Richieste illegittime da parte delle segreterie scolastiche
Data: Lunedì, 05 ottobre 2020 ore 11:50:28 CEST
Argomento: Opinioni


Spett.le redazione,
vorrei segnalare alla vostra attenzione alcune richieste illegittime che taluni insegnanti incaricati attraverso le Graduatorie Per le Supplenze (GPS) o le Graduatorie di Istituto (GI) stanno incontrando, al momento dell’entrata in servizio e della verifica del punteggio.

L’Ordinanza Ministeriale 60/2020 che ha istituito le GPS, prevede (art. 8, comma 7):
L’istituzione scolastica ove l’aspirante stipula il primo contratto di lavoro nel periodo di vigenza delle graduatorie effettua, tempestivamente, i controlli delle dichiarazioni presentate”.

Si chiede quindi giustamente alla scuola che stipula il contratto di avviare subito le procedure di controllo di quanto l’aspirante docente abbia dichiarato al momento della domanda. In alcune scuole il docente incaricato si sente però a tal fine chiedere dalla segreteria la consegna dei certificati originali relativi ai titoli e servizi dichiarati nella domanda.

Io immagino che gli uffici amministrativi di qualunque ente pubblico, scuole comprese, debbano avere molto chiaramente a conoscenza quanto disposto dal DPR 445/2000 e dall’art. 15 della legge 183/2011 in materia di autocertificazioni ed autodichiarazioni.

Tali leggi vietano, senza dubbi o equivoci, a qualsiasi amministrazione pubblica di chiedere ai cittadini la consegna di certificati originali di tutto ciò che può essere autodichiarato ai sensi degli art. 46 e 47 del DPR 445/2000.
Alla luce di tali norme, che l’O.M. 60/2020 di certo non modifica o cancella,

LE SCUOLE NON POSSONO CHIEDERE L’ESIBIZIONE O CONSEGNA DI CERTIFICATI IN ORIGINALE

le uniche eccezioni ammesse, citate all’art. 7 comma 12 dell’O.M. 60/2020, riguardano:

“...
    a) titoli di studio conseguiti all’estero;
    b) dichiarazione  di  valore  del  titolo  di  studio  conseguito  all’estero  per  l’insegnamento  di conversazione in lingua straniera;
    c) servizi di insegnamento prestati nei Paesi dell’Unione Europea ovvero in altri Paesi ….”

per qualsiasi altra cosa, come ad esempio il titolo di studio di accesso alla graduatoria, o i servizi prestati presso altre scuole statali, le segreterie scolastiche non possono chiedere i certificati, ma anche volendo, i suddetti certificati non possono neanche rilasciarli.
A tal proposito, è utile richiamare anche l’art. 15 legge 183/2011 comma 1 a):

….Le certificazioni rilasciate dalla pubblica amministrazione in ordine a stati, qualità personali  e  fatti sono valide e utilizzabili solo nei rapporti tra privati……..Sulle certificazioni da produrre  ai  soggetti privati è apposta, a pena di nullità, la dicitura: <<Il  presente  certificato non può essere prodotto agli organi della pubblica amministrazione o ai privati gestori di pubblici servizi>>  ….

quindi non solo gli enti pubblici non possono chiedere i certificati originali, ma non possono neppure emetterli, per chi volesse presentarli ad una pubblica amministrazione. E anche quando qualcuno si facesse fare un certificato (pagando la relativa imposta di bollo), questo avrebbe un’esplicita dicitura di divieto di esibizione verso una pubblica amministrazione.

Quindi il docente che si vedesse chiedere un certificato originale potrebbe anche non possederlo, e non potrebbe averlo se non alle suddette condizioni, che lo renderebbero sostanzialmente inutile.

Le segreterie scolastiche dovrebbero sapere che la verifica delle autocertificazioni va fatta parlando direttamente tra amministrazioni pubbliche, come previsto dalla normativa.
Se Mario Rossi ha dichiarato di essersi laureato in matematica presso l’università di Catania, la scuola deve contattare l’università di Catania per la verifica, e l’università è obbligata per legge a rispondere.

Vista la frequenza con la quale tali richieste, totalmente illegittime, si stanno verificando, sarebbe opportuno che il competente Ufficio Scolastico Territoriale intervenisse con una circolare da diffondere a tutti i Dirigenti Scolastici, che li inviti all’adozione di procedure di verifica dei titoli in linea con la normativa.

Inviterei altresì tutti i colleghi insegnanti sottoposti a tali richieste, di non “calare la testa” di fronte alle richieste illegittime, e di mandare un’opportuna segnalazione all’Ufficio Scolastico competente.

Vincenzo Costa
docente di matematica e fisica presso l’ISS Gulli e Pennisi





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