Ancora nessun risveglio per gli
insegnanti di Religione Cattolica, dibattiti parlamentari e mille
discussioni,
decreto salva precari, commissione istruzione della camera ma nessun
segno vero
di un’aspettativa che deve necessariamente trovare una risposta.
L’immissione
in ruolo per gli insegnanti di religione sembra essere una chimera
irraggiungibile!
La proposta è stata
presentata
con l’intenzione di dare una speranza concreta a questa categoria di
lavoratori
ma purtroppo tutto è ancora messo in discussione perché la risposta
data dal
Ministro non arriva minimamente a completare l’organico di ruolo
attualmente
disponibile a soddisfare quelle che sono le reali esigenze di questi
insegnanti
che da anni lavorano a tempo determinato subendo ogni giorno l’angoscia
di
ritrovarsi senza uno stipendio improvvisamente.
Il concorso del 2004, derivato
dalla L. 186/2003, aveva regolarizzato la posizione degli IdR
immettendo in
ruolo il 70% del totale. Da allora sono passati sedici anni e, com’è
naturale
che sia, questo contingente si è ridotto lasciando scoperti molti posti
di
ruolo a motivo dei pensionamenti che vi sono stati in questi anni.
Nel recente incontro che si è
svolto tra il Ministro Azzolina e le sigle sindacali è stato
dichiarato, con
grave disappunto delle OO. SS. che, secondo la proposta avanzata
unilateralmente dal MIUR e senza discussione sindacale, verranno
immessi in ruolo, per l’a. s.
2020/2021, soltanto 112 per la scuola dell’infanzia e primaria e 360
per la
Secondaria di Primo e Secondo Grado. In pratica limitandosi al solo il
turn -
over 2019/2020!
A fronte di questi 472 posti,
realmente dovrebbero essere 2000 presi dalla graduatoria ad esaurimento
del
concorso, come ha dichiarato in un recente comunicato la Segretaria
nazionale
CISL scuola Prof.ssa Gissi.
Ricordiamo che nella L. 159/2019 recante
misure di straordinaria ne-cessità ed urgenza in materia di
reclutamento del
personale scolastico e degli enti di ricerca e di abilitazione dei
docenti,
sono stati previsti una procedura straordinaria ed un concorso
ordinario. Non
si comprende il perché tale procedura debba riguardare tutti i docenti
tranne
gli IdR. Non sono forse anch’essi precari considerando che insegnano da
molto
tempo e ben oltre i 36 mesi canonici previsti nella legge?
Belle parole le mie ultime, ma
purtroppo i fatti dichiarano una prospettiva ancora incerta ed
offuscata!
Auguriamoci che questa nostra
proposta possa avere al più presto una risposta positiva donando
concretezza e
un porto sicuro e la ricompensa per i sacrifici fatti fino ad ora
questi
docenti!
La CISL è intenzionata a portare avanti un
dibattito serio e costruttivo per dare dignità e sicurezza a coloro
che, pur
essendo in servizio da molti anni ed avendo superato il concorso senza
rientrare nella predetta percentuale, non sono ancora di ruolo.
L’impegno sindacale nel
rappresentare le legittime aspettative dei docenti di RC della CISL
Scuola a
tutti i livelli non verrà meno e si continuerà ad insistere affinché
esse
possano essere soddisfatte!
Carmelo
Mirisola
Responsabile Regionale IDR
CISL Scuola Sicilia