Scuole paritarie 'invisibili' Solo 152 euro per i bambini dell’infanzia. A settembre 300.000 studenti in più nelle scuole statali
Data: Venerdì, 15 maggio 2020 ore 09:14:24 CEST Argomento: Redazione
«Lo
Stato c’è, aiuteremo tutti. Non lasceremo indietro nessuno. » ha
dichiarato il
presidente del Consiglio, Giuseppe
Conte; «Nel rispetto della libertà di scelta educativa delle
famiglie,
saranno supportate in modo concreto tutte le scuole del sistema
nazionale d’istruzione»,
ha dichiarato Lucia Azzolina, Ministro dell’Istruzione. Belle parole!
Ma nelle
439 pagine del dispositivo, composto da 258 articoli, le scuole
paritarie sono
citate solo per il finanziamento di 80 milioni di euro che serviranno a
coprire
il mancato versamento delle rette da parte delle famiglie, per questi
mesi di
sospensione della didattica in presenza. Il contributo sarà ripartito
alle 8.957
scuole materne sulla base del numero di bambini iscritti per ogni
bambino la
somma assegnata sarà di 152.00 euro.
Grande
dono della maggioranza giallo rossa che promette miliardi ed “ha a
cuore
l’istruzione dei suoi figli!”
E
per gli altri ordini di scuola? Nessun
beneficio.
Eppure
anche nelle scuole paritarie sono state rispettate le regole di
chiusura, è
stata adottata la didattica a distanza. Mentre gli studenti delle
scuole
statali hanno beneficiato di computer e sussidi informatici gli alunni
delle
scuole paritarie sono stati esclusi da questi benefici per l’emergenza
Covid-19
Il
personale docente anche senza benefici di aggiornamento hanno attivato
lodevolmente
la didattica a distanza e le scuole superiori stanno provvedendo alla
sanificazione e alle norme di distanziamento previste per gli esami di
stato.
Molti
genitori in difficoltà economica in questi mesi non hanno potuto pagare
la
retta e forse non la potranno pagare neanche a settembre, dato il
permanere
della pesante crisi economica.
Come
ha dichiarato Suor Anna Monia Alfieri “questo è l’ennesimo schiaffo
inferto
agli studenti più deboli perché svantaggiati economicamente”.
Mentre
si garantisce la” visibilità agli invisibili”, che non hanno mai pagato
le
tasse, si rendono “invisibili” i genitori che nonostante la Legge
62/2000, nell’esercizio
del diritto di libertà di scelta educativa, hanno pagato due volte il
servizio
scolastico, allo Stato con le tasse e alla scuola con la retta.
Nonostante le numerose dichiarazioni
argomentate in modo pubblico da parte di tutte le componenti del
Governo
(Pd-Iv-M5Stelle), dell’Opposizione (FI-FDI-LEGA-UDC), con il decreto
“Rilancio”
è stata voltata pagina e tutto sembra andato nel vuoto, ma l’allarme
c’è e
presto esploderà.
Il
decreto “Rilancio” non ha tenuto conto della scuola pubblica paritaria
che è la
prima impresa del Paese democratico, costituisce il reale volano dello
sviluppo
sociale ed economico con 900.000 studenti, 180.000 tra docenti e
operatori
scolastici, 12.000 sedi scolastiche, distribuite su tutto il territorio
nazionale.
Oggi,
però, con questo decreto, il 30% delle scuole paritarie è a rischio
chiusura, A
settembre 300 mila studenti busseranno alle
porte della scuola statale che già è compromessa per le
molteplici
innovazioni.
Lo
Stato dovrà sobbarcarsi l’onere di circa cinque miliardi in più, mentre
oggi, assegnando
un miliardo alle scuole paritarie potrà risparmiarne quattro.
Questa
è saggia amministrazione. Questo è segno di buon governo.
Nel
Dossier “Diritto all'istruzione: ripartire dalle scuole paritarie” a
cura dell’Istituto
Bruno Leoni IBL figurano tabelle analitiche di quest’analisi e si
evidenzia che
il costo standard per studente in una scuola paritaria corrisponde a
meno della
metà rispetto ai costi dello Stato.
Sembra
che per il Governo “che non lascia indietro nessuno” sia da trascurare
il fatto
che 180 mila lavoratori: docenti e operatori delle scuole paritarie
rimarranno
disoccupati e poi il diritto di libertà di scelta educativa, rimane
solo
scritto sulla Costituzione.
Quest’operazione
governativa se non trova le opportune modifiche, viene letta dai
cittadini come
un tradimento della famiglia, consentendo lo sviluppo di un sistema
razzista a
discapito delle classi operaie. Per la scuola dell’infanzia ad esempio
o per
un’eventuale presenza a scuola giorni alterni le famiglie ricche
potranno pagare
la baby sitter, quelle povere no e le mamme saranno costrette a
rimanere a casa
e, … se s’iscrivono alla piattaforma Rousseau potranno accedere ai
bandi di
finanziamento per la scuola.
Splendido
esempio di democrazia e di pari opportunità!
Giuseppe Adernò
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