SETTEMBRE, andiamo ……. Semaforo rosso per le scuole. Addio compagno di banco
Data: Sabato, 29 agosto 2020 ore 08:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Settembre, andiamo. È tempo di migrare. Ora in terra d'Abruzzi i miei pastori lascian gli stazzi e vanno verso il mare”
I versi dannunziani evocano una nuova forma di transumanza. Un cammino incerto che, invece di trovare il verde sereno della regolarità scolastica e il “sapor d'acqua natia” di una cultura attiva, dinamica, coinvolgente, registra un esponenziale incremento dei contagi Covid-19, che ha acceso il semaforo rosso ed ha elevato la  preoccupazione per l’avvio dell’anno scolastico.
Un cielo ancora grigio e nuvoloso copre con la sua coltre di incertezza l’inizio della scuola, fissato per il 14 settembre.
Scorrono i giorni del calendario e accanto al giorno del primo settembre  è scritto: “Collegio docenti”
Ma ci si chiede: Dove si farà? A scuola o “a distanza”’, Cosa si dovrà deliberare se tutto è incerto e insicuro?
Non è bello vivere nel dubbio del “Se succede qualcosa; Se il contagio diminuisce; Se continuerà la didattica a distanza”. Non è bello  per i dirigenti sentire il peso della responsabilità per eventuali casi di positività al virus,  essendo  collegato alla sicurezza  degli ambienti di lavoro ed il  caso Covid è  equiparato ad in “incidente sul lavoro”.
La profetica sciagura che dopo la pandemia le cose andranno diversamente si avvera e la scuola del “d. C” -  che non vuole dire com’è scritto sui libri di storia: “dopo Cristo”, bensì “dopo Covid-19 -  sarà diversa, non più luogo di cultura, comunità professionale che educa e forma le nuove generazioni.


Tutti gli insegnamenti e i valori di socializzazione, amicizia, fraternità, gruppo-classe, comunità scolastica, appaiono infranti dalle rigide norme di prevenzione di contagio, distanziamento fisico, che alcuni vogliono anche "sociale”, da un’organizzazione delle aule scolastiche con banchi monoposto, mascherine e plexigass  che fanno perdere il senso della scuola,  della classe unita, “gruppo di lavoro” ora costretta, seppure per motivi di sicurezza sanitaria, ad essere divisa e frazionata e ad operare “ a distanza” e in smart working.
Il messaggio pedagogico di Lorenzo Bordonaro che nel volume: “Giù le cattedre. Guida alla sopravvivenza nella scuola di oggi e di domani” (Gaeditori-2019), ha descritto una scuola nuova, quasi una  “scuola sognata” , capace di rispondere ai bisogni “di tutti e di ciascuno”, che impegna il docente a “saper guardare tutti ed osservare ciascuno”, non si realizza soltanto togliendo le cattedre,  o i banchi doppi, ma creando uno stile di relazione educativa che  “a distanza” difficilmente si  potrà realizzare.
 
ADDIO COMPAGNO DI BANCO
 
Quello che ha sempre caratterizzato l’amicizia che nasce tra i banchi di scuola ed in particolare con il compagno di banco, entra nella letteratura dei racconti da libro “Cuore”.
I segreti, le confidenze, le complicità, la condivisione dei compiti e a volte anche degli errori, lo scambio dei libri per alleggerire la cartella, le strategie per evadere l’interrogazione, non saranno  né possibili, né realizzabili e ciascuno rimane solo, isolato, smarrito e senza l’appoggio di uno sguardo e di una mano amica.
I banchi saranno singoli, hanno ipotizzato anche quelli girevoli, il numero degli alunni per classe sarà ridotto, con tutti i problemi che tali proposte comportano in termini di locali, di spazi, di personale docente e ausiliario
Una volta si diceva che a scuola “non basta stare accanto, bisogna stare insieme” e quell’insieme significava: condividere ideali e traguardi, camminare nella stessa direzione  tutto questo, oggi diventa difficile, ma può aiutare adulti e ragazzi, a capire che ci si può  sempre  aiutare reciprocamente, anche a dispetto del Covid .
Tutto ciò oggi è vietato, come sono limitate, controllate, ridimensionate   le feste, i compleanni, la pizza del sabato sera e mentre prima i giorni di scuola erano anche belli, ora sembrano indirizzarsi verso un meccanico conteggio a scalare che fa trascorrere velocemente le ore e i giorni.
Anche quest’anno sarà difficile poter realizzare la “gita scolastica” o come si usa dire nel linguaggio pedagogico: “il viaggio di istruzione- la visita didattica- il gemellaggio”.
Tutto appare nebuloso e confuso. L’uso obbligatorio delle mascherine, segno di rispetto e di protezione sociale stenta a diventare “cultura”,  nella speranza che col tempo il virus passerà.
 
QUALE INTERAZIONE DIDATTICA ?
 
Il processo di insegnamento-apprendimento che prevede l’interazione tra l’insegnante e lo studente allo scopo di promuovere le modificazioni del comportamento, inteso come modifica del modo di pensare, di sentire e di agire dello studente, perde lo smalto interattivo dello sguardo, dello scambio, del dialogo, dovendo tutto ciò avvenire “a distanza” e attraverso i social-media.
La didattica blended”, “a distanza” ha colmato un vuoto burocratico di adempimenti  formali di ore di lezioni, di programmi da svolgere,  di valutazioni da registrare, ma non produce efficace “modifica dei comportamenti dello studente”, non sostiene, non guida lo sviluppo delle competenze, che si potenziano attraverso lo studio e le conoscenze culturali, non assicura un “apprendimento efficace”.
 
SCUOLA 2020-2021 proposta di nuova organizzazione 
 
Nuove regole, nuove norme, nuova organizzazione didattica che si caratterizza per la forma “mista, compatta, intensiva e modulare”.
L’anno scolastico potrebbe essere rimodulato in quattro bimestri di cui tre curriculari: ottobre-novembre; dicembre-gennaio; febbraio-marzo, nel corso dei quali non si svolgerebbero sempre le medesime discipline, ma alcune di esse, quelle per le quali sono previste due o tre ore settimanali, potranno essere aggregate e compattate   con maggiore intensità e numero di ore per produrre insegnamenti efficaci e meno frammentari.
L’ultimo bimestre, aprile-maggio, potrà essere utilizzato come momento di verifica, di   rinforzo e  consolidamento dei contenuti e delle competenze acquisite, funzionali alla valutazione finale e al proseguimento del percorso formativo.
 
PROGETTARE PER COMPETENZE , didattica compatta
 
Quello che era il progetto di riforma proposto dal Prof. Bertagna: “Progettare per competenze”, implica la necessità di operare delle scelte nel vasto panorama dei contenuti disciplinari e di strutturare dei moduli didattici funzionali ed efficaci, alla luce delle Indicazioni nazionali, alleggerendo la vastità di contenuti dei “programmi”, che ancora vengono chiamati “ministeriali”.
    “La cultura è, infatti, un boccone troppo grande perché sia inghiottito per intero, occorre sminuzzarlo in piccole porzioni”. Per assicurare una didattica efficace è necessario strutturare percorsi di senso e di significato e metterli in correlazione.
Tale operazione di sintesi e di compattazione viene pianificata nei dipartimenti disciplinari, che, nella funzione di “équipe pedagogica, cioè: “gruppo di lavoro che ha comuni obiettivi e ricerca strategie convergenti”, operano delle scelte e delle connessioni aperte all’interdisciplinarità, assicurando l’acquisizione dei contenuti essenziali di ogni disciplina nell’ottica di funzionale sostegno allo sviluppo delle competenze.   
   Gli studenti nell’arco di ogni bimestre affronteranno lo studio ben strutturato non di tutte le materie per l’intero anno, bensì, per l’articolazione bimestrale, nella quale si pianificano gli insegnamenti di specifiche discipline in maniera intensiva e al termine di ogni segmento di percorso si eseguiranno delle prove di verifica con relativa certificazione dei crediti.
    Alcune materie, come italiano, matematica, inglese, saranno presenti in tutti e tre i bimestri, mentre altre discipline potranno essere compattate e intensive nell’arco di uno o di due bimestri.
La sperimentazione della didattica compatta, indispensabile nella programmazione della DAD, richiede da parte del docente un esercizio di “distillazione “della disciplina, scegliendo i contenuti essenziali, basilari e indispensabili.
Gli altri contenuti non evidenziati, ma complementari, potranno essere approfonditi e ampliati mediante interventi didattici aggiuntivi, esperienze di ricerca-azione che potranno favorire anche l’attivazione della “classe ribaltata” favorendo tra gli studenti il protagonismo attivo e creativo, offrendo l’opportunità di verificare la tecnica laboratoriale e le competenze di esposizione e di comunicazione.

Giuseppe Adernò






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