'L’estate di Arturo', l’ultima fatica letteraria di Francesco Manna
Data: Giovedì, 18 giugno 2020 ore 07:00:00 CEST
Argomento: Redazione


Pubblicato di recente per i tipi della Youcanprint, l’ultimo libro di Francesco Manna, “L’estate di Arturo”, sta già riscuotendo un buon successo di lettori e di critica. E’ il suo primo “romanzo giallo”, dove racconta la storia di un adolescente che, per un banale incidente stradale, si ritrova ingessato e costretto a stare a letto, e da casa sua comincia a notare strani movimenti di uomini e donne intorno al suo isolato, che destano la sua attenzione. Infine, suo malgrado, si ritrova testimone di un efferato delitto. Arturo, “fisico atletico, alto, magro, capelli neri e lisci”, è un quattordicenne assennato e maturo, nonostante la sua giovane età, ed è, soprattutto, un ragazzo curioso e desideroso di conoscere il mondo e di fare incetta di esperienze. E l’amore corrisposto per una compagna di classe è l’esperienza più bella, come per tutti i ragazzi della sua età, il desiderio di incontrarsi, di “conoscersi” studiando insieme, di assaporare emozioni, sguardi, le prime pulsioni amorose.

Dal racconto traspare l’atmosfera calda e coinvolgente della famiglia, il rapporto a tratti difficile, ma inteso, forte, tra marito e moglie, e tra genitori i figli, la trasmissione dei valori, la cittadinanza attiva, l’impegno civile, che si evidenziano allorquando il padre accompagna il figlio nella locale stazione dei carabinieri per “testimoniare” dei fatti di sua conoscenza. E poi c’è la vita ordinaria del paese, ci sono le debolezze, le fragilità, i segreti di uomini e di donne. C’è anche la passione, che si sprigiona sempre, come un filo d’erba che sbuca dal cemento, e c’è il desiderio di amare e di essere amati, il più normale e intenso bisogno di ogni uomo.

Nel libro di Manna c’è la vita, la nostra vita, che chiede solo di essere vissuta, con grinta, con ardore, con tranquillità. Asciutto il linguaggio ed essenziali i dialoghi, senza orpelli e giri di parole, l’autore racconta la vicenda con limpidezza e semplicità, e rende godibile la lettura, dalla prima all’ultima pagina. Francesco Manna, poliziotto-scrittore, misterbianchese, ha già al suo attivo diverse e interessanti pubblicazioni: con la casa editrice Book Sprint ha pubblicato due libri, “Graziella storia di una donna guerriera” (2013), e “Graziella, il giorno dopo” (2015). Nel 2018, insieme ad Agata Sava, ha pubblicato “Storie di tutti i giorni-Mille caratteri e non solo” (Youcanprint Editore).

Nello stesso anno ha pubblicato con la stessa casa editrice, “La primavera di Arturo”. Inoltre, ha fondato l’associazione culturale “Graziella Corso”, in memoria della moglie scomparsa prematuramente, con la quale ha organizzato tre edizioni di “Autori in divisa”, una rassegna culturale con la partecipazione di colleghi scrittori-poliziotti provenienti da tutt’Italia, e il Premio Letterario “Graziella Corso”, riservato alle scuole medie del territorio, e tantissime presentazioni di libri ed eventi culturali di notevole valore. Manna nel 2000 ha anche preso parte alle riprese della famosa fiction televisiva dell’ultima serie de “La Piovra 10”.

E adesso, Francesco Manna, “Assistente Capo Coordinatore”, classe 1962, dopo aver prestato regolare servizio per oltre trent’anni nella Polizia di Stato, ed aver onorato la divisa di poliziotto presso gli uffici della Questura di Catania, dallo scorso 1 marzo 2020 “è stato posto in quiescenza”: è andato in pensione. Così finalmente potrà dedicarsi alle tante passioni della sua vita: la famiglia, i figli, la montagna, i viaggi e, naturalmente, scrivere… “a 360 gradi e 24 ore al giorno”.
Tanti auguri Franco e buona vita!

Angelo Battiato





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