La Cannella
Data: Lunedì, 06 aprile 2020 ore 08:00:00 CEST Argomento: Redazione
“ Così tutto il mio amore, la mia vita, e le
mie forze abbiano in te solo il
principio, in te solo la fine.
Dissipa le ombre dell’Anima
coi raggi splendenti così che la tua
Luce sia la mia, e la mia Luce sia la tua”
Athanasius Kircher
La cannella di Ceylon, Cinnamonum verum J. Presl., sin. Cinnamonum
zeylanicum Blume, è un albero sempreverde della famiglia delle
Lauraceae, che è la stessa famiglia a cui appartiene il noto albero
mediterraneo dell’Alloro. Molto simile alla cannella, da cui se ne
differenzia per la maggiore altezza e le foglie un po’ diverse, è la
cassia o Cinnamonum cassia (L.) Presl. – Lauraceae, da cui si ottiene
una analoga corteccia aromatica, che però è meno pregiata e molto più
ricca di cumarina, dagli effetti non sempre positivi sull’organismo.
Pianta dalla storia millenaria, originaria dello Sri Lanka e dell’Asia,
dove cresce nelle foreste pluviali tra i 300 e i 1000 m di altitudine.
Albero conosciuto nel Mediterraneo sin dai tempi più remoti. Introdotta
in coltivazione nel Madagascar, Malaysia e Antille.
Coltivata pure nello Sri Lanka, India, Brasile, Egitto e Cina. Della
pianta si usa per lo più la corteccia prelevata da rami con un diametro
di 2-2,5 cm. La corteccia essiccata è stata usata in vari modi sin dai
tempi più remoti e persino dagli Egiziani nella pratica
dell’imbalsamazione dei cadaveri. L’aroma della corteccia essiccata
della cannella è aromatico, secco e pungente che ricorda quello dei
chiodi o bottoni di garofano. Le foglie sono aromatiche e sono usate
per farne degli infusi.
Albero sempreverde, che in coltivazione si taglia in basso a 30 cm
circa d’altezza in modo da farlo accestire e mantenere ad un’altezza
massima di 3 metri, mentre in natura riesce a raggiungere l’altezza di
15 metri.
È una pianta tropicale che ama molto l’umidità, che però cresce al
meglio nei terreni ben drenati senza ristagno d’acqua, in quanto
l’eccesso idrico nel suolo favorisce il marciume radicale.
È esigente in fatto di temperatura anche se dimostra una certa
resistenza nel vivere per breve tempo ad una temperatura bassa.
La temperatura ideale di coltivazione è tra i 15 e i 30°C.
La cannella ama le posizioni soleggiate o a mezz’ombra.
In Sicilia la pianta si colloca nel suo limite di coltivazione in pieno
campo.
Possiede foglie opposte, ovali allungate lunghe sino a 18-20 cm, larghe
5 cm, con nervature parallele che si curvano seguendo il margine
fogliare dalla base all’apice.
I fiori sono bianchi riuniti in infiorescenze e leggermente profumati.
Il frutto è una drupa simile a quella dell’Alloro che contiene un seme
privo dell’albume.
La riproduzione della pianta può essere per seme o per talea.
Quella per seme è preferita, ma il seme deve essere piantato subito
dopo la raccolta, in quanto col tempo e dopo 40 giorni perde la sua
germinabilità (seme recalcitrante o non ortodosso).
Cannella - Cinnamonum verum J Presl.
– Lauraceae, pianta aromatica e medicinale, che vive nei climi
tropicali originaria dello Sri Lanka, che in Sicilia è appena nel suo
limite di coltivazione, in quanto vive bene quando la temperatura si
mantiene tra 15-30°C. È un albero che può arrivare a 15 metri di
altezza. In coltivazione si taglia in basso per provocarne
l’accestimento e in genere non supera i 3 metri di altezza. Della
pianta si usa in prevalenza la corteccia aromatica prelevata dai fusti
con diametro di 2 cm circa e che si fa essiccare. I fiori bianchi sono
riuniti in infiorescenze e sono leggermente profumati. Le foglie sono
aromatiche e si possono usare per farne degli infusi.
Si capitozza all’età di 2 anni e la potatura è limitata
all’eliminazione dei rami secchi.
La corteccia ridotta in polvere o meno è molto usata nell’industria dei
profumi ed entra nella composizione delle preparazioni alimentari,
liquoristiche e farmaceutiche.
Per distillazione, previa macerazione per 7-15 gg della corteccia in
acqua salata, si ricava un’essenza che ha un peso specifico maggiore di
1 e dunque in miscela con l’acqua si stratifica in basso.
La cannella, in forma di estratto acquoso, trova impiego come
anticrittogamico ed insetticida in agricoltura biologica per
contrastare diverse malattie delle piante e in particolare contro le
cocciniglie.
Contiene aldeide cinnamica, eugenolo, cinnamono acetato, borneolo,
acido cinnamico, cumarina, proteine, carboidrati, vitamine A, C, K, B3
e minerali.
Dalla letteratura e da numerosi studi e ricerche internazionali la
cannella è riconosciuta come pianta medicinale attiva nel tratto
respiratorio e urinario, utile nelle malattie cardiovascolari,
risultando molto efficace nella sindrome metabolica caratterizzata da
ipertensione, obesità, dislipidemia e iperglicemia.
Contrasta la malattia di Alzheimer ed è usata anche nel caso di febbre
e vomito.
Ha un elevato potere antiossidante, cioè contrasta i radicali liberi e
l’invecchiamento cellulare ed ha un indice ORAC tra i più elevati pari
a 267536, 62 volte quello della mela.
La corteccia di cannella è attiva contro batteri, funghi e virus,
contrastandoli in modo efficace.
Con la cannella si possono fare degli infusi da bere a scopo digestivo
e salutare, mettendo un poco di corteccia in acqua e portando tutto per
alcuni minuti all’ebollizione.
Molto conosciuta è la sua preparazione liquoristica, che si può
approntare con le seguenti dosi e modalità:
10-25 g di Cannella (una stecca di cannella lunga 17 cm pesa circa 15
g).
400 ml di alcool a 95°
400 ml di acqua
350-400 g di zucchero.
Si pesta la cannella e si lascia in macerazione nell’alcool a 60°, più
semplicemente con una miscela idroalcolica composta da 200 ml di alcool
a 95° e 100 ml di acqua, per 7-10 gg.
Alla cannella possono aggiungersi o meno alcuni chiodi di garofano.
Trascorso tale periodo di macerazione della corteccia contusa in
alcool, si filtra ottenendo l’estratto che poi si unisce alla restante
parte di alcool, acqua e zucchero, quest’ultimo preventivamente
disciolto a caldo nell’acqua rimanente (300 ml).
L’elisir svolge azioni terapeutiche sempre se assunto a dosi moderate.
Marcello Castroreale
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