Nicholas Green 33 anni. Oggi, 9 settembre Nicholas Green avrebbe compiuto 33 anni essendo nato a Badega Bay nel 1987
Data: Mercoledì, 09 settembre 2020 ore 16:28:21 CEST Argomento: Redazione
Nel
messaggio inviato al Papà Reginald
Green è stato scritto:
“
Nel ricordo del giorno del compleanno con affetto porto un fiore sulla
sua
tomba, accompagnato dal suono delle campane che vibrano al vento
dell’Oceano
Il
ricordo del piccolo grande Nicholas è sempre vivo nella memoria e la
sua
“lezione” di amore e di donazione è
sempre viva.
Quel piccolo
seme ha germogliato un
grande albero con tanti rami e foglie, moltiplicando e diffondendo la
cultura
della donazione del mondo.
Nel
ricordo del 25°anniversario della tragica
morte al Policlinico di Messina è
stato intitolato a Nicholas il nuovo
reparto di rianimazione e oltre la targa ricordo è stato esposto un
dipinto di
Anna Bonomo (foto) che raffigura il piccolo americano sullo sfondo del
mare di Messina.
Le
ricorrenze sono occasioni per non dimenticare.
“Un popolo che perde la memoria del passato
non ha futuro”.
Le tragiche notizie di violenza che
coinvolgono i giovani di oggi e le
numerose vittime di violenza messe in
atto da mani crudeli
si collegano al tragico incidente che colpì
Nicholas Green, il bimbo americano ucciso mentre era in vacanza in
Italia lungo
l’autostrada Salerno - Reggio Calabria.
La
spontanea risposta degli affranti
genitori ai medici dell’ospedale di Messina che comunicavano la morte
cerebrale
del piccolo: “trapiantate i suoi organi”,
ha commosso l’Italia e ha determinato un vero effetto
Nicholas che ha segnato un forte sviluppo alla diffusione
della cultura della donazione degli organi.
I
genitori del piccolo Nicholas hanno dato una
lezione di civiltà al mondo intero
autorizzando l’espianto di ben sette organi che hanno dato vita a sette
giovani
italiani di Messina, Siracusa, Bari, Roma, i quali hanno beneficiato
degli
organi del piccolo Nicholas ed hanno così continuato a svolgere una
vita
normale. I suoi organi sarebbero rimasti inerti e inattivi e invece
hanno
continuato a vivere e durare nel tempo.
Il suo
piccolo cuore di bambino buono e
bello ha pulsato ancora per altri 22 anni restituendo una vita normale
ad
Andrea Mongiardo è morto a 37 anni, nel 2016.
Gli altri
sei organi sono ancora oggi vivi
nei trapiantati ed una di queste, Maria Pia, è diventata mamma ed ha
dato al
figlio il nome di Nicholas
Sulla
collina di Bodega Bay piccolo centro
della California, accanto alla tomba di Nicholas, Bruce Hasson con le
tante
campane raccolte in Italia, dono di amicizia e segno di perdono, ha
realizzato la
“Children’s Bell Tower” e al vento dell’oceano suonano e vibrano al
vento le
campane italiane nel nome e nel segno di tutti bambini del mondo.
L’effetto
Nicholas, così com’è stato salutato dai mass media, l’eco di
ammirazione e
di plauso
nei confronti dei coniugi Green,
per il generoso gesto di amore, ha determinato una rapida crescita
delle
donazioni in Italia e la diffusione della cultura del trapianto di
organi,
rinforzata dal trapianto degli organi della studentessa romana Marta
Russo, della
giovane Annalisa di Napoli, di Alessandro Giani, sindaco dei Ragazzi di
Cassano
Magnago, in provincia di Varese,
Antonino Baldassarre
Camarda, un ventiseienne originario di Palermo e morto ieri
all'ospedale di
Pescara dopo
una caduta da una terrazza e di
tanti altri
meno noti generosi donatori di organi, vittime
di incidenti nel lavoro.
La
Fondazione
nazionale svizzera per il dono e il trapianto di organi
Swisstransplant, ha
registrato 157 donatori nel 201, mentre
1415 sono le persone
registrate in attesa di un organo.
La
cultura del dono e del trapianto degli organi, anche
grazie alla lodevole promozione dell’Aido, comincia a modificare
comportamenti
e modi di pensare .
Donare un
organo non è un togliere qualcosa a qualcuno, ma
consentire a persone ammalate di vivere meglio, utilizzando organi che
rimarrebbero inerti e improduttivi.
Il ricordo di Nicholas
nel giorno del suo 33 compleanno , rinnova la lezione di vita
che ci ha
regalato , sintetizzato nell’espressione metaforicamente scritta sul
suo
diario: “ My life is a gift for others”.
La mia vita è un dono per gli altri”
La
cultura del dono e del trapianto degli organi, anche
grazie alla lodevole promozione dell’Aido, comincia a diventare cultura
e
modificare comportamenti e modi di pensare “Io dono, tu doni… essi
vivono”.
Giuseppe Adernò
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