Atlantide e la spiritualità (Parte 1a)
Data: Domenica, 06 settembre 2020 ore 08:00:00 CEST Argomento: Redazione
“ La Spiritualità è la ricerca dell’essere
autentico che è dentro di te:
io devo conoscere quale è la mia
realtà.
Una volta conosciuta, termina
qualsiasi ricerca di esperienze.
Non occorre qualche nuova avventura.
Quando conosci la vera realtà
interiore,
l’essere autentico, cessa ogni ricerca”.
Osho Rajneesh
Una ragione del tutto comprensibile per cui molte persone considerano
Atlantide un mito è che il suo ricordo, seppure ancora vivo in
tradizioni e culture razziali e tribali dell’area atlantica e altrove,
è stato a noi tramandato tramite leggende scritte in un periodo
successivo dal passato molto remoto in cui tale civiltà è probabile sia
esistita.
Infatti come è noto la tradizione orale, di generazione in generazione,
di fatti molto remoti, porta con sé il difetto di trasformare e
modificare i reali contenuti di cosa sia realmente successo e tutto con
facilità diventa una leggenda, una fantasia, un mito. Comunque è quasi
certo che l’umanità non ha avuto inizio con la storia ufficialmente
documentata, che è molto probabile rappresenta solo una piccola parte
dell’intera vicenda dell’uomo sulla Terra.
Tale civiltà di Atlantide s’irradio da un punto comune, quale sorgente
delle prime culture della Terra, da un continente insulare collocabile
nell’Oceano Atlantico.
Ne consegue che Atlantide col tempo si perde nelle foschie indistinte
del mare.
Ma nel libro “Atlantide un’umanità
perduta”, già citato nel precedente su Atlantide e la
pietra filosofale, ogni cosa seppure sullo sfondo di un
racconto tra la realtà, l’immaginazione, il sogno e la fantasia, non
era del tutto nella leggenda e nell’incertezza, ma anzi descritta con
una certa precisione.
Nel racconto il periodo iniziale e intermedio dell’umanità di
Atlantide, prima di 200.000 anni fa, era indicato come quello di
maggiore splendore, dove gli Atlantidei, nella totalità della
popolazione, riuscirono a trasmutare il loro corpo fisico in Corpo di
Luce immortale, punto di congiunzione nell’Armonia della triade del
Cielo, della Terra e dell’Uomo.
Tale trasmutazione del corpo fisico fu il frutto di una lunga e vasta
ricerca svolta da questi uomini eminenti in tutti i piani visibili e
invisibili dell’esistenza, il risultato di un lungo percorso spirituale
e fisico, che li condusse alla scoperta che la Coscienza è immortale,
senza paura e sempre desta, anche quando si è nel sonno profondo o
incosciente e che la vera realtà è la Coscienza totale, dove niente
svanisce e perisce, perché in tale condizione non c’è più perdita di
coscienza tra la Veglia, il Sogno e il Sonno profondo, ossia tra le
transizioni di fasi circadiane della Coscienza dal corpo fisico al
corpo metafisico e viceversa.
Constatarono con loro sorpresa che la Coscienza è sempre nella
perfezione, qualunque sia la manifestazione fisica, sempre
nell’integralità tra il mondo fisico e quello metafisico.
Difatti multiformi e variegati sono le sue possibili espressioni,
caratterizzati da diversi gradi e differenti livelli del loro celarsi,
rivelarsi e manifestarsi nella materia e nei Regni della Natura: Elementale, Minerale, Vegetale, Animale,
Umano e Divino.
Un’integralità scandita da diverse transizioni della Coscienza da un
regno ad un altro, al fine di acquisire sempre più esperienza e
padronanza, proprio riguardo la sua capacità d’espressione, sino a
riuscire a manifestare la sua perfezione, in modo da poter transitare
nel mondo divino, quando finalmente riesce a congiungere nell’Armonia
le due polarità universali, il corpo fisico all’Anima e divenire così
un Corpo di Luce.
Da un’altra parte verificarono che la stessa materia è immortale quasi
alla stessa stregua della Coscienza, perché anche se è vero che sul
piano fisico i corpi e le forme possono scomparire, di certo ogni
particella che li compone non muore in quanto, una volta che la forma
finisce, essa viene liberata per entrare nei cicli naturali e
reimpiegata in altre forme.
In più scoprirono che la cellula, l’unità biologica fondamentale di
ogni organismo vivente è immortale, il che accade quando lo svolgersi
del metabolismo o il mutuo scambio tra le due polarità universali e
l’andamento delle fasi del mutamento, del caos e dell’adattamento sono
tra loro in armonia e sincronia perfetta, nell’Infinità, così che nel
suo interno, nel citoplasma, da un lato vi sono i necessari
nutrienti e dall’altro non si accumulano escrezioni, tossine, radicali
liberi e altre sostanze che la danneggiano e la fanno perire.
Ed allora se niente nasce e niente muore ma tutto si trasforma, se ogni
infinitesima particella della materia non scompare, se la stessa unità
biologica fondamentale dei corpi viventi o la cellula sono immortali,
non si può negare che l’Infinità e l’Immortalità sono reali, vere e
realizzabili in ogni luogo dell’esistente, incluso il piano fisico.
In altri termini la malattia e la morte non sono inevitabili, non sono
un fatto naturale predefinito, ma solo delle conseguenze spiacevoli di
un destino creato da sé stessi, ossia delle illusioni create dalla
mente, per quanto potenti, dolorose e coinvolgenti esse siano.
Tutto questo aprì loro il cammino per realizzare in sé stessi il 4°
stato (Turya) di Coscienza
totale, cioè lo stato della vita reale, di fusione permanente e
indissolubile tra la materia o il corpo e l’Anima, ovvero tra il corpo
fisico e i veicoli sottili, dove non c’è più alcuna interruzione di
Coscienza tra gli ordinari 3 stati della vita (Veglia, Sogno e Sonno
profondo), così da innescare in sé stessi il processo interiore ed
esteriore di conversione del corpo fisico in Corpo di Luce immortale.
È la fusione nella Coscienza dei due complementari della Veglia e del
Sogno: due polarità o due metà della Vita infinita, dove il mondo
fisico di struggente bellezza, spesso nel dolore e nella sofferenza, si
congiunge al mondo di straordinaria bellezza del sogno, del pensiero,
dell’ideazione, dell’immaginazione, della fantasia, dove tutto è facile
e lieve, immerso nella gioia e beatitudine.
Ed è così che questi due mondi o questi due sogni immaginifici
diventano Uno e si ha la Realizzazione: il vero ed unico scopo di ogni
vita sul piano fisico.
Il raggiungimento di tale suprema meta produsse il risultato che loro
civiltà a sua volta conobbe un eccezionale sviluppo e progresso, cosi
che Atlantide giunse a un livello sociale, scientifico e tecnologico
straordinario mai visto sulla Terra, in tutti i campi del pensiero,
dell’agire umano, della scienza e della tecnologia.
Molto progredite erano la scienza e la tecnologia degli ologrammi e la
bionica.
La bionica, in particolare, dallo studio della struttura e delle
funzioni degli organismi viventi, traeva gli elementi utili alla
realizzazione di apparecchiature tecnologiche, di automi e di
dispositivi automatici.
In più con l’edificazione di città straordinarie sulla Terra e su ogni
altro pianeta da loro abitato, le esplorazioni spaziali, la fondazione
di colonie umane su altri pianeti e la costruzione di avanzate
astronavi, che non avevano bisogno di percorrere lo spazio siderale per
arrivare nella destinazione prescelta, perché col salto dimensionale
potevano farlo in un istante anche se il luogo era distante milioni o
miliardi di anni luce dalla Terra, la loro civiltà fuoriuscì
dall’ambito terrestre e si diffuse tra le stelle e in altri sistemi
planetari.
In tal modo Atlantide senza più limiti divenne una civiltà eccelsa,
stellare e cosmica.
Tali risultati si ebbero con l’acquisizione da parte degli Atlantidei
di un livello superiore di Coscienza dove ogni cosa diventa possibile e
realizzabile, poiché la Coscienza è tutto e senza di essa niente
può esistere e venire alla luce.
Questo perché la materia e il mondo fisico non nascono, né si modellano
in modo autonomo, ma in virtù della Coscienza, dell’Informazione e
della Conoscenza.
Così la Coscienza o l’Anima è la radice di ogni vita, di ogni corpo, di
ogni cosa, di ogni fenomeno, di ogni avvenimento, racchiudendo in sé
stessa tutte le potenzialità e possibilità.
La sua caratteristica fondamentale è che non ha paura, così che quando
si realizza la fusione indissolubile e permanente del corpo fisico
all’Anima o della formazione della triade Cielo, Terra e Uomo, non ci
sono più problemi e ogni cosa diviene facile e lieve.
Accade in questo modo una seconda e vera nascita in questo mondo fisico
e nello stesso corpo fisico, ossia l’Illuminazione: uno stato mirabile,
preludio della formazione del Corpo di Luce immortale.
Se ci facciamo condurre dall’Anima andremo bene, mentre in caso
contrario possiamo vivere 50, 80 o 100 anni, ma siamo sempre lì pronti
a cadere nelle braccia della morte e tutto finisce.
Alla fine ci accorgiamo che non ci resta più niente e con la morte o
l’illusione travolgente della perdita del corpo fisico andiamo via
delusi da questo mondo, sempre così come siamo e senza peraltro
accedere a un luogo celestiale o paradisiaco come di solito si crede,
bensì per continuare la nostra evoluzione e ritornare, presto o tardi,
con una nuova nascita nello stesso mondo da incubo che avevamo già
lasciato, dove nella materia non c’è niente che potrà mai colmare
l’inesauribile sete d’amore che sentiamo nel cuore.
In proposito una frase del libro diceva:
“Sebbene ci sia il
niente, c’è il tutto. E dal tutto si ritorna al niente”.
Quel che vuol dire è che quando si nasce noi non abbiamo niente; le
mani sono vuote.
In seguito costruiamo la nostra vita, e alla morte avremo di nuovo le
mani vuote così come è nel vuoto.
Tuttavia nel vuoto, nell’aria, troviamo tutte le innumerevoli cose
della vita, ed ecco che invero è il nostro livello spirituale che è
insufficiente, perché se lo avessimo ad un punto più alto potremo con
gli atomi dell’aria creare ogni cosa noi desideriamo.
In altri termini ciò significa che nella vita, per riuscire nel nostro
cammino, bisogna considerare l’insieme, ossia l’aspetto spirituale e
quello materiale, in quanto è una perdita di tempo andare appresso solo
al lato fisico delle cose, tutto inutile.
Ora la paura viene dalla mente, perché essa perdendo la sua funzione
originaria, vera e divina, non solo mente di continuo e senza ritegno,
ma opera a suo agio nel limite e non riesce facilmente a superarlo, in
quanto nutre ogni paura e preoccupazione, soprattutto quella di vivere
nel fantastico mondo dell’Infinità.
Il fatto è che scoprendo come vivere in uno stato di Coscienza totale,
di evidenza della Vita senza fine, ovvero di fusione degli stati di
Veglia, Sogno e Sonno profondo, giocoforza si giunge non solo
comprendere la vera natura della realtà che ci circonda, ma pure ad
accedere ad uno stato diverso e superiore, includente la trasformazione
della mente da finita a Infinita e l’Immortalità fisica.
Per capire ciò basta riflettere all’evidenza che è la presenza o meno
della Coscienza che differenzia la vita dalla non vita.
In particolare è la perdita di Coscienza o la sua sospensione
temporanea o meno che sia che ci precipita nel baratro della non
esistenza, cioè in uno stato del tutto uguale al sonno profondo.
Anche la morte, dovuta al distacco definitivo della Coscienza dal corpo
fisico, determina, almeno inizialmente, uno stato simile al sonno
profondo, a cui segue necessariamente il risveglio in un corpo o
veicolo diverso o metafisico.
Ebbene riguardo al risveglio nel corpo metafisico, com’era raccontato
nel libro, non sempre le cose vanno per il meglio.
Succede talora che quando l’uomo in vita ha solo nutrito il lato
materiale della vita, dopo la morte non vuole lasciare questo mondo e
il corpo ormai esanime e privo di vita.
In altri termini l’individuo rimane avvinto al mondo fisico dai suoi
pensieri, dalle sue azioni, dalle sue abitudini, dai molti desideri e
dai rimpianti, così che decide di non lasciare questo mondo di
illusioni a cui è legato, col grave rischio di permanervi e di non
proseguire nella sua evoluzione.
Cade così nella rete dell’inganno subdolo della mente, che lo spinge a
non abbandonare il suo corpo fisico, ad errare vicino ai luoghi e alle
persone che conosceva, tutto nella disperata ricerca di riavere ciò che
in vita possedeva ed amava.
Ed è per questo che molti luoghi, soprattutto le case, gli ospedali, i
cimiteri risultano infestati e coinvolti in presunti eventi
soprannaturali o fenomeni paranormali.
In tale condizione l’uomo e la Coscienza diventano un’Anima errante
trattenuta nel mondo fisico dalla mente.
Ora però, senza avere più il corpo fisico che possa soddisfare i
desideri della mente, l’Anima errante sul piano fisico va incontro a
ostacoli e traversie di ogni sorta, ad una sofferenza notevole.
D’altronde le Anime erranti nel mondo fisico, per legge di risonanza,
possono anche essere fatte prigioniere da maghi e stregoni; diciamo che
diventano schiave e piegate ai loro voleri al fine di animare fenomeni
paranormali, filtri magici, apparizioni di fantasmi e possessioni, che
oltre a incutere paura e sgomento e talora anche malattie nei vivi,
sono la causa dell’ulteriore peggioramento del loro stato doloroso e
penoso, che dura fino a quando non abbiano l’anelito alla loro
liberazione, che li sospinge ad incontrare la Luce di un Maestro, così
da rientrare nel ciclo di reimpiego dell’energia umana o nella
reincarnazione e continuare così nell’evoluzione.
Naturalmente una volta che succede la morte, senza più il corpo fisico,
lo stato di Veglia, seppure continui a essere presente nella nostra
consapevolezza, diventa quasi evanescente ed acquista da quel punto in
cui siamo la consistenza del Sogno, mentre l’Ideazione,
l’Immaginazione, la Fantasia, ossia il Sogno diventa viepiù pregnante e
significativo, ovvero il nostro nuovo mondo.
Si tratta, è evidente, di un’inversione di scenario della Vita
Infinita, che ci porta a comprendere come la Veglia e il Sogno siano in
realtà la stessa cosa, cioè entrambi un sogno immaginifico, che per noi
diventa più o meno reale in relazione al livello di Coscienza e al
corpo o veicolo che la Coscienza adopera e alle sue capacità sensoriali
e percettive.
Tali capacità sensoriali e percettive sono più sviluppate nel corpo
metafisico, meno in quello fisico, tant’è che nel corpo metafisico i
sensi tendono facilmente a fondersi nell’armonia, così da avere
l’intuizione e la percezione pronta ed acuta, ovvero la conoscenza
immediata e diretta di una verità.
Ed ecco: la morte e il sonno profondo sono la stessa cosa, ossia due
sorelle che ci conducono in una sospensione della Coscienza, lontano
dalla Vita senza fine.
In altre parole è l’assenza o meno di comunicazione, di relazione
dell’individuo col mondo circostante in cui è che determina i vari
stati della Veglia, del Sogno, del Sonno profondo, e di altri analoghi
come, ad esempio, il coma, lo svenimento e la morte, mentre il 4° stato
di unificazione di questi stati o di Coscienza totale, di comunicazione
e relazione permanente, arresta ogni sospensione di Coscienza e
conferisce, tramite un processo graduale ed evolutivo, l’immortalità
del corpo fisico.
Tale nuovo stato di Coscienza piena e totale induce, difatti,
progressivamente la formazione del Corpo di Luce, il che significa che
a tale stadio l’Anima è il Corpo, senza più alcuna distinzione tra di
essi.
Si verifica al contempo una concomitante trasmutazione della materia,
della biologia e della fisiologia del corpo fisico.
Gli Atlantidei scoprirono che la realizzazione di questo e del processo
dinamico ed evolutivo, che trasforma il corpo fisico in Corpo di Luce,
seppure secondo i casi possa essere più o meno accelerato, avviene con
gradualità.
All’inizio si verifica l’apertura e l’attivazione complete dei centri
d’interazione tra il corpo fisico e quello metafisico, i cui 7
principali vortici toroidali (Chakra)
si trovano nel corpo fisico sul capo (fronte e sommità) e lungo la
colonna vertebrale, cioè in stretta interazione col sistema nervoso.
Al riguardo possiamo dire che tali centri fisici-metafisici sono i
punti nodali di comunicazione, d’interazione tra il corpo fisico e il
corpo d’energia o metafisico, quest’ultimo composto da una rete di
canali o vasi invisibili in cui fluisce e circola l’energia vitale e
plasma freddo, che è aderente al corpo fisico per alimentarlo e
sostenerlo.
Tale complessa rete vasale d’energia (Nadi)
è un sistema invisibile aderente al corpo fisico per sostenerlo con
l’energia cosmica o universale della Coscienza, che da neutra al
contatto della materia si differenzia secondo l’individuo, così da
divenire specifica e atta a presiedere alla tipica biologia e
fisiologia di ogni distretto corporeo, anche tramite la corrispondente
ghiandola endocrina e i suoi secreti o ormoni che si riversano nel
sangue.
L’insieme del corpo fisico e del corpo metafisico in realtà costituisce
un unico corpo: il corpo bio - plasmatico, composto da materia organica
biologica e plasma freddo.
Successivamente, secondo il grado d’evoluzione individuale, tale
processo nel suo svolgersi e progredire giunge al suo compimento,
ovvero nell’unificazione o congiunzione delle due ghiandole
fondamentali dell’organismo presenti nel cervello: l’Epifisi o Pineale
e l’Ipofisi o ghiandola maestra, dove si realizza la costante
interazione del divino col corpo fisico e che è alla base della vita.
La congiunzione delle due principali ghiandole endocrine del corpo
umano, corrisponde alla fusione della dualità illusoria, dello Yin (nero) e dello Yang (bianco), del femminile e del
maschile: due metà o due polarità di un’unicità coessenziali,
complementari, interdipendenti e invertibili, dove ogni metà non è
completamente Yin o
completamente Yang, in quanto
ognuna in nucleo contiene sempre l’altra.
Si tratta dunque di due metà di una dualità che sottende un’unità, le
quali una volta unificate determinano la formazione del Corpo di Luce
immortale.
Queste due ghiandole, ancora oggi misteriose e poco conosciute, hanno
un peso di circa ½ g ciascuna, ma nonostante la loro piccola mole sono
fondamentali nella regolazione dell’intero corpo fisico.
L’Ipofisi è la ghiandola maestra collegata all’ipotalamo che secerne
gli ormoni più importanti del corpo tramite due lobi, anteriore e
posteriore, tanto è che presiede alle altre ghiandole endocrine, alle
cellule, ai tessuti, a tutti gli apparati e ai sistemi dell’organismo.
La Pineale, in costante correlazione col liquido cerebrospinale del
terzo ventricolo, è l’occhio della mente, che con i suoi particolari
secreti regola principalmente gli stati sonno-veglia.
In definitiva queste ghiandole sovraintendono all’intera biologia,
fisiologia e ai ritmi dell’organismo e di conseguenza sono
importantissime per i secreti o gli ormoni che producono, cioè per le
molecole e sostanze, che seppure siano rilasciate in piccolissime
quantità (ng/ml) nel flusso sanguigno, determinano notevoli e
straordinari effetti specifici nell’organismo sia in senso favorevole e
sia sfavorevole.
Quando sono separate, ossia non perfettamente coordinate, come è
nell’attualità e nella quasi totalità delle persone, elaborano ormoni e
molecole che muovono i processi vitali, biologici e le funzioni nei
limiti dell’ambito della materia biologica o organica del corpo fisico,
sovente con effetti sfavorevoli al manifestarsi della Vita Infinita,
tutto in risonanza con i pensieri, le azioni, le abitudini, il
carattere e il destino dell’individuo.
Se ogni cosa è nei limiti di una mente immersa nell’egoismo e nel
materialismo, non possiamo avere effetti diversi da ciò che si è e
passare da una vita nel finito alla Vita Infinita.
Questo è semplice da capire, non altrettanto semplice da comprendere è
l’utilità del lato negativo delle cose proprio per avere il positivo
che ricerchiamo, cioè di come usare nella pratica il finito e tutto ciò
che ci è utile per avere l’Infinito a cui aneliamo, ovvero di come
trarre tutto il bene da ogni esperienza positiva o negativa che sia.
Senza il Cuore e col ragionamento ristretto solo al lato fisico della
vita si tende non solo a mantenere i propri difetti ma anche ad imitare
quelli degli altri, al punto che la mente si riempie solamente dei
difetti e del lato negativo delle cose; degli aspetti negativi di noi
stessi, delle persone e delle cose intorno a noi.
Quando apprezziamo la qualità delle persone sovente succede che non
siamo del tutto sinceri, magari perché rispettiamo o amiamo la persona,
o ancora perché ne abbiamo paura.
Diciamo che questa è la base del carattere umano, che ostacola il
corretto funzionamento e lo sviluppo delle due ghiandole endocrine
citate.
E così quando non abbiamo che pensieri negativi, queste due ghiandole
liberano nel sangue sostanze alterate che spingono verso il limite,
addensano il corpo e liberano nel sangue delle tossine e radicali
liberi, che impediscono la biologia e la fisiologia corrette del corpo
e la loro stessa unificazione.
Ed è proprio per questo che le due ghiandole non riescono a
svilupparsi, né a unificarsi, al punto che il corpo fisico col tempo
sarà deteriorato, sia da tutti questi aspetti negativi ritenuti nella
mente e sia dalle tossine presenti sempre di più nel circolo sanguigno.
Però quando l’uomo segue il cammino senza fine della Spiritualità ed
impara a superare il lato fisico, a superare le piccole cose fisiche,
le difficoltà ed impiega con profitto tutto ciò che utile per il suo
avanzamento, queste due ghiandole nella testa alla fine si congiungono
e si coordinano tra loro.
Ed ecco che con l’avvenuta loro congiunzione ogni cosa cambia nel senso
favorevole alla Vita Infinita, perché da queste due ghiandole viene
elaborato un secreto diverso e particolare conosciuto, sin dai tempi
più remoti e in Atlantide, col nome di Amrita (in sanscrito immortale, non
morto), corrispondente all’Ambrosia
dei Greci e dei Romani o all’Acqua di Immortalità, di composizione
pressoché sconosciuta.
Tale secrezione mirabile delle due ghiandole unificate è in grado di
trasmutare il corpo fisico rendendolo perfettamente in armonia con
quello plasmatico o spirituale.
L’uomo giunto a tale stadio è un essere liberato dalle catene della
materia, fuoriesce dal ciclo di nascita, vecchiaia, malattia e morte e
diventa immortale, cioè riesce a mantenere per sempre lo stesso corpo
fisico, senza più la necessità di reincarnarsi in un corpo diverso per
continuare la sua evoluzione e portare fino in fondo il suo cammino.
Ciò che accade è un importante e fondamentale mutamento interiore che
sfocia in un altrettanto mutamento esteriore del corpo fisico, che così
diviene un’unica cosa con la Coscienza e senza fine, cioè perfettamente
in risonanza col Pensiero Infinito.
L’Amrita o Acqua di Immortalità, ossia il secreto composto da molecole
ed ormoni del tutto nuovi e modificati, dell’Ipofisi e della Pineale
congiunte, è assimilata a un nettare, perché ha il colore e la
consistenza del miele.
La sua sintesi è il risultato dell’avvenuta congiunzione (nozze mistiche) del corpo fisico a
quello metafisico, del corpo all’Anima.
A tale punto il corpo fisico è in un’interazione costante e armoniosa
col corpo metafisico, il che porta al mutamento delle sostanze che si
producono, che sono completamente diverse da quelle ordinarie, perché
in risonanza con la Vita senza fine.
Ciò che accade è una nuova, sconosciuta e mirabile biologia e
fisiologia del corpo fisico assimilabile a una nuova nascita nello
stesso corpo, che in questo modo si trasforma in un corpo eccelso,
divino, pieno di ogni capacità, potere e beatitudine.
Un corpo perfetto nell’Armonia: la forma stessa dell’Amore, in grado di
vivere in tutti i piani dell’esistenza, che non potrà più soccombere
alla vecchiaia, alla malattia e alla morte.
L’Amrita, una volta sintetizzata dalle due ghiandole unificate del
cervello, come un prezioso distillato condensatosi nella testa,
similmente come in un condensatore di riflusso di un distillatore,
comincia a colare verso il basso.
Successivamente giungendo all’altezza dell’ugola dapprima rallenta un
poco la sua discesa per permeare l’encefalo, così da trasformarlo in
risonanza con la Vita Infinita e poi continua verso il basso per
distribuirsi ai due lati destro e sinistro del corpo, in modo da
diffondersi nelle cellule, nei tessuti, nei suoi sistemi, distretti ed
apparati permeandoli interamente, innescando alla fine la fusione
permanente e indissolubile dell’Anima al Corpo fisico.
A questo punto l’Anima è il corpo capace di agire sia sul piano fisico
e sia su quello metafisico, che non solo è nella perfezione ma irradia
a questo punto pure la Luce divina in quanto essa non trova più nessun
ostacolo al suo irraggiarsi, perché ogni limite cessa d’esistere,
acquisendo il corpo delle caratteristiche superiori e delle notevoli
capacità come quella, ad esempio, di attraversare i muri.
Di questo incredibile fenomeno della Natura troviamo una descrizione
nei Vangeli, quando si narra che Gesù Cristo dopo la morte risorge ed
incontra i suoi discepoli in carne e ossa, cioè col corpo uguale a
quello di prima, che ha ancora le ferite riportate nella crocifissione,
ma allo stesso tempo è pure un corpo diverso, straordinario, perché è
in grado di attraversare i muri e di apparire e sparire a piacimento, e
di assumere sembianze diverse.
Quindi quando succede tale trasformazione tra l’Anima e il Corpo non
esiste più nessuna differenza e ogni cosa si converte in Vita infinita,
ed è così che si diventa immortali.
Così in quel libro era raccontato che in Atlantide, in un primo tempo,
si ha una Spiritualità elevata congiunta ad un altrettanto elevato
livello di Coscienza e di sviluppo scientifico e tecnologico, tutto con
l’acquisizione di un livello elevato di comunicazione e comunione,
sicché col Corpo di Luce ogni donna e ogni uomo di Atlantide sprofonda
nella beatitudine, in un Paradiso.
Ora tale corpo immortale è nello stesso tempo ordinario e
straordinario.
Pertanto, anche se poteva farne a meno, lo stesso l’uomo di Atlantide
si nutriva col cibo, per lo più prodotto da sintesi, però con la
consapevolezza delle funzioni corporee svolte dall’alimentazione, ossia
dalle proteine, dai grassi, dagli zuccheri e dai Sali e ciò in
riferimento alla loro interazione con i diversi veicoli fisico e
sottili.
Difatti le proteine hanno a che fare più col corpo fisico, i grassi col
cuore e i vasi sanguigni, i carboidrati con i polmoni, la gola e il
palato, i sali con la testa.
Inoltre seppure il Corpo di Luce non contragga malattie, né
imperfezioni, lo stesso in Atlantide si conoscevano la medicina e le
terapie mediche più efficaci per ogni tipo di malattia o d’alterazione
biologica e fisiologica.
Al riguardo si studiavano, in particolare, i rimedi naturali e la
medicina frequenziale con l’uso dell’energia cosmica e quella dei
cristalli.
Con l’idonea stimolazione delle due ghiandole endocrine della Pineale e
dell’Ipofisi, anche con l’uso della tecnologia, riuscivano persino in
un istante a saldare qualsiasi frattura ossea.
Per stabilire la natura della malattia usavano la percezione sensoriale
specchio anche a distanza, consistente nella visualizzazione della
persona e facendo attenzione a ciò che percepivano nel loro corpo, che
così rifletteva come uno specchio i sintomi della malattia specifica
del soggetto, giungendo ad una diagnostica di estrema precisione.
Tuttavia con la tecnologia costruirono dei dispositivi che ricalcavano
tale modalità diagnostica e altri che irradiavano pure le frequenze
caratteristiche della salute, capaci di ripristinare in breve tempo lo
stato di salute nel corpo fisico, il più delle volte senza ricorrere a
sostanze chimiche e di sintesi.
La storia dell’umanità, con l’acquisizione del Corpo di Luce da parte
degli Atlantidei, si apre a un periodo eccezionale di splendore,
progresso e sviluppo.
La Coscienza è la Vita cosciente di se stessa senza la quale c’è la
stasi, il che significa che è pure la Libertà con le sue
caratteristiche quali la comunicazione, la relazione, l’immedesimazione
agli altri.
In altri termini non è il rinchiudersi nei limiti della prigione
dell’individualismo, tant’è che un individuo nel sonno profondo, nel
coma o morto, cioè abbandonato dalla Coscienza, non ha nessuna
comunicazione, né relazione con chicchessia, né con l’ambiente in
cui è, né tantomeno senza Coscienza potrebbe avere relazione in
qualsiasi altro piano dell’esistenza fisico o non che sia.
Invece col Corpo di Luce immortale le caratteristiche della Coscienza
si ampliano a dismisura e in modo esponenziale all’infinito, non
conoscono più alcun limite, così che i confini tra mondo della materia
e il mondo spirituale non esistono più e si assiste tra di essi al
libero fluire dell’Armonia: la forma stessa dell’Amore.
Nello stesso tempo cambia pure la nozione di Dio, poiché ogni Corpo di
Luce immortale è nell’Eternità e nell’Infinità e al contempo è nella
materia, cioè è il divino nell’uomo e nella materia, tanto è che dal
corpo fisico in tale stato si irradia la Luce o il divino, che per
quanto sia nello Splendore è pure pienamente cosciente e coinvolto nel
mondo fisico, ma senza più alcun limite, anzi con infinite capacità ed
espressioni.
In Atlantide, come era narrato nel libro, l’uomo quindi doveva superare
l’uomo per aiutare l’uomo e la loro Spiritualità non compendiava luoghi
ultraterreni quali, ad esempio, l’Inferno, il Purgatorio e il Paradiso,
perché la felicità e il dolore sono qui sulla Terra e non si trovano
lassù.
Ed ecco:
“Quando non si è
ammalati, quando nella famiglia si gioisce del benessere materiale ed è
felice di ogni cosa: non c’è nessuna immagine equivalente di felicità
sulla Terra. Pensare lassù nel Cielo è l’Aria, il Vuoto, è il non
essere distratto da alcuno, è l’essere seduto là senza nessuno, ossia
una vera tristezza.
L’umanità ha
bisogno di aiuto, ha bisogno di uomini che l’aiutino per progredire
nella Spiritualità e ritornare al più presto a Dio. Lassù non c’è ne
bisogno”.
Quindi per gli Atlantidei Dio non era calmo e pacifico ma in quanto
Assoluto, oltre che origine ed organizzatore del mondo fisico, della
Natura, è pure la forza possente ed eccelsa che spinge ogni cosa e
creatura sempre nel cammino dell’evoluzione spirituale e materiale,
modificandola e accelerandola se necessario anche col ricorso ad eventi
spiacevoli e dolorosi, soprattutto quando gli esseri sono fortemente
attirati dai piaceri fisici.
In altre parole possiamo dire che l’Anima vuole stare tranquilla e in
pace, ma lo stesso non è per Dio, perché egli è alla base di tutta la
vita, prefiggendosi lo scopo primario che l’uomo arrivi presto alla sua
realizzazione interiore, che concerne il suo cuore e la sua mente, dove
ogni cosa si muove nel contesto di un cammino unico di crescita dei
pensieri, dei sentimenti, delle emozioni, delle azioni, delle
abitudini, del carattere e del destino.
Pertanto ciò che viene chiamato Dio in Atlantide non era relativo ad un
concetto astratto o a un essere assiso su nel Cielo che da lì, dalla
sua elevata posizione e condizione, sovraintendeva pacifico al creato e
alle creature, bensì era concepito come un’energia divina, fonte unica
del Cosmo, dell’evoluzione e di tutto ciò che esiste coinvolta
pienamente nel mondo fisico.
L’energia divina o cosmica è dunque la fonte della Vita senza fine e
dell’Universo, che gli Atlantidei usavano anche per soddisfare i loro
fabbisogni di energia, trasformandola con le piramidi o tramite vari
dispositivi tecnologici nell’elettricità necessaria nelle case e negli
edifici e nei vari tipi di energia utili nella propulsione dei motori
montati nei veicoli.
Il riferimento è all’energia del vuoto o ZPE (Energia del punto zero), la cui
sorgente è la massa oscura associata alla materia visibile: una materia
ed energia che non emettono radiazioni rilevabili, che è pari al 95%
della massa esistente nel cosmo, da cui prende vita e forma il 5% della
restante materia visibile, che compone gli infiniti Universi del piano
fisico.
Tale energia all’origine scaturisce neutra o indifferenziata ma nel suo
mirabile svolgersi verso il piano fisico, per apparire in forme e
funzioni specifiche, necessariamente al contatto con la materia cambia,
cioè si divide in due polarità, due metà o principi illusori, da cui
nel prosieguo scaturiscono determinate caratteristiche e diventa così
specifica, tanto è che noi possiamo parlare di energia del vuoto,
gravitazionale, nucleare, magnetica, elettrica, animale, vegetale,
sessuale e ciò secondo il suo campo d’azione e di manifestazione.
Ovviamente nell’uomo tale energia si converte in energia umana.
Quando l’uomo si innalza e supera l’uomo si trasforma ancora per
divenire energia divina, in grado di compiere i miracoli e di togliere
ogni imperfezione da qualsiasi luogo e da chiunque.
È il trasmutarsi del niente in tutto: un miracolo della Vita Infinita
che accade in ogni istante, che noi distratti dalle cose illusorie di
questo mondo non cogliamo appieno.
Diventa tutto ciò che esiste, perfino energia della salute e della
malattia in relazione allo stato dell’organismo ed è così che la
biologia, la fisiologia e il metabolismo divengono differenti e
conformi allo stato dell’esperienza che è da vivere.
È l’energia della Vita senza fine oppure è l’energia che spegne ogni
funzione corporale nel caso della morte, è l’energia infinita e
inesauribile dei cicli terrestri e cosmici con cui ogni forma muta per
divenire altre forme, dove ogni energia e materia si trasformano in
tutte le altre, ogni particella in un’altra, il tutto inserito in cicli
senza fine di mutamento, caos e adattamento.
È il gioco mirabile della manifestazione del divino sul piano fisico,
secondo ciò che sono i pensieri, le azioni, le abitudini, il carattere
da cui infine si modella il destino di ogni cosa ed essere.
Essa è ovunque e coinvolta nella sua totalità nei diversi piani
dell’esistenza, sia immateriali e sia del piano fisico, quindi è
trascendente quanto immanente nello stesso tempo.
Questa energia dirige tutto e niente e nessuno né è separato.
Nel maschile e nel femminile tale energia cosmica diventa la potente
energia sessuale, talché in Atlantide il sesso e la sessualità erano
ritenute espressioni sacre dell’energia divina, l’unione sacra
all’origine dei corpi in cui si incarnano le Anime, per niente
frammista al peccato e alla vergogna, perché è chiaro che nell’essenza
non c’è niente di peccaminoso e di vergognoso in un atto che è
all’origine di ogni vita.
Il sesso e la sessualità, in Atlantide, non erano nemmeno in funzione
esclusiva alla procreazione e al piacere personale.
Difatti col dominare tale energia e la fusione delle due polarità si
può persino creare la vita in senso lato anche al di là dell’atto
sessuale, si può rinvigorire e ringiovanire il corpo fisico a
piacimento e la donna senza unirsi a un uomo può entrare in gravidanza
per partenogenesi e dare così origine a un nuovo individuo.
L’energia sessuale permette anche di trasformare un corpo fisico in uno
d’energia o di Luce.
Anche se molti possono dubitare è però evidente che l’energia sessuale,
il sesso, la sessualità e la procreazione sono molto di più di quello
che sembrano, e di certo non sono limitate e circoscritte al godimento
sensuale e alla sfera sessuale di un uomo e di una donna.
D’altronde la partenogenesi è un fenomeno della biologia e della
Natura, la cui descrizione si ritrova in diverse fonti della
letteratura, dove perfino la mancanza di scambio genetico tra due
individui non è quasi mai di menomazione all’evoluzione della specie,
così come comunemente si crede.
Ora per meglio capire l’energia cosmica neutra possiamo immaginare una
Grande Anima o Coscienza Suprema, un’immensa Luce, da cui prendono
origine tutte le altre scintille di Luce o Anime, in modo che così per
mezzo della Coscienza, dell’Informazione, della Conoscenza, della
Bellezza e del suo differenziamento in relazione al piano di esistenza,
sia possibile dare la vita agli Esseri celesti, agli Elementali della
Natura, agli esseri col corpo fisico e qualunque altra cosa sia
esistente sul piano fisico.
Tale realtà, considerate la perennità della Coscienza e della stessa
materia, è un principio assoluto, increato, esistente da sempre, senza
principio, né fine.
Questo principio assoluto atemporale con la volontà d’esprimersi e di
creare, diviene temporale, scindendosi in due metà della stessa natura
ma non della stessa apparenza, al fine di determinare un contrasto e
l’apparizione fisica, che dunque è il risultato dell’interazione di due
polarità o due metà di una stessa cosa, della stessa sostanza, mutuanti
e cooperanti.
Al contempo crea lo strumento della mente in modo da originare e
ordinare la proiezione olografica solida dello spazio-tempo, con tutte
le sue particelle, da cui si ha il mondo fisico con tutte le sue forme,
proprietà e caratteristiche.
Infatti la fonte della Creazione per rendere manifesto e visibile il
creato se ne separa, sicché sul piano fisico diventa due principi,
mutuanti e invertibili, per determinare un contrasto e ordinare con la
mente lo spazio-tempo.
In proposito quel libro con altre parole spiegava così:
“Siamo una particella della Luce
divina.
Ma Dio è una terminologia, un
concetto puramente umano, perché nessuno ha incontrato Dio, né
tantomeno nessuno ne conosce la sua profonda e vera natura.
Ed è Dio che ci dà la capacità di
trasformare il corpo di materia in Luce o in un corpo di energia, e
quando questo ci è donato, tale trasformazione non è qualcosa di nuovo,
né tantomeno di straordinario, perché è un fenomeno della Natura e
della Vita che sono senza fine, senza morte e senza limiti.
In Atlantide questo è già successo.
In quell’epoca l’umanità non aveva
bisogno di un corpo esclusivo di materia, perché 200.000 anni fa
l’umanità aveva già un corpo di Luce: un corpo materiale e spirituale
che poteva agire sui diversi piani dell’esistenza: fisico e non fisico.
Ma poi col tempo tutto ciò è andato
perduto e adesso abbiamo dei corpi limitati al piano fisico e così
crediamo che il mondo che esiste sia solo quello materiale, dove nel
corso dell’evoluzione abbiamo creato oggetti materiali, creato del
cibo.
Lentamente, quasi senza accorgersene,
gli Atlantidei dalla loro mirabile condizione e con tutte le loro
grandi capacità di creazione sono caduti nell’orgoglio di credere
d’essere loro stessi gli artefici della vita e d’essere in grado di
creare l’Universo, ed è così che nello scenario della Vita senza fine è
comparsa la morte.
In fin dei conti dopo la vita cosa
succede ?
La morte e si riprende lo stesso
ciclo.
Trascorsi 80, 100 anni si muore e non
resta niente.
Dopo 200.000 anni di evoluzione Dio
ci fa ricordare questo.
200.000 anni fa gli Atlantidei
avevano il Corpo di Luce e non hanno capito d’avere un dono splendido,
unico e prezioso, si sono confusi e smarriti nelle loro stesse
creazioni, nei loro artefatti e non hanno voluto nemmeno condividere
questa loro conquista con le altre popolazioni terrestri.
Ed è per questo che tutto è stato per
poter vivere l’esperienza solo nella materia, il che implica
contraddizioni e blocchi di ogni tipo che però sono utili, in quanto
adesso spingono l’uomo verso l’uscita da questa illusione, in modo da
riavere di nuovo il Corpo di Luce immortale, senza più la
necessità di reincarnarsi per continuare, dove il vivente e il morente
divengono parti complementari, coessenziali, invertibili e coesistenti
della Vita senza fine”.
Marcello Castroreale
Il Tetraedro o Piramide con base triangolare è uno dei cinque poliedri
di Platone, correlati agli Elementi della Natura (Etere, Fuoco, Aria,
Acqua, Terra). In particolare tale poliedro è simbolo del
sentimento o del senso di sé che anela al raggiungimento della
perfezione, dell’energia universale, del Fuoco capace di cambiamento e
di trasfigurare ogni cosa. Rappresenta dunque l’unione o la triade del
Cielo, della Terra e dell’Uomo, da cui deriva la formazione del Corpo
di Luce immortale. Se lo immaginiamo all’interno del cranio
il vertice superiore è in corrispondenza della sommità della testa,
ossia del centro metafisico del Divino, della Coscienza suprema o del
Cielo, deputato alla captazione dell’Energia cosmica divina. I
due vertici posteriori rappresentano la Terra in unione col Cielo e
quindi l’unificazione delle due ghiandole endocrine del cervello:
Ipofisi e Pineale. Mentre il vertice anteriore, in relazione col centro
metafisico della fronte, rappresenta l’Uomo, la sua Coscienza e la sua
mente in unione con l’Infinito. In più il corpo dell’uomo è
caratterizzato dalle due polarità universali o due tipi di energia (Yin
e Yang, Oscurità e Luce, Negativo e Positivo, Femminile e Maschile,
ecc.) che nel corpo metafisico formano due tetraedri ascendente e
discendente, il Cielo e la Terra, che fondendosi in Armonia nell’uomo
danno origine al ternario perfetto del Cielo, dell’Uomo e della
Terra. In definitiva dall’unione nell’Armonia tra questi centri
metafisici e dei due tetraedri ascendente e discendente, scaturiscono
la fusione del Cielo, dell’Uomo e della Terra e il Corpo di Luce
immortale: un corpo straordinario e meraviglioso capace di vivere ed
agire su tutti i piani dell’esistenza: fisico e metafisici.
Figura da Pixabay
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