
Emergenza sanitaria da nuovo Coronavirus. Prime indicazioni operative per le attività didattiche a distanza
Data: Mercoledì, 18 marzo 2020 ore 10:00:00 CET Argomento: Ministero Istruzione e Università
È
disponibile, sul sito del Ministero dell’Istruzione, la nota inviata
alle scuole con le prime indicazioni operative per le attività di
didattica a distanza.
Cosa si intende per didattica a distanza, la questione della privacy,
la progettazione delle attività, l’attenzione agli alunni con
disabilità e con bisogni educativi speciali, la valutazione delle
attività didattiche a distanza: questi i temi trattati dalla nota su
cui il Ministero sta lavorando da giorni per offrire chiarimenti e
supporto alle istituzioni scolastiche.
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Carissimi,
l’emergenza sanitaria che l’Italia sta attraversando ha reso necessari,
nell’arco di pochi giorni, provvedimenti che richiedono al Dirigente
scolastico, nell’ambito del più ampio esercizio delle sue prerogative,
di “attivare per tutta la durata della sospensione delle attività
didattiche nelle scuole, modalità di didattica a distanza avuto anche
riguardo alle specifiche esigenze degli studenti con disabilità”. Non
si tratta, voglio sottolinearlo, di un adempimento formale, perché
nulla di meramente formale può essere richiesto in un frangente come
questo. Occorre ritornare, al di fuori della logica dell’adempimento e
della quantificazione, alle coordinate essenziali dell’azione del
sistema scolastico.
La didattica a distanza, in queste difficili settimane,ha avuto e ha
due significati. Da un lato, sollecita l’intera comunità educante, nel
novero delle responsabilità professionali e, prima ancora, etiche di
ciascuno, a continuare a perseguire il compito sociale e formativo del
“fare scuola”, ma “non a scuola”e del fare, per l’appunto, “comunità”.
Mantenere viva la comunità di classe, di scuola e il senso di
appartenenza, combatte il rischio di isolamento e di demotivazione. Le
interazioni tra docenti e studenti possono essere il collante che
mantiene, e rafforza, la trama di rapporti, la condivisione della sfida
che si ha di fronte e la propensione ad affrontare una situazione
imprevista.
Dall’altro lato, è essenziale non interrompere il percorso di
apprendimento. La declinazione in modalità telematica degli aspetti che
caratterizzano il profilo professionale docente, fa sì che si possa
continuare a dare corpo e vita al principio costituzionale del diritto
all’istruzione. Ma è anche essenziale fare in modo che ogni studente
sia coinvolto in attività significative dal punto di vista
dell’apprendimento, cogliendo l’occasione del tempo a disposizione e
delle diverse opportunità (lettura di libri, visione di film, ascolto
di musica, visione di documentari scientifici…) soprattutto se guidati
dagli insegnanti. La didattica a distanza può essere anche l’occasione
per interventi sulle criticità più diffuse.
Nella gestione dell’emergenza sono state sollecitate le migliori
energie operative, pubbliche e private; è stata realizzata in
pochissimi giorni – grazie all’azione della task force creata
dall’amministrazione – un’apposita area sul sito Internet del
Ministero, attraverso la quale le istituzioni scolastiche hanno potuto
trovare le prime risposte alle domande più comuni sulle procedure
organizzative e hanno potuto accedere a una sezione realizzata
appositamente per consentire, nelle più diverse forme, di attivare
didattica a distanza. Si è così cercato di venire incontro alle
esigenze delle istituzioni scolastiche meno dotate a livello
tecnologico con quelle delle realtà più avanzate sul fronte
dell’utilizzo delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione
nella didattica, istituzioni che hanno prontamente messo a disposizione
le proprie competenze e professionalità.
Già dai primi momenti dell’emergenza sanitaria si è verificata una gara
di solidarietà tra le scuole del Paese, tra docenti, personale ATA,
direttori dei servizi generali e amministrativi, dirigenti scolastici e
tra gli stessi alunni. Anche il mondo professionale, delle imprese,
dell’associazionismo non ha mancato di mettere a disposizione servizi e
risorse a vantaggio delle scuole e dei docenti. La Scuola ha il compito
di rispondere in maniera solida, solidale e coesa, dimostrando senso di
responsabilità, di appartenenza e di disponibilità, ma soprattutto la
capacità di riorganizzarsi di fronte a una situazione imprevista, senza
precedenti nella storia repubblicana, confermando la propria missione.
Perché la lontananza fisica, quando addirittura non l’isolamento, non
possono né devono significare abbandono.
Un sincero grazie va a tutti coloro che hanno voluto e saputo governare
l’emergenza ed esserci.
Questa nota intende limitarsi a fornire un quadro di riferimento a
quanto finora fatto e ricondurlo in un contesto di sostenibilità
operativa, giuridica e amministrativa e cerca di fare tesoro di ciò che
le istituzioni scolastiche, attraverso la loro attività e lo scambio
continuo delle migliori pratiche,stanno facendo. Non altro. Il
principio che guida e sostiene l’attività delle autonomie scolastiche
resta comunque, per quanto a ciascuna di esse sia possibile,di dare
validità sostanziale,non meramente formale, all’anno scolastico.Perché
in questo essenziale elemento consiste il “fare scuola”: insegnare e
apprendere, insieme. A distanza o sotto un tendone, come capitato in
altre tragedie che hanno colpito l’Italia, e alle quali insegnanti e
alunni hanno saputo, lo ripeto, insieme, reagire.
Cosa si intende per attività didattica
a distanza
Le attività di didattica a distanza, come ogni attività didattica,per
essere tali, prevedono la costruzione ragionata e guidata del sapere
attraverso un’interazione tra docenti e alunni. Qualsiasi sia il mezzo
attraverso cui la didattica si esercita, non cambiano il fine e i
principi. Nella consapevolezza che nulla può sostituire appieno ciò che
avviene, in presenza, in una classe, si tratta pur sempre di dare vita
a un “ambiente di apprendimento”, per quanto inconsueto nella
percezione e nell’esperienza comuni, da creare, alimentare, abitare,
rimodulare di volta in volta.
Il collegamento diretto o indiretto, immediato o differito, attraverso
videoconferenze, videolezioni, chat di gruppo; la trasmissione
ragionata di materiali didattici, attraverso il caricamento degli
stessi su piattaforme digitali e l’impiego dei registri di classe in
tutte le loro funzioni di comunicazione e di supporto alla didattica,
con successiva rielaborazione e discussione operata direttamente o
indirettamente con il docente, l’interazione su sistemi e app
interattive educative propriamente digitali: tutto ciò è didattica a
distanza.
Il solo invio di materiali o la mera assegnazione di compiti, che non
siano preceduti da una spiegazione relativa ai contenuti in argomento o
che non prevedano un intervento successivo di chiarimento o
restituzione da parte del docente, dovranno essere abbandonati, perché
privi di elementi che possano sollecitare l’apprendimento.
La didattica a distanza prevede infatti uno o più momenti di relazione
tra docente e discenti, attraverso i quali l’insegnante possa
restituire agli alunni il senso di quanto da essi operato in autonomia,
utile anche per accertare, in un processo di costante verifica e
miglioramento, l’efficacia degli strumenti adottati, anche nel
confronto con le modalità di fruizione degli strumenti e dei contenuti
digitali – quindi di apprendimento – degli studenti, che già in queste
settimane ha offerto soluzioni, aiuto, materiali.
E’ ovviamente da privilegiare, per quanto possibile, la modalità in
“classe virtuale”.
La questione privacy
Occorre subito precisare che le istituzioni scolastiche non devono
richiedere il consenso per effettuare il trattamento dei dati personali
(già rilasciato al momento dell’iscrizione) connessi allo svolgimento
del loro compito istituzionale, quale la didattica, sia pure in
modalità “virtuale” e non nell’ambiente fisico della classe, è.
Le istituzioni scolastiche sono invece tenute, qualora non lo abbiano
già fatto, ad informare gli interessati del trattamento secondo quanto
previsto dagli artt. 13 e 14 del Regolamento UE 2016/679 e:
- a garantire che i dati personali siano trattati in modo lecito,
corretto e trasparente, che siano raccolti per finalità determinate,
esplicite e legittime, che siano trattati in modo non incompatibile con
tali finalità, evitando qualsiasi forma di profilazione, nonché di
diffusione e comunicazione dei dati personali raccolti a tal fine, che
essi siano adeguati, pertinenti e limitati a quanto necessario rispetto
alle finalità per cui sono trattati, e trattati in maniera da garantire
un’adeguata sicurezza dei dati personali, compresa la protezione,
mediante misure tecniche e organizzative adeguate, da trattamenti non
autorizzati o illeciti e dalla perdita, dalla distruzione o dal danno
accidentali;
- a stipulare contratti o atti di individuazione del responsabile
del trattamento ai sensi dell’articolo 28 del Regolamento, che per
conto delle stesse tratta i dati personali necessari per l’attivazione
della modalità didattica a distanza;
- a sottoporre i trattamenti dei dati personali coinvolti a
valutazione di impatto ai sensi dell’articolo 35 del regolamento.
Progettazione delle attività
Affinché le attività finora svolte non diventino – nella diversità che
caratterizza l’autonomia scolastica e la libertà di insegnamento –
esperienze scollegate le une dalle altre, appare opportuno suggerire di
riesaminare le progettazioni definite nel corso delle sedute dei
consigli di classe e dei dipartimenti di inizio d’anno, al fine di
rimodulare gli obiettivi formativi sulla base delle nuove attuali
esigenze.
Attraverso tale rimodulazione, ogni docente riprogetta in modalità a
distanza le attività didattiche, evidenzia i materiali di studio e la
tipologia di gestione delle interazioni con gli alunni e deposita tale
nuova progettazione relativa al periodo di sospensione, agli atti
dell’istituzione scolastica, tramite invio telematico al Dirigente
scolastico, il quale svolge, un ruolo di monitoraggio e di verifica, ma
soprattutto, assieme ai suoi collaboratori, di coordinamento delle
risorse, innanzitutto professionali, dell’Istituzione scolastica.
Sempre il Dirigente Scolastico, anche attraverso i coordinatori di
classe o altre figure di raccordo, è chiamato a promuovere la costante
interazione tra i docenti, essenziale per assicurare organicità al
lavoro che ciascun docente svolge nei contesti di didattica a distanza
e per far sì che i colleghi meno esperti possano sentirsi ed essere
supportati e stimolati a procedere in autonomia. E’ strategico
coinvolgere nelle attività di coordinamento anche le figure
dell’Animatore Digitale e del Team digitale, per il supporto alle
modalità innovative che si vanno a realizzare nell’ambito della
didattica a distanza. Lo stesso strumento telematico che in queste
prime settimane di emergenza è stato utilizzato per tenere il filo, il
contatto, l’interazione a distanza con gli studenti può rappresentare
un indispensabile strumento per favorire il contatto, la relazione e la
co–progettazione in itinere tra i docenti di uno stesso team o
consiglio di classe.
Non solo: occorre evitare sovrapposizioni e curare che il numero dei
compiti assegnati sia concordato tra i docenti, in modo da scongiurare
un eccessivo carico cognitivo. Per questo motivo il ruolo del registro
elettronico è prezioso. E occorre sottolineare che si tratta comunque,
è opportuno ricordarlo, di uno strumento, utile anche e soprattutto in
questi frangenti e svincolato dalla “fisicità” del luogo nel quale la
didattica si esercita. Come del resto altri strumenti possono essere
utili, purché ne sia chiaro lo scopo.
Il Consiglio di classe resta competente nel ratificare le attività
svolte e compiere un bilancio di verifica. Occorre, peraltro, avere
attenzione ad alcune specificità.
Per la scuola dell’infanzia è opportuno sviluppare attività, per quanto
possibile e in raccordo con le famiglie, costruite sul contatto
“diretto” (se pure a distanza), tra docenti e bambini, anche solo
mediante semplici messaggi vocali o video veicolati attraverso i
docenti o i genitori rappresentanti di classe, ove non siano possibili
altre modalità più efficaci. L’obiettivo, in particolare per i più
piccoli, è quello di privilegiare la dimensione ludica e l’attenzione
per la cura educativa precedentemente stabilite nelle sezioni. Per la
scuola primaria(ma vale anche per i successivi gradi di istruzione), a
seconda dell‘età, occorre ricercare un giusto equilibrio tra attività
didattiche a distanza e momenti di pausa, in modo da evitare i rischi
derivanti da un’eccessiva permanenza davanti agli schermi. La proposta
delle attività deve consentire agli alunni di operare in autonomia,
basandosi innanzitutto sulle proprie competenze e riducendo al massimo
oneri o incombenze a carico delle famiglie (impegnate spesso, a loro
volta, nel“lavoro agile”) nello svolgimento dei compiti assegnati. Non
si tratta, comunque, di nulla di diverso di quanto moltissime maestre e
maestri stanno compiendo in queste giornate e stanno postando sul web,
con esperienze e materiali che sono di aiuto alla comunità educante e
costituiscono un segnale di speranza per il Paese.
Per la scuola secondaria di primo e di secondo grado il raccordo tra le
proposte didattiche dei diversi docenti del Consiglio di Classe è
necessario per evitare un peso eccessivo dell’impegno on line, magari
alternando la partecipazione in tempo reale in aule virtuali con la
fruizione autonoma in differita di contenuti per l’approfondimento e lo
svolgimento di attività di studio.
In particolare negli istituti tecnici e professionali, caratterizzati
da una didattica declinata tipicamente nella duplice dimensione della
teoria e della pratica laboratoriale, ove non sia possibile l’uso di
laboratori digitali per le simulazioni operative o altre formule, che
pure diverse istituzioni scolastiche stanno promuovendo, il docente
progetta – in questa fase – unità di apprendimento che veicolano
contenuti teorici propedeutici, ossia da correlare in un secondo
momento alle attività tecnico pratiche e laboratoriali di indirizzo.
Alunni con disabilità
Per quanto riguarda gli alunni con disabilità, il punto di riferimento
rimane il Piano educativo individualizzato. La sospensione
dell’attività didattica non deve interrompere, per quanto possibile, il
processo di inclusione.
Come indicazione di massima, si ritiene di dover suggerire ai docenti
di sostegno di mantenere l’interazione a distanza con l’alunno e tra
l’alunno e gli altri docenti curricolari o, ove non sia possibile, con
la famiglia dell’alunno stesso, mettendo a punto materiale
personalizzato da far fruire con modalità specifiche di didattica a
distanza concordate con la famiglia medesima, nonché di monitorare,
attraverso feedback periodici, lo stato di realizzazione del PEI.
Resta inteso che ciascun alunno con disabilità, nel sistema educativo
di istruzione e formazione italiano, è oggetto di cura educativa da
parte di tutti i docenti e di tutta la comunità scolastica. E’ dunque
richiesta una particolare attenzione per garantire a ciascuno pari
opportunità di accesso a ogni attività didattica.
Atteso che per gli alunni con disabilità cognitiva non si potrà che
progettare interventi sulla base della disamina congiunta (docente –
famiglia) delle numerose variabili e specificità che ciascuna singola
situazione impone, si possono in questa fase considerare le specifiche
esigenze di alunni e studenti con disabilità sensoriali: non vedenti,
ipovedenti, non udenti e ipoacusici.
E’ compito del Dirigente scolastico, d’intesa con le famiglie e per il
tramite degli insegnanti di sostegno, verificare che ciascun alunno o
studente sia in possesso delle strumentalità necessarie. I Centri
Territoriali di Supporto (CTS), in collaborazione con la Direzione
generale per lo studente, l’inclusione e l’orientamento scolastico,
gestiscono l’assegnazione di ausili e sussidi didattici destinati ad
alunni e studenti con disabilità, ai sensi dell’art. 7, co.3 del D.Lgs.
63/2017. Oltre alle apparecchiature hardware, possono essere acquistati
e concessi in uso anche software didattici (per un elenco degli ausili
e sussidi disponibili, si veda l’allegato tecnico denominato
“Classificazione dei sussidi didattici, delle attrezzature e degli
ausili tecnici per la didattica inclusiva” su
https://ausilididattici.indire.it).
Alunni con DSA e con Bisogni educativi speciali non certificati
Occorre dedicare, nella progettazione e realizzazione delle attività a
distanza, particolare attenzione alla presenza in classe di alunni in
possesso di diagnosi rilasciata ai sensi della Legge 170/2010, e ai
rispettivi piani didattici personalizzati. La strumentazione
tecnologica, con cui questi studenti già hanno di solito dimestichezza,
rappresenta un elemento utile di facilitazione per la mediazione dei
contenuti proposti. Occorre rammentare la necessità, anche nella
didattica a distanza, di prevedere l’utilizzo di strumenti compensativi
e dispensativi, i quali possono consistere, a puro titolo
esemplificativo e non esaustivo, nell’utilizzo di software di sintesi
vocale che trasformino compiti di lettura in compiti di ascolto, libri
o vocabolari digitali, mappe concettuali. Si richiama integralmente, ad
ogni buon conto, il Decreto ministeriale 5669 del 12 luglio 2011 e le
relative Linee Guida.
Per gli alunni con BES non certificati, che si trovino in difficoltà
linguistica e/o socio economica, il Dirigente scolastico, in caso di
necessità da parte dello studente di strumentazione tecnologica, attiva
le procedure per assegnare, in comodato d’uso, eventuali devices
presenti nella dotazione scolastica oppure, in alternativa, richiede
appositi sussidi didattici attraverso il canale di comunicazione
attivato nel portale ministeriale “Nuovo Coronavirus” alla URL
https://www.istruzione.it/coronavirus/index.html all’indirizzo
supportoscuole@istruzione.it.
Resta necessario garantire il diritto all’istruzione anche agli alunni
ricoverati presso le strutture ospedaliere o in cura presso la propria
abitazione. In considerazione della sospensione dell’attività didattica
in presenza su tutto il territorio nazionale, nonché dei progetti di
istruzione domiciliare e del servizio di scuola in ospedale, si segnala
che, per tali alunni, l’attivazione delle procedure per effettuare
didattica a distanza risulta necessaria soprattutto al fine di mitigare
lo stato di isolamento sociale connesso alla specifica situazione. Per
lo specifico della Scuola in ospedale il Dirigente scolastico si
confronta con la Direzione sanitaria per individuare i possibili
interventi e le modalità organizzative per garantire agli studenti
ospedalizzati di fruire delle attività didattiche a distanza.
Per quanto riguarda la specificità delle istituzioni scolastiche con
sezioni carcerarie, il dirigente scolastico dovrà confrontarsi con il
Direttore del carcere e con la figura incardinata del coordinamento
didattico, per individuare con quali forme e modalità poter continuare
l’attività didattica, che rappresenta, in queste situazioni, a maggior
ragione un dovere istituzionale per la Repubblica.
La valutazione delle attività
didattiche a distanza
La Nota 279/2020 ha già descritto il rapporto tra attività didattica a
distanza e valutazione. Se è vero che deve realizzarsi attività
didattica a distanza, perché diversamente verrebbe meno la ragione
sociale della scuola stessa, come costituzionalmente prevista, è
altrettanto necessario che si proceda ad attività di valutazione
costanti, secondo i principi di tempestività e trasparenza che, ai
sensi della normativa vigente, ma più ancora del buon senso didattico,
debbono informare qualsiasi attività di valutazione. Se l’alunno non è
subito informato che ha sbagliato, cosa ha sbagliato e perché ha
sbagliato, la valutazione si trasforma in un rito sanzionatorio, che
nulla ha a che fare con la didattica, qualsiasi sia la forma nella
quale è esercitata. Ma la valutazione ha sempre anche un ruolo di
valorizzazione, di indicazione di procedere con approfondimenti, con
recuperi, consolidamenti, ricerche, in una ottica di personalizzazione
che responsabilizza gli allievi, a maggior ragione in una situazione
come questa.
Si tratta di affermare il dovere alla valutazione da parte del docente,
come competenza propria del profilo professionale, e il diritto alla
valutazione dello studente, come elemento indispensabile di verifica
dell’attività svolta, di restituzione, di chiarimento, di
individuazione delle eventuali lacune, all’interno dei criteri
stabiliti da ogni autonomia scolastica, ma assicurando la necessaria
flessibilità.
Le forme, le metodologie e gli strumenti per procedere alla valutazione
in itinere degli apprendimenti, propedeutica alla valutazione finale,
rientrano nella competenza di ciascun insegnante e hanno a riferimento
i criteri approvati dal Collegio dei Docenti. La riflessione sul
processo formativo compiuto nel corso dell’attuale periodo di
sospensione dell’attività didattica in presenza sarà come di consueto
condivisa dall’intero Consiglio di Classe.
Siamo tutti consapevoli della sfida che
il Paese tutto sta affrontando e che richiede a ciascuno sacrifici e
responsabilità nei comportamenti. La scuola è in prima linea perché
ritiene che la cultura sia un fattore decisivo perché il nostro Paese
sappia affrontare, superare e vincere la battaglia in corso. Nessuno
deve essere in sosta, in panchina, a bordo campo.
“Ibi semper est victoria, ubi concordia est”
(P. Siro)
Dipartimento per il sistema educativo
di istruzione e di formazione
IL CAPO DIPARTIMENTO
Dott. Marco BRUSCHI
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