Amministrare la giustizia con scienza e coscienza
Data: Mercoledì, 08 gennaio 2020 ore 10:00:00 CET
Argomento: Redazione


Ci sono norme morali non scritte ma eterne nel cuore dell’uomo (come, per fare solo un esempio: le leggi della pietà), che un giudice, "prudente", non può eludere, né violare o ignorare. Il Diritto, evidentemente, da solo non basta; è la giustizia, con la sua sete di verità, che deve inverarlo, vedendo dove altri non vedono, andando "oltre" il puro criterio "oggettivo" della norma che impone di attenersi, nel giudicare, alla semplice valutazione dei “fatti” nudi e crudi.

Essendo la realtà molto più complessa di quanto appaia, è necessario per chi amministra con scienza e coscienza la Giustizia, che egli sappia vedere, prima di giudicare, tutto ciò che non si vede, a prima vista, nel nudo scheletro dei fatti : il “calore” delle passioni, i sentimenti, i risentimenti, le pulsioni umane, le speranze, gli amori e gli odi, le fantasie e i sogni da cui gli uomini sono stati tormentati, e dai quali quei fatti sono scaturiti e hanno preso "significazione".

Nuccio Palumbo





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