Il Liceo Artistico “Emilio Greco”, del Polivalente, di San Giovanni La Punta, in stato di agitazione
Data: Martedì, 18 febbraio 2020 ore 19:00:00 CET
Argomento: Istituzioni Scolastiche


I ragazzi del Liceo Artistico Statale "Emilio Greco", della sede del Polivalente di San Giovanni La Punta, ancora una volta, "incrociano le braccia" e iniziano una sacrosanta protesta per una giusta causa: la mancanza di idonei spazi per fare scuola in maniera regolare. I ragazzi chiedono di avere diritto ad una scuola adatta alle loro esigenze, avere più aule, più spazi dove poter studiare e svolgere le varie attività didattiche. In poche parole, avere diritto allo studio, non più in maniera formale, ma finalmente, sostanziale! Ma stavolta i ragazzi non hanno proprio intenzione di mollare e, armati di striscioni, slogan, pennelli e tanta buona volontà e pazienza, hanno mosso un corteo all'interno del Polivalente e domattina sono intenzionati a portare la protesta sotto i balconi della Prefettura di Catania, in attesa di essere ricevuti e di poter esporre le loro ragioni. Anche perché non è solo una questione di spazio, di decoro, di sicurezza, ma di tutelare il diritto allo studio per gli oltre 400 ragazzi che frequentano la palazzina H dell'Emilio Greco.

«La questione - dichiarano gli studenti - è molto semplice: non abbiamo lo spazio sufficiente per poter "fare scuola" adeguatamente all'interno della nostra succursale. Siamo un liceo artistico, abbiamo bisogno di laboratori per i nostri corsi di Scultura, Pittura, Architettura e quant'altro, ma nella sede del Polivalente mancano gli spazi adeguati e siamo costretti a fare lezione in corridoio. Non parliamo solo dei laboratori, attenzione, manca anche lo spazio per la didattica ordinaria, ma il problema diventa invivibile quando dobbiamo disegnare che, come potete capire, è quasi impossibile per terra, in posizioni assurde.

E se da un lato, noi ragazzi subiamo gli effetti di scelte che non dipendono da noi, anche i docenti e il personale scolastico non hanno vita migliore. Non ci sono aule, non c'è un'aula docenti, non ci sono laboratori. Non ci sono ascoltatori. Non ci sono risposte. Ci ritrovano costretti a svolgere le lezioni per i corridoi e a disegnare per terra!». Che dire!? Ragazzi non mollate! Il futuro della scuola dipende da ciascuno di voi!

Angelo Battiato








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