciascuno il personale e originale progetto di vita.

Giuseppe Adernò








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