ANCoDiS: la diffusione del Covid 19 e “l’autodifesa” della scuola
Data: Domenica, 18 ottobre 2020 ore 08:00:00 CEST Argomento: Redazione
In
seguito agli ultimi dati epidemiologici relativi alla diffusione del
Covid 19,
si è accesso un aspro dibattito circa l’opportunità di tenere le scuole
aperte
o quanto meno limitarne l’apertura in alcuni territori anche a livello
regionale.
Certamente
l’andamento crescente dei casi di positività, dei ricoveri ospedalieri
e dei pazienti
in terapia intensiva deve suscitare una attenta riflessione che
evidenzi cosa
nel sistema di protezione e di controllo della diffusione del virus non
sta
funzionando.
E
da questo punto di vista, a molti sembrerebbe che la scuola sia uno
degli
anelli deboli della catena.
E’
il caso di ricordare che in ciascuna scuola già dal mese di luglio sono
state
programmate, progettate e poi messe in campo dallo scorso mese di
agosto,
misure strategiche di prevenzione e di controllo che – sono certo di
non poter
essere smentito – hanno fortemente mitigato il rischio di contagio in
tutti gli
ambienti interni ed esterni.
I
Dirigenti scolastici, con il sostegno dei loro Collaboratori, dei loro
RSPP,
dei medici competenti, hanno adottato tutte quelle misure di
prevenzione che
certamente hanno reso la scuola da cenerentola del sistema Italia la
REGINA nel
campo della sicurezza e della prevenzione anticovid.
Ancodis
conferma attraverso le diverse migliaia di Collaboratori preposti alla
sicurezza, responsabili di plesso, RSPP, quanto è QUOTIDIANAMENTE alto
il
livello di attenzione e di controllo e quanto i docenti nelle loro
classi siano
rigorosi nel rispettare e far rispettare agli alunni le norme ed i
protocolli
condivisi con i genitori attraverso la sottoscrizione dei patti di
corresponsabilità.
Purtroppo
ciò nonostante una percentuale di casi si è registrata tra alunni e
personale
scolastico.
Chiediamo
il perché ma troviamo una onesta spiegazione!
La
cellula sana della scuola è stata ed è aggredita da cellule esterne -
non
immuni da elevata carica virale - che certamente non hanno garantito
pari
livello di attenzione a cominciare dal nucleo familiare (sembra che sia
il
principale focolaio di diffusione), per passare all’inerzia degli
EE.LL. e
finire ai mancati e tempestivi interventi normativi delle Istituzioni
regionali
e nazionali.
Vergognosamente
abbiamo registrato oltre due mesi di sterili polemiche sui banchi e
nessuna
vera denuncia sul sistema inefficace dei trasporti degli alunni
pendolari,
abbiamo dovuto sopportare uno sterile dibattito sulla DAD si…DAD no…
(oggi DDI)
e nessuno si è preoccupato di attivare wifi gratuito per le famiglie
nei
quartieri cittadini, sono state alimentate fastidiose polemiche
sull’obbligo
della mascherina a scuola per i nostri alunni e nessuno si è posto il
problema
di testare la qualità dell’organizzazione del sistema di prevenzione,
di tutela
e di controllo sanitario nel momento in cui si fosse reso necessario
intervenire tempestivamente per dare risposte certe e sicure alle
scuole ed
alle famiglie interessate da un caso di positività.
Allora
smettetela di aggredire la SCUOLA facendola apparire ingiustamente
luogo di
diffusione del virus ed intervenite RESPONSABILMENTE sugli altri anelli
debolissimi del sistema per poter garantire il diritto allo studio in
presenza
ed in sicurezza ai nostri alunni.
Alla
responsabilità della scuola e dei suoi operatori ci sembra che ad oggi
si sia contrapposta
una evidente irresponsabilità di altri che non possiamo non rilevare e
denunciare.
Punto!
Per
Ancodis
Prof. Rosolino Cicero
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