'Dopo la pioggia uscirà il sole'. Appunti d’una ragazza per superare la quarantena
Data: Martedì, 19 maggio 2020 ore 06:00:00 CEST
Argomento: Redazione


In questi giorni di emergenza sociale e sanitaria, più volte mi sono trovata immersa nei miei pensieri a riflettere su ciò che sta accadendo e le domande che mi sono posta sono state: perché? Perché tutto ciò? Perché è arrivato questo virus? Chi lo ha portato? Beh, non è semplice rispondere a queste domande, ma in questa mia quotidianità così sconvolta ho cercato di trovare una sorta di soluzione ai miei quesiti. Ho letto che in questo periodo il nostro ecosistema sta “risentendo” positivamente di tutto ciò, come se la terra stesse tornando a respirare, stesse prendendo una boccata d’aria ed esorcizzando tutto ciò che noi esseri umani le abbiamo fatto patire. Non credo che queste siano coincidenze, anzi, credo proprio che la nostra terra stia scuotendo le nostre coscienze e stia facendo risvegliare in noi il vero senso della vita.

Ci sta facendo capire quanto la nostra quotidianità nella sua “banalità” era in realtà colma di significato: una semplice mattinata a scuola che scorre tra sorrisi e chiacchiere coi compagni, un abbraccio in un momento di sconforto, una battuta che smorza un’ora di intenso studio. Il virus ci sta insegnando a “non rimandare mai a domani ciò che possiamo fare adesso”, perché il domani non è una certezza, a differenza di ciò che crediamo noi, il domani è solo un’illusione che si concretizza nel momento in cui noi apriamo gli occhi e viviamo la nostra vita quotidiana. Questo male che circola da qualche mese in tutto il mondo e che ha creato una vera e propria Pandemia mondiale ci sta insegnando ad amare la nostra vita, i nostri cari e le persone a cui teniamo; ci sta insegnando a non rifiutare mai gli abbracci dei nostri genitori anche se a volte proviamo vergogna perché ci sentiamo “grandi” o perché presi dalla nostra vita, ci sta insegnando quanto sia fondamentale prendersi cura di sé stessi, ci sta aiutando a lavorare sull’interiorità al fine di migliorarla, al fine di farci essere più riflessivi.

Forse un giorno “ringrazieremo” questo virus perché sta cercando di far penetrare l’idea che non esistono differenze che ci fanno essere superiori o inferiori e le uniche differenze ammesse sono quelle riguardanti i nostri principi e valori. In questo momento di difficoltà siamo tutti pellegrini in una stessa barca, tutti cerchiamo di salvaguardare noi stessi e i nostri cari, tutti cerchiamo di approdare verso la “via d’uscita” da questo male. Siamo tutti nemici dello stesso mostro e questo dovrebbe suscitare in noi sentimenti di unità. Nel momento in cui avremo capito la lezione di vita che questo male ci impartisce, lui andrà via, nella speranza di aver rivoluzionato il mondo dentro di noi, di aver lasciato tante piccole morali per tante storie. In quel momento scenderemo in piazza e torneremo ad abbracciarci, torneremo alla nostra quotidianità ma con una maggiore consapevolezza che nulla è scontato e che l’oggi non ci conferisce la certezza del domani, e sarà così che vivremo meglio.

Dopo la pioggia uscirà il sole!

Martina Longo
Classe IV F, Liceo Scientifico Statale “Principe Umberto”, Catania





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