TFA e CONCORSI DA CONGELARE
Data: Lunedì, 16 novembre 2020 ore 09:02:19 CET Argomento: Redazione
In
attesa del vaccino antivirus si
predispongono i congelatori dove
poter conservare un prodotto così speciale ed utile per la salute
pubblica.
Occorre
predisporre un congelatore anche al
Ministero per i concorsi straordinari, e
presso le
Università per il TFA in quanto alcuni
candidati hanno avuto l’opportunità di affrontare le prove
preselettive
e scritte ed altri sono ancora in attesa e coinvolti in ansiosi rinvii.
La
proposta di congelare il V ciclo del
TFA appare necessaria e forse unica
soluzione per non creare discriminazioni ed evitare di accumulare le
carte dei
ricorsi.
Giad
Ecco
la lettera aperta di una candidata al TFA
di Messina
Seduta
alla scrivania, tra un compito da correggere e la pentola sul fuoco,
cerco di concentrare i pensieri su slides e libri e dispense che da
mesi e mesi
affollano la mente.
Da mesi e mesi. Tanti quanti sono i mesi da cui ho iniziato un percorso
che
mai avrei immaginato così lungo e tortuoso, quello che se tutto andasse
per il
meglio, mi darebbe la possibilità di specializzarmi sull'insegnamento
nelle
classi con alunni svantaggiati, il TFA di cui tanto si parla.
L'anno
in corso ci ha messi di fronte ad una realtà che nessuno avrebbe mai
potuto immaginare; una pandemia agisce sulle nostre vite da troppo
tempo e come
un peso attanaglia le scelte ed i giorni di ognuno. Questa è purtroppo
la
realtà. E con questa realtà si deve fare i conti.
Le
prove preselettive del TFA sono state per questo motivo rinviate da
aprile alla fine di settembre di quest'anno. Le ho affrontate e, per
fortuna o
altro, le ho superate positivamente. Dopo di che il nulla.
Negli
Atenei di Messina, di Enna e
di altre regioni d’Italia, per reclami in merito alla formulazione di
alcune
domande del test, si è avuto uno slittamento notevole nella
comunicazione dei
risultati, dopo di che si è tutto fermato. Sospeso nel nulla.
Mentre
altrove si è continuato a procedere con le selezioni scritte e in
moltissimi casi si sono concluse anche le prove orali, ultimo step per
essere
ammessi al corso, nella Università dove sono iscritta, che per altro
non è
quella della mia città, non si è più potuto procedere, fino allo stop
obbligatorio
imposto dall' ultimo DPCM del premier Conte in cui si è vietata la
realizzazione di qualsiasi prova concorsuale in atto sul territorio
italiano.
Azioni
più o meno giustificabili si sono messe in moto per cercare di
risolvere la questione, proponendo perfino un accesso diretto al corso
senza
sostenere più prove di accesso al momento negate, per tutti coloro che
loro
malgrado non hanno potuto sostenere tutte le selezioni.
Ciò
a mio parere sarebbe irrealizzabile, dato che in gran parte del resto
d'Italia
si è proceduto e non c'è una concordanza temporale tra tutti gli
Atenei.
Mi
si pongono allora alcuni quesiti.
Chi
come me non ha ancora potuto sostenere gli esami scritti dopo aver
passato le preselettive, sarebbe giusto accedesse direttamente al
corso, a
fronte di chi, più fortunato certamente, ha già sostenuto non solo gli
scritti,
ma persino gli orali?
Sarebbe
ugualmente giusto, dopo che tutti insieme abbiamo potuto effettuare
la preselettiva, che adesso soltanto chi, sempre per pura fortuna, ha
già
completato le selezioni, possa tranquillamente effettuare il corso,
mentre
altre migliaia di persone che da mesi e mesi sono appresso a questo
martirio,
non sanno come finirà?
E
ancora, e non ultima questione in importanza, come si dovrebbe poter
formare
un Docente specializzato in un insegnamento tanto delicato, con
una
didattica di certo a distanza, sterile e priva del contatto necessario
al
confronto produttivo?
Ho
riflettuto e credo che l'unica mossa sensata, equa e condivisibile da
tutti sarebbe che il Governo congelasse
le selezioni di questo V ciclo fino a data in cui si potranno
svolgere
nuovamente IN SICUREZZA tutte le prove mancanti, bloccando quindi le
procedure
che stanno invece andando avanti con le selezioni e il conseguente
inserimento
nei diversi percorsi.
La
speranza nutre la vita, scrivo quindi queste riflessioni mossa proprio
dalla speranza che le mie considerazioni possano essere valutate e
messe in
atto da chi di competenza.
Melania
Valenti
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