LETTERA AGLI INSEGNANTI E DIRIGENTI. Una proposta durante il coronavirus: scrivere pensieri, riflessioni e quasi un diario che passi alla storia.
Data: Mercoledì, 25 marzo 2020 ore 11:55:00 CET
Argomento: Redazione


Carissimi

In questo difficile momento di emergenza a causa della pandemia che ha colpito il mondo intero, sentiamo la solitudine e la tristezza, anche per le molteplici privazioni imposte dalle norme governative emanate per tamponare la diffusione del contagio. Questa è la terza domenica che si trascorre in casa, senza contatti diretti con il mondo esterno e chi è abituato ad una vita di movimento, attività, d’impegni scolastici, sociali e culturali soffre tra le quattro mura di casa.
Il celeberrimo conduttore dei programmi scientifici Piero Angela, in un’intervista sulla pandemia ha dato questo suggerimento: approfittare di questo periodo per scrivere la storia della propria vita, di creare questo documento prezioso che poi resterà per sempre come dono per tutta la famiglia. Io sarei felice di avere oggi un diario o un racconto dei miei nonni o bisnonni: le radici sono sempre importanti”.

In linea con questo suggerimento mi permetto proporre ai Dirigenti e ai Docenti di descrivere come viene trascorso il tempo che fino a pochi giorni fa era “tempo scuola” ed ora è “tempo casa”, "tempo famiglia", "tempo relazioni".

I testi potranno essere trasmessi al sito di Aetnanet e pubblicati, inserendo anche qualche foto.

Potrà raccogliersi del materiale utile per una pubblicazione, che resti nella storia come documento di questa tragedia pandemica che ha seminato tanti morti ed ha modificato gli stili e i rapporti di relazione umana.

La dimensione del sospetto, del distanziamento sociale, in contrapposizione al processo di socializzazione di cui la scuola si fa promotrice, rimarrà come una pesante cicatrice nel tessuto sociale.

Lodevole l’impegno per la diffusione della didattica digitale a distanza e tutto ciò giustifica e “salva” l’anno scolastico. Positiva occasione che ha accelerato il processo innovativo della scuola digitale, ma necessita ancor di più di un’accurata formazione e costante aggiornamento.

Mettere in comune le proprie riflessioni è un esercizio di competenze, è un servizio sociale e culturale che qualifica gli operatori scolastici, e li aiuta a meglio comprendere, interpretare e mediare anche didatticamente questa tragica emergenza.

Il “dado è tratto!” Che venga raccolto e…. piacevolmente giocato.

Buona fortuna.

Giuseppe Adernò

giuseppe.aderno1@gmail.com







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