Carlo Casini1
In una
società che mette al centro del sistema politico ed economico il
primato della salute non si può trascurare il valore della vita che
nasce.
In questi giorni di Coronavirus le notizie delle nuove nascite sono
state
salutate come segno di speranza e di ripresa. “E’ segno che
Dio non si è stancato degli uomini”.
Appare altresì doveroso ricordare il magistrato fiorentino Carlo
Casini,
deputato e parlamentare europeo, promotore e accanito sostenitore della
tutela sociale
della maternità, mediante la modifica della Legge 194, intesa come
legge
sull’aborto.
Nel trigesimo della scomparsa di
Carlo Casini, deceduto il 23 marzo, mentre imperversava il picco della
pandemia
a causa del Covid 19 e le bare dei bergamaschi venivano trasportate dai
camion
dell’esercito, si ricorda il magistrato e politico democristiano, che
ha
dedicato tutto il suo impegno politico e sociale alla difesa dei
diritti del
bambino sin dal concepimento. La sua azione culturale e politica, anche
se sconfitta dall’esito negativo dei
referendum, ha tracciato un solco, che rimane indelebile.
Tramite
il Movimento per la Vita, l’istituzione “Giornata nazionale per la
vita”, la prima domenica di febbraio, i CAV (Centri di Aiuto alla Vita)
presenti in tutte le regioni, l’attenzione alla vita che nasce è
diventata un
problema sociale, campo di battaglia per difenderne il valore, in
risposta a
quanti hanno scardinato il senso naturale delle cose, con le unioni
civili e le
proposte legislative per l’eutanasia.
Grazie alla sensibilizzazione
promossa da questi organismi di volontariato, si contano ben 85.000
bambini
assistiti durante il periodo di gestazione e di nascita, come pure le
rispettive madri in difficoltà, accolte dall’affetto dei generosi
volontari, i
quali ne hanno condivise le angosce, senza mai giudicare.
La sua ultima battaglia è stata la campagna “Uno di Noi” del 2013, con
la
raccolta di oltre due milioni di firme a sostegno della petizione
europea per
la salvaguardia dell’embrione umano e dei suoi diritti.
“Ogni
uomo è titolare di
diritti, senza distinzioni o limiti ed in particolare, lo è il più
debole: il
concepito non ancora nato”.
Colpito dalla Sla, malattia che alla fine se l’è portato via dopo anni
di
crescente sofferenza, è rimasto afono, ma non ha rinunziato ad
intervenire
nelle ultime battaglie sull’eutanasia, che, di fatto apre la strada al
suicidio assistito.
Carlo Casini, membro della “Pontificia accademia per la vita” ha
portato a
compimento la sua missione di “apostolo e missionario della vita che
nasce”,
coraggioso difensore della famiglia e sostenitore di un’efficace
politica
familiare, che merita sempre una maggiore attenzione dal Governo,
essendo la
famiglia il nucleo portante della società.
Giuseppe
Adernò