Compiègnie, l’esame di Stato e la vita che verrà ...
Data: Giovedì, 02 luglio 2020 ore 09:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Cos’è Compiègne? Compiègne è al di là del bene e del male. Compiègne è un mito. Compiègne è una metafora. Desiderio irrinunciabile di riscatto e di rivincita, di affrancamento e di emancipazione, di redenzione e di liberazione. E di giustizia. Perché solo chi ha la percezione d’aver subito un’ingiustizia può alzare le barricate per combattere l’Ingiustizia, con determinazione, con ferocia, con tenerezza, con indulgenza. L’ingiustizia è come una morsa, se stringe ti stritola e ti può anche “uccidere”, ma se gli dai spazio, respiro, se la combatti con gentilezza e intelligenza, con “speranza e carusanza”, ti fa sentire un altro. E le ingiustizie fanno d’un ragazzo un uomo, ed un uomo più uomo.

La giustizia è come una notte dura d’inverno, come una mattina di pioggia, come un cavallo cocciuto, che conosce il sentiero e lo percorre, sino in fondo. Un’ora d’esame che m’è sembrato un minuto, e mentre parlava e rispondeva a tutte le domande, io ripensavo a uno, due, mille momenti della vita di prima, e come un “lungo miglio”, come il corridoio del film “la famiglia” di Ettore Scola, rivedevo i giochi e gli scarabocchi tracciati nel suo “ufficio”, e tutte le volte che l’ho aspettato, e tutte le nottate di studio, come presagi di futuro, come premesse di magnifici risvegli, come sequenze di giorni migliori e di lunghissimi sentieri.

Ma la storia, lo sappiamo, dà torto e dà ragione a tutti, anche ai ragazzi, come ai professori. Ed è stato come il secondo “Armistizio di Compiègne”, con la stessa grinta, le stesse parole, gli stessi abiti, anche se in luoghi formalmente diversi, ma sempre uguali. Questo è il trionfo! E di ritorno dall’esame, “andato benissimo”, mentre con il cuore ascoltava musica, è voluto passare dal “lazzaretto”, per l’ultima volta, per guardare e ricordare i suoi anni più belli, i tanti momenti spensierati, tutti i suoi compagni, ma con la serenità della giustizia e della vittoria negli occhi. Questo è Compiègne! E’ proprio vero, vivere bene è la sola e migliore rivincita.

E adesso!? Come sarà per me la scuola a settembre!? Le guerre puniche, la rivoluzione francese, il decadentismo, la “Notte stellata” di Van Gogh, il barocco romano, il surrealismo, Rosso Malpelo, la “Medusa” di Caravaggio, e le cause della Seconda Guerra Mondiale, non saranno più la stessa cosa, avranno un sapore amaro, un valore diverso, un significato innaturale, un senso inconsueto.
Sarà quasi come andare in pensione, prendere un anno sabbatico, o ritornare in quarantena.
Perché i ricordi possono uccidere, o possono far vivere. Ecco! Ritornare a vivere!

E a pensarci bene, forse per me la scuola sarà più bella di prima. Perché la scuola, come gli esami, come la vita, come i ricordi, non finisce mai. Si, il mio cuore canta, fino a quando ci saremo, come la mattina alla fine dell’esame, dove già non c’eri più, eri altro, eri altrove, “più lontano della notte / ben più in alto del giorno / nell’abbagliante splendore” ... della tua vita, finalmente e interamente nelle tue mani.

Ed è proprio vero, “la scuola è il luogo dove si entra piangendo e si esce ridendo”.
Adesso la scuola è davvero finita. Adesso inizia la vita ...

Angelo Battiato





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