Tutto quello che senza l’Unione europea non avremmo mai avuto. Europa “Il bicchiere mezzo pieno”
Data: Sabato, 25 luglio 2020 ore 08:05:00 CEST
Argomento: Redazione


Si parla tanto di Europa, di benefici economici che non arrivano o non corrispondono a quelli promessi e si alternano ora apprezzamenti e fiducia, ora opposizione e distacco.
Anche i partiti politici si mostrano alcuni favorevoli, altri contrari e di conseguenza le scelte e i benefici che se ne potranno ricavare diventano stellette di merito per i sostenitori, o pesanti pietre di accusa e di condanna.

Il Piano 2021-2027 non è “prendetevi i soldi e fatene quel che volete”, ma i fondi sono destinati per creare nuova occupazione, più infrastrutture, più digitale, più agricoltura rafforzando scuola e sanità.
L’Italia ha ottenuto di più degli altri Stati per la gravità della pandemia e potrà disporre di 209 miliardi (81,4 di sovvenzioni e oltre 127 di prestiti) di cui 58 nei primi due anni.

La storia dell’Unione Europea che ha avuto come Padri fondatori  gli italiani  Alcide De Gasperi e  Altiero Spinelli insieme ai francesi Jean Monnet, e Robert Schuman  a Joseph Bech del Lussemburgo, a  Konrad Adenauer  della Germania e a Paul-Henri Spaak del Belgio, registra un cammino di valori di pace tra i popoli, di accordi, patti e alleanza finalizzate allo sviluppo e alle crescita economica e sociale dei Paesi membri


A Schengen, piccolo villaggio del Lussemburgo  il 14 giugno 1985 è stato firmato l’accordo che ha aperto le frontiere e allargato gli orizzonti di vita e di lavoro. In qualunque momento possiamo decidere dove andare a vivere, studiare o lavorare senza l’obbligo di passaporti, visti e permessi. L’abolizione dei controlli doganali ha cancellato le burocrazie ed ha incrementato il commercio, trasformando la Comunità Economica Europea, (CEE) in Unione Europea (UE) alla quale aderiscono 27 nazioni: Austria, Belgio, Bulgaria, Cipro, Croazia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Irlanda, Italia, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Cechia, Romania, Svolacchia, Slovenia, Spagna, Svezia, Ungheria.
Nel 1987, quando iniziò il programma ERASMUS di scambi culturali, 3.244 giovani partirono da 11 Paesi della Cee per studiare all’estero. Da allora, le partenze annuali sono centuplicate e 9 milioni di studenti hanno visto le loro vite cambiate e fra questi 843.000 italiani.
 
L’Euro
Grazie al libero scambio e all’introduzione dell’Euro nell’anno 2002, moneta unica, in grado di fronteggiare lo strapotere del dollaro e del marco tedesco, l’economia ha avuto un notevole incremento e, grazie a questo incremento economico si potrà beneficiare del contributo a fondo perduto per sollevare la nostra economia messa in ginocchio a causa della pandemia Convid-19.
 
Costa meno viaggiare e telefonare
Secondo i dati della Commissione Europea, una famiglia di 4 persone nel 1992 spendeva 16 volte in più per andare in aereo da Milano a Parigi. Oggi telefonare in un qualunque Paese europeo non comporta costi differenti.  Dal giugno 2017 Bruxelles ha abolito i supplementi esteri. E dallo scorso 15 maggio la tariffa massima per ogni chiamata sia da cellulare sia da telefono fisso fra Paesi Ue è stata in ogni caso fissata a 19 centesimi.
 
Ambiente: chi sporca paga
L’80% delle norme ambientali provengono dalle direttive Ue. Bruxelles ha introdotto il principio «chi inquina, paga». Gravano sull’Italia ben diciassette procedure d’infrazione per le discariche abusive, per la gestione dei rifiuti in Campania, per il mancato trattamento delle acque reflue urbane.
L’UE ha fissato già nel 1999 gli standard minimi per la qualità dell’aria: limiti a biossido di zolfo, di azoto, polveri sottili e piombo. Nel 2016 la percentuale della popolazione urbana europea esposta alle polveri sottili è stata la più bassa dal 2006.
 
Sicurezza alimentare
Nascono a Bruxelles gli standard minimi di sicurezza della catena alimentare, con l’obbligo di etichettatura: indicazione della composizione degli alimenti, origine, e contenuti allergeni.. Se l’Efsa, l’Agenzia Ue per la sicurezza alimentare con sede a Parma, conferma la validità dell’allarme, tutti gli Stati ritirano il prodotto dai mercati.
Se l’Unione Europea non esistesse, le nostre case e le nostre cucine sarebbero tutte meno sicure. Nel 2017 la nostra Guardia di finanza e l’Agenzia delle dogane hanno sequestrato 125 milioni di «prodotti non sicuri» cosmetici, giocattoli, apparecchi elettrici.
 
Il piatto della bilancia
La considerazione dei saggi sostiene che “abbiamo ceduto un po’ della nostra sovranità, ma abbiamo guadagnato in stabilità”.
C’è ancora tanta strada da fare  specie per un’effettiva equità fiscale fra gli Stati, ma se saranno completate tutte le riforme, i benefici e i vantaggi saranno ancor più evidenti.
Spetta sempre ai politici fare leggi e riforme. E gli unici politici direttamente eletti dai cittadini sono quelli dell’Europarlamento.  Come hanno scritto Milena Gabanelli e Luigi Offeddu il 19 maggio 2019 “La «dis-unione» europea, è un po’ come la democrazia nella famosa definizione di Churchill: «La peggiore forma di governo, eccettuate tutte le altre».

In un volume “Europa secondo me” del 1979 sono riportati i commenti di noti politici del passato e tra questi: Giorgio Almirante che scrive; “Fare l’Europa per rifare l’Italia”; Giulio Andreotti: convinto europeista che parafrasando Croce afferma: “Non possiamo non dirci europeisti”; Giovanni Malagodi del Partito Liberale, che sollecita una reale integrazione tra i diversi Paesi; Altiero Spinelli della Sinistra Indipendente, che è diventato europeista nel 1940 nel mezzo della Guerra mondiale, auspicando la pace tra le Nazioni; Mirko Tremaglia del Movimento Sociale che parla di Europa-Nazione; Giuseppe Zamberletti della Democrazia Cristiana, che vede nell’Unione Europea la fine del colonialismo e il cambiamento radicale della politica complessiva; e infine Bettino Craxi del Partito socialista che rilegge il passaggio dalla rivoluzione borghese alla rivoluzione dei lavoratori, orientata verso un costruttivo eurocentrismo.

L’Unione Europea con le sue stelle  gialle su fondo blu non può restare soltanto un “corpo celeste” da rimirare, ma un “sistema di pianeti che deve essere abitato” e al di sopra di tutti, oltre alla difesa della civiltà millenaria, occorre custodire come bene prezioso le radici cristiane e la dignità della persona umana, produttiva e libera.
 
Giuseppe Adernò





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